Un sogno antico.


C.G. Jung
 Da me può venire solo un grazie per tutto quello che in questi giorni è arrivato attraverso il computer, è stato un grande aiuto in un momento difficile . Grazie a tutti , Delia,  Ornella, Sari , Cinzia , Lara, Lydia , Pia,  Maria Luisa , Mario , Gio e le altre che hanno lasciato una parola e un'emozione. Alla Paola l'ho detto al telefono, ci conosciamo da un tempo quasi infinito per le nostre vite e le prime volte ci raccontavamo i sogni, sedute nell'ingresso del condominio all'età di 8,9 anni.

Quest'oggi per l'appunto volevo parlare di un sogno. In un vecchio post  ( Il Natale e l'Anima) ho raccontato come arrivai dal signore che mi ha aiutato a superare il grande malessere intorno ai 26 anni. Le parole di ora, attacchi di panico, depressione, e quella di allora, "esaurimento", ripetute milioni di volte , sviliscono l'esperienza . Stavo tanto male e per di più avevo una cistite che non guariva più .Non so quanti antobiotici, sulfamidici, disinfettanti urinari ho ingoiato in un anno .Finchè mi fecero ricoverare in ospedale e feci tutti gli esami, compresa la cistoscopia , dopo quella stetti ancora peggio, prova a infilare un coso con una telecamera dentro un buchino che ci passa solo un liquido ed è tutto infiammato perchè stai male da mesi e poi me lo racconti come stai dopo. Il primario di urologia , ad alta voce :"Guardi , guardi collega, nella telecamera,  tipico tessuto a "velluto" , questa sono anni che ha la cistite, si vede che era asintomatica, guardi , da manuale...Come ha fatto a non accorgersene .. " Uscii da lì con una condanna a vita,  cistite da somatizzazione (somatizzazione di che non te lo dicevano) , dieta in bianco, non prendere freddo , niente cibi speziati né alcool eccetera eccetera eccetera.  Erano diventati virulenti dei batteri che dentro di noi ci stanno sempre , ma non sempre  sono così cattivi , quindi non si possono eliminare del tutto , si deve trovare il modo di viverci insieme , ristabilire un equilibrio. Si trattava di intervenire piuttosto sull'intestino. L'ho capito dopo , molto dopo, ma anche se allora l'avessi capito non sarebbe servito a niente. La soluzione era in me , ma da un'altra parte.

Arrivai da quel signore una sera , in una bella casa di campagna, affacciata sull'oliveto e sulla città , in lontananza . Seduta davanti ad un camino acceso cominciai a parlare, e , come se gli ingranaggi fossero oliati e pronti, tutto cominciò a cambiare. La prima cosa a sparire fu la cistite. Ebbi l'ennesima recidiva e ne parlammo insieme . Sinceramente non ricordo più cosa si disse , ma sparirono tutti i sintomi e da allora non ho più ripreso un farmaco per la cistite , che doveva essere una condanna a vita. Le forze di guarigione si erano risvegliate . Questo signore non era uno stregone, era  uno studioso di filosofia, piuttosto rigoroso e colto. Avevo sempre sognato e i sogni aumentarono di numero e di "consistenza". Non lo dicevamo ma li usavamo per guarire.  Ne ricordo uno di quei giorni.

Ero in uno scenario di guerra , in lontananza navi con alberi spezzati bruciavano nel mare che rifletteva luci e sagome. Bagliori rossastri illuminavano il mondo, la luce dei fuochi che intorno distruggevano tutto  . Accanto a me un signore , vestito come le raffigurazioni di Virgilio nella Divina Commedia , mi guidava in quel percorso pericoloso, e ad un certo punto mi indicò una specie di  bozzolo appeso per le due estremità : dentro c'era una persona , imbozzolata o avvolta nelle bende, mugolava , non poteva parlare o liberarsi e sarebbe di sicuro bruciata. Quella persona ero io. La mia guida mi invitava a guardare , ma per quella persona  non si poteva fare nulla, si doveva procedere in fretta per uscire , liberarsi, e si sarebbe usciti, era sicuro, ma lei , dovevamo lasciarla lì .

Ho letto su uno dei numerosi blog , ma non ricordo più quale, a volte mi perdo nei percorsi dei vari blog e non so ritrovarli, ho letto ,dicevo, una recensione all'Interpretazione dei sogni di Freud. Il dottor Freud, nell'esigenza di dare scientificità al suo metodo, fissava delle regole, ma i sogni si sottraggono ai tentativi di sistematizzazione, rispondono meglio a criteri artistici e intuitivi, e in seguito  Jung e gli altri hanno contribuito a  completare la teoria.Qualche volta sogni particolarmente vividi parlano un linguaggio inequivocabile, qualche volta sono oscuri per non turbare chi sogna con un messaggio troppo esplicito. Jung ha parlato della sincronicità ed è per me impossibile renderne conto perbene, però so di che si tratta, all'incirca. L'inconscio è come fosse situato altrove, non sottoposto alle leggi del tempo e dello spazio in cui viviamo . Sottolineo che non ho la pretesa di esporre una teoria o di insegnare qualcosa di cui non ho la competenza,ciò che scrivo è a metà fra la riflessione e il diario, niente di troppo serio. Comunque mi pare che i sogni vengano da quest'altro posto , dove il tempo in particolare non c'è , come un grande data base comune , da cui si può osservare il passato e il futuro.I sogni  "numinosi" li chiamava Jung,. in certo modo divini. Quindi a volte possono capitare sogni premonitori. A me non è mai successo, ma a qualcuno che conosco sì. In uno dei libri che ho letto sulle esperienze di Freud si dice che una volta gli capitò una cosa curiosa . Una sua paziente gli raccontò di aver sognato di fare una passeggiata in montagna, un'escursione, nel corso della quale si fermò, prese il binocolo e guardò l'altro versante del monte. Vide un uomo e descrisse com'era vestito e cosa faceva , il suo comportamento . Alla fine della seduta se ne andò ed entrò , subito o poco dopo , un altro paziente. Lo studio di Freud era fatto in modo tale che i pazienti non si incontrassero , si entrava da una porta e si usciva da un'altra per far sì che i pazienti non si conoscessero fra loro. L'uomo si sdraiò sul lettino e raccontò anche lui il sogno di un'escursione, com'era vestito , cosa aveva fatto e il dottore capì inequivocabilmente che era lui che la signora aveva visto nel sogno, come se si fossero quasi incontrati nello stesso luogo onirico. Freud aveva raccolto esperienze inspiegabili, ma non le aveva mai esposte, era un pioniere, era un ebreo , era uno scienziato, aveva bisogno di dare credibilità alla sua teoria e non di essere considerato una specie di stregone. Fu poi Jung , figlio di un pastore , ad avventurarsi su terreni più metafisici.

Per tornare al  mio sogno, questo diceva tante cose. La guida era il mio terapeuta , strano, perchè non ero una patita della Divina Commedia , eppure il mio inconscio aveva scelto quella simbologia. Il luogo era l'inferno ed era il mio inconscio , pieno di macerie e di guerre, che bruciava e distruggeva , forse purificava. Io, una parte di me , doveva essere sacrificata , non si poteva salvare , ma un'altra parte, che si era impegnata a trovarsi una buona guida, si salvava di sicuro e sarebbe uscita da lì. Anche in quel sogno il mare
, pieno di fuoco, il mare , che simboleggia la madre e l'inconscio anche lui , le acque prima della nascita ,e che era un elemento ricorrente nei miei sogni. Come si interpretò quel sogno non lo ricordo più, ma lo ricorderò finché avrò memoria.
Era un sogno spaventoso , ma senza angoscia , perché quella che aveva la guida si salvava , sacrificando qualcosa. Quella persona , la parte che si è salvata, è qui che scrive, ora , dopo circa trent'anni.

Molto più avanti vidi un film , "al di là dei sogni" con Robin Williams, una rielaborazione attuale del mito di Orfeo,un film un pò barocco che mi prese moltissimo e mi emoziona ancora. Da non crederci: le scene dell'inferno erano ambientate nel mio sogno antico , tanto che lo dissi a mio marito, lì ci sono già stata.

Il sogno di "Virgilio " mi è tornato in mente proprio ora e mi pare , o forse fantastico, che non potessi comprendere allora, ma era un  sogno che descriveva il futuro . Diceva il signore che mi ha aiutato che quando si interpretano i sogni non si dice mai "significa o questo oppure quell'altro" ma sempre "e questo e quell'altro" ,tutti  e due i significati e anche di più, i sogni sono contenitori di significati senza fine , sprofondi nel tempo esaminandoli e puoi cogliere il senso dell'attimo presente.Provengono da questo luogo non luogo,dove si sa come le cose si svolgono, il luogo del divino che è dentro di noi . Vedendolo dalla prospettiva del futuro divenuto presente, penso che descrivesse ciò che è avvenuto , che avrei dovuto tagliare  qualcosa , anzi che sarebbe di certo accaduto , rinunciare ad una parte di me per poter sopravvivere e salvare la mia famiglia da una lite senza fine. E a proposito del divino che è in noi , a proposito della mia mamma che non ha voluto funerale religioso, mi viene in mente la frase che Jung fece scrivere a Kusnacht, sulla porta di casa , frase scritta molto prima sul muro dell'edificio dell'oracolo di Delphi, (credo) :
Vocatus atque non vocatus Deus aderit.
Chiamato o non chiamato Dio ci sarà , o anche: evocato o non evocato il Dio sarà presente.