Sulla porta dell'autunno.


Il 25 settembre, intorno all'una, è morto mio suocero. Si era rotto il femore cadendo i primi di giugno, era stato in ospedale per circa 45 giorni senza poter essere operato, aveva quasi del tutto rifiutato il cibo e aveva perso, solo in quel primo periodo, 22 kg arrivando a pesare, lui che era alto più di un metro e ottanta, 43 kg. Aveva passato le notti tormentato dalla paura della morte, quasi sempre sveglio. Io non avevo confidenza con lui e me ne sono occupata perché è capitato, perché mio marito è figlio unico e non poteva per quello lasciare il lavoro e anche perché io avevo un debito che doveva essere pagato e invece di pagarlo ai miei genitori l'ho pagato ad un'altra persona. In qualche modo avevo chiesto a Dio, nel corso di uno dei nostri improbabili colloqui, che mi mettesse alla prova, ma non sapevo se ce l'avrei fatta, ne avevo abbastanza paura. Come disse una volta la nostra amica Margherita "non è un boccon da ghiotti". L'ho fatto in quel modo che ho già detto, passando attraverso tanti stati d'animo diversi e alla fine c'è stato chi mi ha fatto i complimenti perché non si aspettava che mi comportassi così "bene". Il complimento più grande me l'ha fatto proprio il mio suocero quando ha detto che mi stavo comportando come una figliola. Alla fine si tratta di farle, le cose, prendendole come un serio lavoro, senza scappare, e tanto basta. Siamo stati in diversi ad occuparsi di lui, tutti bravi, tutti impegnati e pazienti, ho capito che è importante, in queste lunghe malattie, farsi aiutare, suddividere il peso, avere degli spazi in cui ci si rigenera. Per fortuna io ho il mio giardino, faccio tanta fatica per tenerlo un pò a posto e spesso mi sento frustrata, ma sento comunque di essere molto fortunata ad averlo. Le persone anziane, che si avviano a morire, mettono in atto dei comportamenti auto ed eterodistruttivi che sono naturali, ma si deve stare attenti perché finiscono per portare con sé chi gli sta vicino. All'inizio mi metteva soggezione, e mi pareva di avere la morte sempre lì presente, seduta ad un angolo della camera, accigliata, e mi pareva di dover stare seria e rispettosa. Poi ho capito che questo assecondava il pessimismo generale e faceva star tutti male. Ho cominciato a scherzare. In questi mesi mi era capitato spesso di farlo mangiare, perché con me mangiava di più, mentre con la moglie era abituato a fare il prepotente e la cacciava via quasi subito, rifiutando il cibo. L'ultima sera ho finito di dargli la cena e stavo per tornare a casa; lui ha detto che il dottore, il medico di famiglia, non avrebbe fatto in tempo a rivederlo, perchè lui moriva prima, durante la notte. Ce l'aveva detto così tante volte che nessuno ci credeva più e io gli ho detto "Quando domani torno se lei è morto io do 10 mila euro alla Marietta,( che è la sua moglie), ma se lei è vivo ne da 20 mila a me!"
Quando la mattina dopo ha telefonato la mia suocera che piangeva e ci diceva che era morto ho provato un grande sollievo, la sensazione che fosse riuscito finalmente a lasciar andare la vita, a recidere quell'ultimo filo sottile e tuttavia tenace. Da questa esperienza ho ricevuto un senso di pace e anche di ricchezza, che però si sta già dissolvendo perché io sono inseguita da un cane mordace, un feroce giudice interiore che non mi da tregua. Chissà dove finiremo io e lui. Ora sono passati già un pò di giorni ed io ogni tanto mi siedo in giardino, sempre per poco tempo, per via delle zanzare che se mi fermo mi mangiano viva, guardo l'acqua della vasca, i pesci rossi che sono ingrossati tanto, le numerose voraci gambusie, le libellule iridescenti che lottano sopra la superficie dell'acqua per il controllo del piccolo regno che io stessa ho creato, e altre libellule rosse, più piccole ...Intorno i fiori autunnali continuano a fiorire lentamente, perché ormai il sole e il caldo non sono più pressanti. Anche i pensieri vanno più lenti e piano sedimentano. Fra un pò dovrò fare alcuni lavori piuttosto faticosi, togliere alcuni grandi sedum, dissotterrare e dividere un paio di cespi di peonie erbacee, togliere le dalie .. Come ogni anno ho grandi progetti per risistemare il giardino e come ogni anno so che non potrò fare tutto, ma so anche che quel che riuscirò a fare mi renderà felice di quella felicità quotidiana, salvavita, di cui quasi non ci si accorge mentre si rientra per preparare la cena.