La bussola d'oro

Venerdì 28 maggio, il cielo è grigio proprio come me. Ieri ho cominciato un nuovo lavoro e sono stanca e frastornata. Stamani mi sono alzata, sono uscita in giardino e mi sono sentita subito un pò meglio. Ora tutto fiorisce insieme, all'unisono, è difficile anche raccontarlo, chiedo a mia figlia di fare delle foto, ma ciò che è difficile fare è rendere il "canto" di questo piccolo spazio, di questo giardino, l'unione di queste fioriture sincrone e vicine, il modo di rispondersi dei colori, un'iris bicolore bianco e azzurro che richiama il colore dei fiori del ceanothus lì accanto; la sua barba arancio risponde al colore di una rosa che trascolora dall'arancio al rosa; un garofanino seminato l'anno scorso occhieggia in basso sul davanti, insieme alle numerose nigelle; le coreopsis allungano in alto i bocci chiusi; una fantastica peonia ( Bowl of beauty) fiorisce semisdraiata, sorretta dal volume della vegetazione sotto di lei. Già si vede disordine e qualcosa che si disfa, tutto è in rapida trasformazione, l'esplosione della vita contiene il germe della propria morte, ma anche il seme della vita del prossimo ciclo, perché ovunque adesso si formano i semi, talvolta indesiderati, ma necessari alla pianta . 
Ecco qua: poco fa parlavo al telefono con Antoinette e lei diceva che mai, se si ha un giardino, si può essere del tutto infelici. Questo pensiero è forse più vero dell'altro, che il giardino sia fonte di felicità. E' terapeutico essere immersi e partecipi di un ritmo vitale che ti trascina con sè , anche se non stai bene e soprattutto se, invece, sei contento. Molti anni fa, pensando di dover spiegare a qualcuno cosa sia un giardino, pensai che avrei detto che è un luogo poetico. Senza pi maiuscola, poesia quotidiana. 
Qualche volta il giardino neanche si vede, un ospite in visita vede sassi, che saranno appoggi per vasi, vede rametti secchi, che saranno arbusti fioriti, vede un terreno nudo, in cui dormono semi e bulbi. Il giardiniere è entusiasta, l'ospite sorride incerto: che vedano cose diverse? Il giardiniere mostra molto lavoro e un progetto, non sempre razionale e ragionevole, l'altro vede vede terra smossa , sassi e stecchi. Quindi si può pensare che il giardino sia un luogo dell'anima, che si muove in esso al di là dei risultati concreti. Tuttavia risultati ce ne sono. Sono tanti anni che coltivo, in luoghi diversi, lo spazio intorno alla casa. Il primo giardino ho dovuto abbandonarlo e non ho potuto portar via quasi niente di ciò che avevo coltivato, fu quasi come se mi tagliassi un braccio o una mano. Ora comincio ad essere vecchietta, ho 55 anni e tutta la bellezza di cui ero dotata, che era legata alla gioventù, svanisce. 
Ma il giardino sembra che diventi sempre più bello.

Mi viene in mente un libro letto qualche anno fa: " La bussola d'oro". L'autore, Philip Pulman, racconta che, scrivendo le prime pagine, cercava un artificio narrativo per rendere la storia più interessante. Lyra, la bambina protagonista, era sola in una stanza e lui desiderava creare un dialogo, ma con chi, se era sola? Pensò di farla parlare con sè stessa e le inventò un'anima separata da sé, viva, in forma di animale, di sesso opposto. E' venuto da sé che, nell'universo di Lyra, tutti abbiano un daimon dalla forma di un animale, che è l'anima, che li accompagna per tutta la vita, da cui non possono non solo separarsi, ma neanche allontanarsi tanto, pena una forte sensazione di paura e dolore. Alla morte dell'individuo il daimon svanisce come fatto di una materia diversa e inconsistente, ma il nome di entrambi viene scritto sulla tomba. Un amore immenso lega la persona al suo daimon, diverso da quello per figli o compagno. La descrizione di questo rapporto fra l'individuo e il suo daimon è la cosa più interessante del libro, quella che lega di più il lettore. Pulmann dice che solo dopo averla elaborata si è accorto di aver messo le mani su qualcosa di grosso ed efficace, sotto l'aspetto narrativo: io credo invece che l'inconscio e i suoi simboli siano sempre appena sotto la superficie delle cose, mentre si cerca sulla superficie del lago succede che una cosa grossa che è appena sotto ti dica "prendimi", tu tiri su ed ecco un pesce smisurato. E' lui che ti acchiappato, anche se tu credi di averlo preso per caso. Questo racconto sull'anima è anch'esso terapeutico e viene sviluppato in forma di fiaba, che è il modo più gradevole per imparare e riflettere, il più antico. 
Nella storia compare un vecchio uomo saggio, Farder Coram, che cammina cadente e tremante sorreggendosi con un bastone. Il suo daimon è una gatta col pelo rosso, bellissima e sana, che fa le fusa potentemente . Quest'uomo è prossimo alla morte, ma la sua anima è cresciuta e diventata sempre più bella. Dopo questa lunga digressione torno al giardino. Poniamo che, nel nostro universo dove le anime sono visibili solo a pochi eletti, l'anima si mostri nelle cose che gli uomini realizzano, dipinti, libri, poesie, fondazioni, opere di bene, edifici e anche giardini. Credo che possa accadere, e sia auspicabile, che il giardino diventi sempre più bello man mano che il giardiniere invecchia.