In viaggio con l'Arcangelo .

I monti del Casentino visti dal monastero di Camaldoli.
Avevo scritto alcuni giorni fa di aver ricevuto in dono il libro "In viaggio con l'Arcangelo" di Grazia Francescato.  Potete andare a vedervi su Wikipedia la sua vita piena di cose interessanti, io la incontrai tanti anni fa, quando ero iscritta ai Verdi e avevo il negozio di alimenti biologici in città. Un amico che era  consigliere regionale per i Verdi, mi chiese se me la sentivo di preparare alcune cose per una cena dove sarebbero stati presenti molte persone, circa 40, che venivano da un convegno su "Natura e spiritualità" che si era appena concluso a Camaldoli, un convento nel mezzo delle foreste del Casentino. Dissi di sì, ma era la prima volta che cucinavo per tanta gente, a parte le feste di compleanno per le bambine  in casa e se ci ripenso mi vergogno. Comunque mentre mi arrabattavo nella cucina di casa sua, perché  era lui che ospitava il gruppo, entrò in cucina un gruppetto di persone sorridenti, fra cui  Grazia Francescato, ma io non ci feci caso, ero talmente presa dal cercare di cavarne le gambe che non  prestai attenzione. Mio marito Mauro era con me, ed era al solito vigile e attento. Grazia entrò in cucina ed avvertii una presenza leggera e gentile, il padrone di casa le chiese se le andava di assaggiare la tagliata di chianina, lei disse " Certo, perchè effettivamente  sono vegetariana, ma non praticante." Questa battuta dice già alcune cose, sul non prendersi troppo sul serio, su un modo di affrontare la vita.  Mauro poi mi disse che in quella donna c'era una grande  forza interiore e una luce, come un daimon a guidarla.

Il tracciato di una strada romana nel bosco di Camaldoli .
Dopo forse un paio d'anni  lo stesso amico mi sollecitò a partecipare all'assemblea costituente dei Verdi a Chianciano. Ci andammo in parecchi, era inverno e si svolgeva sotto un tendone, alla fine mi ritrovai seduta in mezzo a molti sconosciuti ad ascoltare le varie relazioni, finchè fu il turno di Grazia Francescato . Chissà se nella Rete si potrà trovare ancora quel discorso? Ad un certo punto raccontò di quando era stata a Seattle per il WTO, la prima volta che si tennero delle manifestazioni contro la globalizzazione. Era mattina e si trovava nella camera dell'hotel dove aveva trascorso la notte  quando sentì provenire dalla strada molto rumore. Si affacciò alla finestra, sotto c'era un corteo di manifestanti e la Polizia che li voleva disperdere. All'improvviso, a lei che guardava dall'alto, apparvero nel corteo delle farfalle che aprivano grandi ali colorate, erano delle persone, ovviamente, che si erano vestite da farfalle e sembrava volassero nel corteo, poi di colpo una balena azzurra si gonfiò ingombrando la strada e rendendo difficile il lavoro dei poliziotti. Le immagini descritte erano forti ed immediate e mi vennero le lacrime agli occhi. Sembrava che le bestie del cielo e della terra si fossero veramente manifestate per essere solidali con gli uomini di buona volontà. Con immagini poetiche stava parlando della lotta per la salvezza della Terra. Poi passò ad una scuola dei dintorni di Napoli, che aveva visitato quando era presidente del WWF. Le piaceva andare di persona a parlare con i bambini, a raccontare dell'estinzione degli animali e del degrado del mondo naturale come lo conosciamo.

Un bambino alzò la mano:
"Ma allora , se spariscono tutte le balene, non possiamo più raccontare la storia di Pinocchio?"
Quel bambino, disse Grazia, ha colto meglio di molti studiosi un fatto fondamentale, che gli animali abitano la Terra, ma anche il nostro inconscio, le fiabe e i miti degli uomini: se li perdiamo, perdiamo parti della nostra Anima.
Questi due i passi del discorso che porto ancora con me. Forse qualcuno li ha già letti in un vecchio post.  Basta dire che alla fine piangevo per l'emozione e pensavo che con una così potevo andare dovunque mi chiedesse, che mi fidavo di lei. Questo per dire chi è.

Ho desiderato molto leggere il suo libro sull'incontro con l'Arcangelo Michele. E' un libro che parla di come si possono leggere nella propria vita i segni che  permettono di  usarla al meglio e non sbagliare a viverla e  in questo momento per me è il seguito di quello che penso ed ho scritto della vita di Steve Jobs , (come seguire la propria stella ), si lega a Padre Luciano Cupia , conosciuto qualche giorno fa, e a molti pensieri che mi agitano di recente. Quindi è particolarmente benvenuto e adatto . A proposito di questo riporto una poesia pubblicata  da Errebi :




Solo per oggi, e domani ancora...
Alzati presto. Fai un sorriso
Lascia andare i sensi di colpa,non guardarti indietro.
Fai un piano, credi in te stesso.
Goditi ciò che sei. Accetta la tua umanità.
Chiedi aiuto, e accetta ciò che gli altri hanno da darti.
Ringrazia.
Cambia, senza indugio e con coraggio.
Accetta ciò che non può cambiare. Sii paziente
Mantieni le promesse, quelle del tuo cuore.
Non indugiare sul passato.
Vivi con amore ogni momento. Costruisci un domani migliore.
Apri il tuo cuore, esplora la tua anima.
Ricorda, i miracoli accadono.
Sorridi
Stephen Littleword

Non che sia facile comportarsi in questo modo, ma sarebbe bello ricordarselo quando ci si sveglia. .

 Nel Viaggio con l'Arcangelo Grazia parla di una cosa che nel corso della mia vita è accaduta a me e a tantissime altre persone, soprattutto donne . Non trovando più le risposte nella religione che ci era stata consegnata, nel mio caso non dai miei genitori, che non erano credenti, ma dalla tradizione, io e tante altre donne abbiamo "dato un'occhiata " in molte e varie discipline, strade spirituali, tecniche di meditazione, rilassamento e guarigione. Alcune ci si son buttate a pesce, convinte ogni volta di aver trovato il Verbo Divino, e hanno fatto tante esperienze, spesso superficiali, altre si sono legate da subito ad un'altra "Chiesa", diversa ma altrettanto chiusa e dogmatica di quella che avevano lasciato. Si vede che non aspiravano ad una reale libertà ma solo a controllare e contenere le proprie paure. Penso a molti macrobiotici, o a certi vegetariani fanatici che mi capitavano in negozio.
A me spesso succedeva di affacciarmi  su un nuovo panorama e poi vedere i segnali della dipendenza, dell'abbandono della razionalità ..mi ritiravo subito. A scuola avevo studiato un pò di filosofia, ma anche l'insegnante di matematica, la temuta signorina Locchi, ci aveva insegnato a usare il cervello, ad attivarlo, con la sua massima indimenticabile "In matematica ( ma anche nella vita, aggiungo io ) quello che è inutile è dannoso". Le sue dimostrazioni dei teoremi erano asciutte e fulminanti, senza vie tortuose. Anche il mio babbo era così quando mi aiutava nei compiti di matematica, usava la ragione come un rasoio. Quando hai imparato ad usare lo strumento in questo modo è difficile cadere in situazioni pericolose, anche se in certi momenti sei debole. Nelle nuove esperienze che mi succedeva di fare ero sempre un pò rigida, non mi lasciavo andare, ma ognuno ha la sua storia. La rigidità era  un pregio negli ambienti religiosi, era incoraggiata e considerata segno di virtù, ma purtroppo non è così.

Spesso, andando al corso di Reiki o partecipando ad una cosa del genere,  mi vedevo dal di fuori e temevo di apparire come una patetica donnetta seguace della New Age, eppure lo spirito che animava la ricerca era autentico e sincero. Ora scopro che anche Grazia Francescato e tante altre  hanno vissuto queste cose identiche, e anche questi dubbi.


Nel corso del pranzo di laurea la mia figliola più piccola ad un certo punto, non so come ci è arrivata, ha detto che le compagne di Università a volte nominano il Reiki, i Ching, la meditazione, e altre cose del genere. 
"Io dico sempre che lo so, lo conosco, mi chiedono come mai, come faccio a conoscere queste cose e io dico che è la mia mamma che ha fatto Reiki, che conosce l'I ching, che ha fatto il seminario sulle costellazioni familiari, che ha fatto un viaggio sciamanico!" (ho scoperto che si chiama così l'esperienza di trovare il proprio animale medicina )
Mi sono quasi risentita, ho tentato di giustificarmi, passavo un'altra volta per la svaporata New Age, ma mia figlia evidentemente la considerava in qualche modo una cosa positiva. Poi ho letto "In viaggio con l'Arcangelo" e ho visto che Grazia Francescato parla con affetto, umorismo, autoironia  e grande serietà di tutto questo. Lo chiama con le parole di un indio conosciuto lungo il corso del fiume Xingù in Sud America. Assediato dai fotografi e frastornato di domande le disse: "Questa che voi cercate  non è conoscenza, la conoscenza è una via con un cuore ." Noi donne, saranno gli ormoni, che ne so, abbiamo questo modo emotivo e affettivo di conoscere il mondo, ci facciamo coinvolgere .


 La nostra è spesso una via con un cuore.
La conoscenza di cui abbiamo fame e desiderio è quella che ci fa esplorare più a fondo noi stesse, che sia il corpo, come quando si fa yoga, o la mente o il cuore. Abbiamo un pò di timore  di conoscerci perché qualche volta troviamo dentro di noi cose che ci sconcertano e ci fanno paura, ma alla fine pensiamo sempre che sia meglio affrontarle. Grazia Francescato in questo libro parla di tutto questo, citando tutto il patrimonio culturale, ormai vastissimo, che abbiamo a disposizione. Per esempio Jung, e la sua biografia "Ricordi, sogni, riflessioni"  dove lui dice che l'anima è la più genuina realtà, ed è per sua natura religiosa, produce immagini di contenuto religioso e una propria mitologia archetipale che serve a dare senso alla vita. Come dubitarne quando ti arrivano in dono certi sogni ?


Nel libro si parla anche del potere curativo della Terra e dei luoghi, tutti abbiamo l'esperienza del senso di sacralità che ispirano immediatamente certi posti in cui il genius loci è molto forte e presente, qui da noi ce ne sono tanti, tutti quelli che scelse San Francesco, che era sensibilissimo a questo potere della Terra, e scovava sempre posti con una forza particolare, La Verna, Le Celle, Monte Casale, per dirne solo alcuni. Ma quasi tutti i conventi sono costruiti in luoghi di questo tipo. Abbiamo fame di bellezza e di sacralità dei luoghi, anche se poi quando ci andiamo siamo capaci di insozzarli e lasciare tracce pesanti della nostra presenza.


La faggeta di Camaldoli.
Ma non ho ancora parlato dell'Arcangelo Michele. E' bello seguire Grazia Francescato lungo il cammino indicato da tanti segni minuscoli e macroscopici della presenza dell'Angelo, un santino trovato in un cassetto, un sogno, una voce che la sveglia nella notte. Matta? Forse, tanto quanto Mosè e altri chiamati. Sono stata nella Chiesa tanti anni, i cattolici hanno il primato della religione e sanno come fare, insegnano.

A noi, ragazzi di allora, insegnarono che Carlo Carretto era un nuovo mistico, dovevamo leggere i suoi libri. E' sempre bene per la Chiesa del potere che qua e là spuntino dei mistici, danno un senso di autenticità ad un'istituzione che mira soprattutto al potere, sono un bel vestito da mostrare. Sono anche molto pericolosi perché incontrollabili, attraverso di loro parla lo Spirito e lo Spirito col potere, col denaro, con una  tranquilla e ordinata  gestione delle cose ha poca affinità.


Così ricordo bene che in occasione del referendum sul divorzio, o sull'aborto, il polverone alzato fu lo stesso, un quotidiano pubblicò una lettera di Carretto che diceva che aveva pregato e vegliato una notte intera e alla fine aveva concluso che Dio non vuole che i cattolici impongano a tutti la loro regola, ma che devono essere come il sale della Terra, dare l'esempio con le loro vite, e non obbligare gli altri a fare come loro. Lasciare, per quanto con dolore, che gli altri seguano la propria via. Il discorso era ovviamente più complesso, riguardava la libertà interiore, il peso delle scelte, l'affidarsi a Dio dei cattolici, quando si vorrebbe imporre la propria scelta e religione solo per insicurezza, per mancanza di Fede.  Quella mattina preti e vescovi che l'avevano cautamente esaltato come un nuovo mistico lo definirono improvvisamente un pazzo visionario a cui aveva dato di volta il cervello .

Grazia Francescato sta, in questo libro, sempre fra quella che chiama la "vox loica", la voce della razionalità fredda, e quella dello Spirito, che vola e sogna , e cerca di mediare e offrire, alla fine, una chiave interpretativa alle proprie esperienz . Siccome il suo cammino con l'Arcangelo non è ancora finito ha già pronto un secondo libro, che uscirà in quest'autunno. Intanto in questo, da leggere e rileggere, trovo me stessa raccontata senza vergogna, me  e tante altre donne. Trovo una legittimazione alla mia strada, che da un certo punto in poi non è più passata dai luoghi canonici, ma è stata piuttosto solitaria, condivisa da altri viandanti, con due strumenti nella borsa da viaggio, il sogno e la ragione .
Le foto le ha fatte Mauro un mese fa durante una camminata rigeneratrice nel bosco di Camaldoli.