PULIZIE.

PULIZIE.
 Fare le pulizie in casa propria è un conto, farle in casa d'altri, bisogna essere alla fame per accettarlo come lavoro. Diceva così un'amica, non fortunatissima, diciamo mediamente bastonata dalla vita, che non si è laureata, pur avendo studiato con successo. Ha avuto un intoppo verso la fine degli studi e poi la famiglia, e non ha concluso più. Ha fatto la mamma, la donna di casa, tanti lavori, non mi voglio dilungare troppo perchè non mi va che per caso qualcuno possa riconoscerla, lei o la signora Lisa.
Insomma, all'incirca alla mia età si rimette in gioco, è capitato anche a me, ma non siamo più considerate soggetti appetibili dal mercato del lavoro. Alcuni lavori semplici, che si farebbero volentieri, sono ormai destinati agli stranieri, essere italiani è un punto a sfavore, manco ti prendono in considerazione. Per esempio per me forse sarebbe possibile trovare un lavoro da chef , ponendo che esista , ma non da aiuto di cucina, un bravo aiuto si trova straniero , tanto non deve pensare, solo eseguire. Lei è italiana? Mi dispiace , non è per italiani , cerchiamo rumeni, lavoratori, adattabili, si contentano, lavorano anche diciotto ore al giorno.

Andiamo avanti. La mia amica cerca e non trova niente . Si dovrebbe descrivere come si sente chi era abituato a lavorare e si trova a dipendere dal marito o, se più giovane, dai genitori . O dalla moglie, se è un uomo e ha perso il lavoro.Questo post nasce dal desiderio di rispondere  ad un altro post, sul blog " Respiro , osservo, cogito, incredibilmente esisto. "Ecco come si sentono le persone che hanno perso , o non trovano, il lavoro:

 "Ovvio.
Ogni giorno la conferma di questa ovvietà. Inutile fare progetti, inutile pensare a una vita differente, alla possibilità di fare scelte di rottura. Inutile pensare alla tua libertà di scelta. Inutile. Non sei libero per niente se economicamente non sei autosufficiente. Senza soldi non vai da nessuna parte.
Per usare un termine scacchistico, ci si ritrova con la vita in stallo. Nessuna possibilità di movimento, non puoi permettertelo. Devi sopportare il peso di dover dipendere. Conviene rassegnarsi.Ma come si fa?..Mi manca il respiro.."

   Queste le parole di piombo di una donna , immagino giovane, che si firma "rosso vermiglio", che mi ha ricordato come ci si sente a volte nella vita. Come si sentono tante persone, ora, in Italia e nel mondo. I commenti sono inutili. Ci metto qualcosa di mio : la sensazione di essere marginali nella società, di essere scesi dal treno e non riuscire a risalire, di essere stati abbandonati in mezzo al deserto dei tartari, di essere gente di cui si può fare a meno, che non  serve a niente.
Ora torno indietr , alla mia amica che non ritrova lavoro.

Un giorno la chiama un'altra amica, mi avevi detto che ti trovi in difficoltà, dice gentile, ci sarebbe una signora anziana , che cerca,... guarda,  non so neanche bene , per pulire , per compagnia , per aiutarla ..E' un pò rompipalle ,ma  è una brava donna .. Se ti va , intanto magari esci di casa , non stai sempre lì a pensare a cose brutte...
La mia amica pensa che ci siamo, abbiamo disceso tutta la scala sociale e siamo arrivati alle pulizie. Le si apre un abisso in cuore. Parla con me e io le racconto di quando feci l'operaia agricola, di come mi sentivo bene .
Era un lavoro di quel tipo lì,   che più in basso di così non si può, eppure quanta forza mi aveva dato riuscire a farlo, sollevare casse di mele e pesche da 20 kg. , ero anche dimagrita. Cerco, nella mia esperienza, qualcosa di valido e che non sembri meramente consolatorio, che possa tirarla su e indurla ad accettare la proposta. Le racconto la storia, che ho già raccontato qui, (Principi e guardiani di porci) del libro di Mary Poppins, le dico che ora tante persone fanno lavori non adeguati alla loro preparazione, ma non significa umiliarsi. Le dico che la vita è un gioco, va giocata fino alla fine, e poi può provare e se non ce la fa, tirarsi indietro: tanto di certo non la assicura. Sono bravissima a rimettere in palla la gente. E infatti lei ci va. E incontra la signora Lisa .

 LA SIGNORA LISA.

Ex insegnante di scuola superiore , 85 anni , ma ne dichiara di meno perchè tanto non li dimostra , autosufficente , si lava da sola , ma non si fa il bagno perchè ha paura di cadere , le è già successo, per fortuna senza conseguenze , ma con tanta paura . Mette il pannolone, da sola , perchè ha il timore delle piccole perdite . Si ricorda tutto, la mia amica constata con imbarazzo di essere meno sveglia della signora Lisa . Che fa ripetizioni , senza chiedere denaro, ma fa ripetizioni, per continuare a ricordare, per tenere allenato il cervello . La mia amica ha per la prima volta un incontro ravvicinato con un'anziana che non siano i genitori o i suoceri . Parlano di molte cose, fanno amicizia , la signora Lisa le telefona durante il giorno , quando si trova sola, per chiacchierare un pò . Non è propriamente un lavoro, è  una cosa ibrida ,qualche ora al giorno, non tutti i giorni, senza assicurazione, ma intanto si vivacchia. Si vivacchia e si costruisce un'altra relazione, si allarga la cerchia, la vita va avanti, si ha la sensazione di essere risaliti sul treno, che non è un Pendolino, neanche un Eurostar, è il trenino del Casentino, quello che dicevano era inseguito dagli indiani , va più svelta la diligenza. Questa la soluzione, temporanea , della mia amica.
 Altri suggerimenti : ridipingere una o più stanze , da soli , magari fare un disegnino sulle pareti .
Dipingere le persiane , le ringhiere , le porte . Rimettere a posto , in casa , tutto quello che si può senza dover chiamare un artigiano e non deprimersi se constatiamo che non siamo tanto bravi.
Imparare a lavorare a maglia , all'uncinetto, a ricamare e farsi cose utili , perchè quelle inutili , poi le odieremmo !
Se, niente niente è possibile, farsi un orto . Grande medicina !
E soprattutto non mollare .Io personalmente ho la sensazione , spesso , di trovarmi in un cul de sac, di essere arrivata in una strada senza uscita . Indietro mi sembra di non poter tornare, manca il denaro per iniziative che poi chi lo sa se sarebbero fortunate . Ho deciso di andare a vedere in fondo al buco cosa c'è, se si sfonda .

La mia amica ha imparato a pulire dalla signora Lisa. Non che lei fosse sporca, ma aveva sempre lavorato fuori casa e pulito in volata , perchè noi donne si fa tutto, ma tutto in qualche modo, invece la signora Lisa è una perfezionista , perfino i righi di stucco intorno all'acquaio sono bianchi , e gli stracci per il pavimento restano appena grigi , non sporcano neanche l'acqua . La mia amica ha detto che fino alla fine, nella vita , si possono imparare cose nuove .

Non si pensi che io proponga di rinunciare a qualcosa o ripiegarsi su stessi , questa è l'ottica di "Vivere con cento cose " ,cercare strade per la decrescita felice , ognuno la sua .