20 aprile 2011

A primavera c'è tantissimo da fare, per esempio bruciare le frasche potate di olivo, dopo aver ripulito la legna che si può ricavare per la stufa e la griglia, e alla fine della giornata siamo stanchi morti e verniciati di terra, sudore e fumo. C'è da diserbare in giardino, ERBA, la sogno anche di notte e di giorno ci combatto con la zappa, la vanga e le mani. Ci sono anche molte altre cose, ma ve le racconterò via via che le faccio.
Quello degli olivi è un lavoro in funzione dell'olio; quello del giardino è lavoro "gratis", nel senso che non te lo paga nessuno, non ci ricavi niente, ma che bellezza tornare a casa e trovarsi in un Paradisino a cielo aperto!

Anni fa, per andare in un ristorante a lavorare,  passavo da una stradina del centro storico di quelle chiuse da mura alte, dove ogni tanto, da un cancello o dalla fessura nel legno stagionato di una porta, occhieggi l'angolo di una corte o di un giardino cittadino: molto bello, mi ricorda la strada dove sono nata. Avevano da poco ristrutturato con garbo una casa con l'orto e sulla porta avevano scritto i nomi dei nuovi proprietari e poi il nome dato da loro alla casa : "Il Paradisino". Auguro loro che sia rimasto un Paradiso in tutto, negli anni .


Le peonie gialle sono per Grazia Agostini!
Alcuni scorci del giardino si stanno già trasformando, le lunarie violette hanno colonizzato tanti spazi al'ombra e al sole, la colonia di tulipani quasi insevatichiti mi piace per la trasparenza della luce.

Un pò di glicine, pioggia lilla.

Quest'anno la primavera è asciutta, mi ripeto, ma questo vuol dire, per esempio, che la fioritura del glicine è particolarmente leggera ed evanescente, non come certe fioriture grasse e prosperose di pianura, con i grappoloni pieni di fiori. Questo glicine, poi, fiorisce in assenza delle foglie, che spuntano mentre i fiori appassiscono .

La foto seguente è il primo fiore di ninfea dell'anno , la ninfea Mayla.
Non sono contenta delle foto che faccio , ma devo accontentarmi.
Qui trovate un post dello scorso anno, sulla primavera precedente a questa, molto bagnata ed esplosiva, post con cui, visto che l'ho scritto io, sono ancora completamente d'accordo. Domani sarà il giovedì di Pasqua, quello dell'ultima cena e della lavanda dei piedi. Vi auguro che sia un tempo di raccoglimento e di pace, che se non la coltiviamo prima dentro di noi, nelle nostre vite, non c'è verso di realizzarla per tutti.