Chi si contenta gode.

In questa fine di estate ho imbiancato il soggiorno. Casa nostra è obbiettivamente una casa bella. Vecchia, sembra dal disegno che sia stata costruita nell'800, ristrutturata da una signora americana che ha fatto alcune scelte davvero discutibili, come quella di piazzare una grande vasca sotto la finestra del bagno, col risultato che per aprirla bisogna entrare nella vasca, e mia figlia cadde e si fece male ad un ginocchio, la prima volta che lo fece.
Ma lasciamo stare la vasca da bagno.
Queste sono case che si possono trattare come un museo, conservandole com'erano e per noi ora sono invivibili, oppure si ristrutturano per abitarci e stare comodi e caldi, il che non è difficile perché le pareti sono spesse e trattengono il calore, mentre la comodità complessiva è più difficile da ottenere, ma è compensata dal vivere in un'ambiente che ha un forte sapore di "Passato", con le travi e le piane nel soffitto, con molti elementi di pietra e mattoni vecchi, con dimensioni e spazi gradevoli e a misura di essere umano. Questa signora americana, però, ha voluto strafare e ha introdotto alcuni elementi di fantasia , come due archi in mattoni che a vederli risultano "impossibili", per la forma degli archi e per la dimensione e il colore dei mattoni.  Anche una paretina di mattoncini più piccoli, carina, ma che non ci dice proprio niente. Pazienza. La casa aveva complessivamente un prezzo possibile per noi, quando la comprammo ed è questo che conta. Quando venimmo qui avevamo tanti mobili accumulati negli anni , alcuni di un modesto valore, altri di pregio solo affettivo, molti non li avevamo mai usati, ma nella casa precedente stavano in cantina, che qui non c'è. Il risultato è stato che ci siamo riempiti la casa per non buttar via quasi niente. Praticamente la casa aveva finito col sembrarmi un negozio dell'usato. Ora però si è liberato un locale e abbiamo potuto metter lì quello che  non ci serviva, perché di questi tempi buttar via o svendere mi sembra proprio sciocco, quando magari queste cose potranno servire alle mie figlie fra poco. L'imbiancatura del soggiorno è stata l'occasione per "togliere".  Ecco perché volevo scrivere sull'imbiancatura del soggiorno, perché credo che quello che mi è accaduto di pensare e poi realizzare abbia una valore assoluto, utile a tutti. E cioè:

A)  la casa non è un magazzino da riempire di roba. Questo concetto ci viene dal passato remoto, quando nelle case di roba ce n'era relativamente poca e si conservava tutta , attribuendole comunque un valore. Ora siamo pieni di oggetti, molti sono spazzatura fin dall'inizio, molti lo diventano dopo un pò, o per lo meno non ci sono più utili. Via, via, sgombrare !
Anche i libri, sì, ho abbattuto l'antico pregiudizio (i libri non si buttano MAI), in casa ho molta carta spazzatura, che non val la pena di rileggere e poi raccatta tanta di quella polvere che non è sano viverci. Ridurre anche quella se possibile, o confinarla dove fa poco danno alle vie respiratorie, o pulirla molto spesso .

B)  a volte nella casa ci sono spazi morti , che non si riesce ad usare, questo succede qui perché la signora americana ha creato un '"open space " moderno in una vecchia casa , senza considerare che alla fine c'erano poche pareti dove appoggiare dei mobili .
 Poi c'è il camino, scenografico, ma scomodissimo e condizionante. Che sporca anche parecchio , anche se ci abbiamo messo una stufa per praticità. Questi spazi morti vanno individuati e riconosciuti, non è difficile, perché sono fastidiosi a guardarli e  a starci in mezzo,  in cui ristagnano perfino i pensieri, dove le forze non circolano a dovere ( non voglio fare la New Age, ma insomma ..) Posso dire per esperienza di questi giorni che liberando questi spazi si sta parecchio ma parecchio meglio. Sembra che l'aria sia tornata a circolare e vien voglia di starci dentro.

D) I colori sono importanti. Non mi piace il giallo e quando arrivammo qui abbiamo trovato un giallone sulle pareti che doveva esser sembrato molto stile Vecchia Toscana. Lo coprimmo subito. Ora ho ripreso il giallo, l'ho diluito tanto, e così diluito non è opprimente e fa allegria,  ho fatto una striscia bianca in alto, perchè mi sembra che tutti i colori, anche in giardino, siano esaltati e vivificati dal bianco.

Ho attaccato dei quadrettini che avevo pronti da anni, ma, ahimè, non sono neanche stavolta riuscita a metterli perfettamente equidistanti l'uno dall'altro ....  Fanno un pochino di mal di mare a guardarli. La mia amica Concetta avrà da ridire. Bellini lo stesso. Ho comprato delle fodere da poltrone in offerta al supermercato   tutte e due bianco crema, per le due vecchie poltrone che abbiamo, di cui una  era allo studio del mio babbo.   Togliendo tanta roba ora lo spazio sembra più grande e mi piace molto. Vorrei fare delle foto, ma negli interni non sono brava. Comunque la ricetta per me è questa : ridurre, semplificare, unificare, riutilizzare . Una cosa l'ho comprata , una piccola scaffalatura metallica per tutti gli aggeggi della televisione e dello stereo di Mauro. Non so perché non ho un buon rapporto con i soprammobili, ma sono riuscita a mettere in mostra degli oggetti di ceramica, che mi piacciono e a cui sono affezionata .

 Ho la sensazione di aver fatto dei passi avanti di qualche importanza con questa risistemazione, come se avessi rimesso a posto delle cose nella mia testa .

 Ho anche capito la ricetta dell'IKEA , non è importante alla fine quello che metti in casa, ma come lo metti. Per cui puoi avere anche roba sciupacchiata e vecchiotta, ma ben messa, fa chic ugualmente, come avrebbe detto la mia zia Anna .

Avrete notato che non ho più nominato il giardino. Non l'ho fatto perché mi fa male. Praticamente in due mesi sono scesi dal cielo forse tredici centimetri d'acqua una volta sola . Con le temperature che ogni giorno, fino a ieri, hanno superato i trenta gradi . La terra è ancora secca fino in profondità. Gli anemoni del Giappone hanno 4 fiori di numero, eppure sono una gran massa di piante , in gran parte bruciacchiate nonostante fossero in ombra. I settembrini , che ho in colori bellissimi, sono fioriti stitici qua e là, privando il mondo e le api dello spettacolo della miriade di margherite colorate aperte tutte insieme, la cimicifuga è morta. Tanto per dire. L'unica cosa bellina è che nella vasca, sotto le ossigenanti e le foglie ingiallite di ninfea, ora vedo almeno sei pesciolini rossi nuovi nati. La vita, nonostante i cambiamenti climatici, continua. E alla fine c'è quel vecchio proverbio, "chi si contenta gode" .