Pergole e finestre, signore anziane, rumeni, rose rampicanti...

Due ranocchine, notare le dimensioni!
Al centro c'è in volo una libellula estranea , che combatteva con la Panciazzurra , titolare della vasca dei pesci .
Oggi qui, fra la città di Arezzo e la Val di Chiana, è stata un giornata bellissima. Dopo la pioggia e l'alto tasso di umidità dei giorni scorsi, che avevano rinfrescato l'aria e portato benessere alle piante e alla campagna, un vento da nord ha pulito il cielo, le nuvole passavano veloci e molto contrastate nei colori, l'aria era frizzante, sembrava di essere in alta montagna ed era piacevolissimo star fuori. Non è del tutto vero che non lavoro, un lavorino piccolo piccolo (soprattutto nelle retribuzione) ce l'ho, tre volte alla settimana vado da una signora anziana di cui non ho mai raccontato, benché ci sarebbe molto materiale. E' vicina ai 90 anni, abbastanza autonoma, io l'aiuto a vestirsi, le cucino, perché ha scoperto che sono abbastanza brava, anche a preparare cose "dietetiche" ma gustose, che non tutti sanno fare, perché di solito la gente crede ancora che mangiare bene  e con gusto significhi abbondare con i grassi e mangiare tanta carne. 
E' un pò che ci vado e non l'avevo mai fatto prima di star dietro ad un'anziana. All'inizio stavo sulle mie, e la signora B. anche lei stava sulle sue. Ora c'è più confidenza. La signora B. è molto vecchia, la mia mamma citava un antico proverbio toscano :"da 60 in là son tutti rubati", gli anni, naturalmente. Ma ormai questo limite si sposta in avanti, forse sono gli 80 anni, oltre i quali ci si sente al di là del bene e del male. 
Ieri mattina l'ho accompagnata in ospedale per una visita. 
Ha a disposizione diversi medici che la seguono, perché era la moglie di un'autorità, dice lei, e anche se il marito è morto lei lo mette sempre avanti a sé come uno scudo e un passepartout. Ieri all'ambulatorio di questo medico  lei era arrivata prima di me, che ero andata a parcheggiare. E' andata così: l'ho accompagnata all'ingresso e l'ho fatta sedere. 
"Signora B., mi aspetti seduta qui che io vado a parcheggiare la macchina." Le avevo detto, perché la testa le funziona bene, ma le gambe sono incerte. Ma lei ha trovato una volontaria ospedaliera e si è fatta dare un "passaggio", senza minimamente pensare che io, dopo aver parcheggiato e esser tornata indietro di corsa, mi sarei preoccupata non trovandola dove l'avevo lasciata. 
Sono andata a cercarla; era davanti alla porta dell'ambulatorio e aveva già comunicato a tutti di essere la moglie del dottor B. e che sarebbe passata avanti a tutti loro perché è vecchia e amica personale del medico, che le aveva detto di andare quando le pareva. Le persone in attesa la guardavano: qualcuno rideva pensando che era vecchia e stramba, qualcuno si sentiva minacciato e aveva ragione. In effetti un'infermiera l'ha fatta passare in una stanza attigua a quella delle visite e il dottore è arrivato poco dopo per visitarla e convenire che si trattava di un banalissimo dolore muscolare, dovuto al fatto che usa la cyclette, ma troppo di rado, e i muscoli accumulano acido lattico. Eccetera eccetera. Quando siamo uscite le ho detto: "Signora Lina, corra se può, che se ci pigliano ce le danno"
Mi riferivo ai pazienti che avevano preso l'appuntamento tre mesi fa e si erano visti passare avanti la vecchietta. In effetti c'era un notevole malcontento e parecchie proteste. Giuste e prevedibili. 

 Anche stamani sono stata da lei, non è un lavoro faticoso, ma si tratta comunque di stare 5 ore in piedi e alla fine sono stanca. Uscendo per andare a prenderle delle cose in farmacia  ho visto nel cortile sotto la casa tanta roba ammucchiata, mi ero accorta che lavoravano in uno degli appartamenti, dal gran chiasso prodotto. Alcuni operai stavano letteralmente demolendo quasi tutto, hanno tolto anche le finestre, delle buone finestre con i doppi vetri e io le ho guardate con concupiscenza, mi capita quando vedo buttar via roba ancora in buone condizioni, questa volta ottime condizioni.
Uno degli operai, uno straniero, quasi certamente rumeno, mi ha detto "Segnora se interessa può prendere.." Io imbarazzata ho detto che ci pensavo, magari quando uscivo dal lavoro ... Ma quando sono uscita mi sono vergognata e sono andata via.

A casa mia poco dopo sono arrivati gli operai che hanno montato la pergola nuova, anche loro stranieri. Erano venuti per montare un'altra pergola, questa piccola, di legno, recuperando i travi di castagno dismessi che avevamo sostituito ma erano in parte ancora buoni. La pergolina di castagno nuova, ma fatta con i travi vecchi, servirà a farci crescere sopra la rosa banksiae. Ho detto al più giovane  che avevo trovato delle finestre smontate, lui ha detto deciso "Andiamo!" E siamo partiti, sempre nella luce pulita di questa bellissima giornata. In macchina abbiamo chiacchierato. Questo giovane rumeno ha avuto un paio d'anni fa un'emorragia cerebrale. "Se non ero qua- ha detto, riferendosi all'Italia- ero morto." 
L'hanno curato all'ospedale Universitario di Siena, entrando da una vena della gamba per risalire fino al collo dove si era verificata la rottura di un'arteria, l'hanno riparata e il giovane ne è uscito senza danni, dopo una lunga convalescenza. In  auto fumava e io ho detto che era un rischio fumare dopo quello che aveva avuto, allora mi ha spiegato meglio e ho capito che si era trattato della rottura di un aneurisma. Mi ha raccontato che anche il suo bambino sta male, un bel bambino di 8 anni, che si è ammalato di artrite reumatoide, se ne sono accorti in seguito a una caduta.

Le finestre c'erano ancora e dopo aver verificato di poterle davvero prendere perché tutto veniva buttato via, le abbiamo caricate in macchina. C'era tanta luce e la giornata ispirava ottimismo e felicità, quando la felicità è diffusa e sembra di respirarla, che te ne tocchi comunque un pochino, anche se non saresti disposta. Io mi sentivo strana e piena di tante sensazioni diverse: la sensazione di aver avuto una botta di fortuna nel trovare quelle finestre che si potrebbero usare quando si rimetterà a posto la nostra capanna quasi in rovina, chissà poi quando.

Avevo la sensazione di tornare indietro nel tempo, c'era una cara amica all'Università che ogni tanto si procurava dei mobili facendo giri notturni "ai bidoni" a Firenze, raccattando roba molto buona e anche bella buttata via. Col suo ragazzo di allora la caricavano in auto e gli sembrava di diventare un pò più ricchi, o almeno di essere stati molto fortunati.

Avevo anche l'emozione di condividere con un ragazzone straniero cose molto private e dolorose messe lì in mezzo, fra noi, una sera di giugno, con semplicità e dignità, senza voler per niente impietosire. Ieri, oltre tutto ero stata al funerale di una ragazza giovanissima, appena 19 anni, morta di leucemia dopo una lunga lotta sua e della famiglia .




Pensavo, in auto, e poi mentre si scaricava la roba, che non c'è tanta differenza fra tutti noi, io, loro e tanti altri che ci adattiamo a lavori temporanei, volanti, che ci portano a contatto con tante persone diverse, vecchie signore che hanno già consumato tutto il loro tempo e ne rubano un pò a qualcun altro, curandosi ogni minimo malessere, con un sorprendente attaccamento alla vita; giovani che si costruiscono una famiglia contro ogni criterio ragionevole affidandosi alla speranza, alla propria forza e alla propria capacità; noi dell'età di mezzo, che sosteniamo figlie  e figli con una speranza simile, la speranza che per loro le cose siano nonostante tutto migliori; e questa bellissima giornata, che ci riconcilia con la vita, facendoci vedere che siamo ancora, in tutte le difficoltà che incontriamo ogni momento, esseri umani capaci di dialogare  e apprezzarci.


vedete la libellula?

Alla fine, quando se ne sono andati, io mi sono messa a tirar su i rami lunghissimi della rosa banksiae, sulla nuova/vecchia pergola, e ho pensato che per me, per il tipo di vita minima che faccio, era stata una grande lunga giornata, piena di cose: pergole, finestre, signore anziane prepotenti, rumeni con le loro storie, e sono stata un pò a guardare la luce ancora gloriosa del tramonto e le rondini in rapido allegro volo sopra le teste mia e della Holly. Perchè Mario non soffra di Jet lag tutto questo è postato all'1,23 del 10 giugno 2011.