Il lupo e l'uomo.

A proposito di lupi mi è tornata in mente una storia che mi raccontò una volta la moglie di un amico venuta a cena da noi . Da giovane abitava a Città di Castello con la famiglia e per un caso capitò in casa loro una lupacchiotta , probabilmente trovata da sola nel bosco. La allevarono in casa e crebbe come un animale docile e coccolato . Quando fu adulta si accoppiò con un grosso cane e partorì dei cuccioli . Qualche giorno dopo il parto la nonna che l'aveva allevata e le aveva sempre dato da mangiare si avvicinò ai cuccioli, ma un movimento brusco o il tono della voce più alto impaurirono la lupa, che aggredì l'anziana ferendola in modo grave. La lupa fu abbattuta. La famiglia pianse, ma non si poteva fare altro, liberarla era impossibile, si sarebbe sempre avvicinata senza paura alle persone, e oramai aveva aggredito la prima volta, non avrebbe dimenticato.

E' così che si concludono quasi sempre i rapporti stretti fra l'uomo e i selvatici. La tentazione di prendersi un cucciolo è troppo grande ed è bellissimo il periodo iniziale, quando il piccolo cresce e si piega alle abitudini, all'educazione, all'anima dell'uomo, sempre più forte della sua. Per i bambini avere un rapporto con un animale selvaggio dev'essere una grande esperienza, che però in genere  si conclude così, con la morte o gravi danni all'animale. Sono animali selvaggi e non possono adattarsi alla vita a contatto con noi; il cane, loro parente, è stato addomesticato nel corso di migliaia di anni, loro sono rimasti liberi. Il nostro rispetto nei loro confronti sta nello starne alla larga, essere cauti , non provocarli, osservarli da lontano, intervenire meno possibile, proteggerli con intelligenza, se ne siamo capaci, e infine, per chi vive a contatto con loro, difendersi con metodi non violenti, come dicevo, per esempio robusti recinti.

C'è un libro, di cui parlai una volta , "Il Totem del lupo " scritto da un cinese, da leggere assolutamente su questo argomento. Racconta una storia di uomini e lupi, gli uomini sono i Mongoli nomadi e il lupo è il loro totem, d'altra parte era anche un totem dei romani antichi, i loro progenitori mitici erano allevati proprio da una lupa. Il lupo ricorre come animale totem, in diverse culture , anche in Turchia, se non sbaglio. Questa storia spiega bene cosa sia un totem, il lupo è un antichissimo nemico, il più intelligente, il più saggio, quello che sa attendere, che sa lavorare in gruppo, che sembra sviluppi un'intelligenza collettiva insieme ad una propria dell'individuo. Nomadi e lupi mangiano le stesse cose, sono avversari nello stesso territorio, eppure l'uomo senza il lupo non può vivere, per motivi di equilibri ecologici. Questo i nomadi lo sanno dall'inizio e la scomparsa dei lupi, legata alla comparsa dei cinesi, significa chiaramente che anche i Mongoli spariranno, legati a doppio filo al loro antico nemico. Un legame ambientale, che è un legame di anima.

Anche noi abbiamo avuto i nostri lupi, dalla storia di Cappuccetto Rosso, a quella di San Francesco, alle Novelle del Casentino, alle minacce delle nonne, "Sta attento che arriva il Lupo!" Il linguaggio ricorda sempre l'altro ieri, quando i lupi minacciavano le pecore.

Una volta Grazia Francescato  , in un'assemblea dei Verdi a Chianciano.fece un discorso memorabile. Era l'anno in cui  , per la prima volta , ci fu una manifestazione, la prima no-global , in Canada, al WTO. Lei era presente, aveva dormito in albergo,e sentendo un rumore in strada si affacciò alla finestra. C'era un corteo di protesta  e all'improvviso  tutti nella strada, incalzati dalla polizia, si misero a correre e si aprirono delle grandi ali di farfalla, che dalla finestra della camera si vedevano benissimo, poi la strada fu ingombra da una balena blu messa di traverso, enorme . Raccontò che aveva provato una grande emozione. Disse anche che una volta , in una scuola dove era andata quando era presidente del WWF , un bambino, dopo che lei aveva parlato dell'estinzione delle specie animali, aveva alzato la mano e aveva chiesto "Ma allora, se muoiono le balene, non possiamo più raccontare Pinocchio!" Gli animali abitano la nostra anima, sono nostri compagni nel viaggio della vita, non solo di ognuno di noi, che forse qualcuno mai potrà vedere un lupo o un tasso o un capriolo vivo e libero, ma della nostra specie. Il loro ritorno nelle nostre campagne e nei boschi mi riempie di speranza e di felicità, come quello delle libellule sulla vasca dei pesci, anche loro preziose e minacciate. Lo spazio della mia piccola vasca è diventato, involontariamente, un luogo in cui possono vivere, lottare spesso e riprodursi, e questo mi fa un gran piacere. Come mi fa piacere  sapere che nel bosco, lontano lontano oppure più vicino, silenziosa, nascosta, è tornata a vivere una famigliola di lupi. Per loro non sarà facile, l'uomo non sembra cambiato una virgola, nella sua totalità, salvo eccezioni, e quando si sente minacciato anche in modo vago appresta subito difese esagerate, come quando si spara col cannone ad una mosca.