Buddleia Weyeriana e i suoi visitatori

Buddleia Weyeriana




Buddleia Wyeriana e Macroglossa stellatarum





L'altra sera credo di essermi sentita male per il caldo. Cioè: sono sicura di esser stata male , non sono sicura che il caldo fosse la causa, ma è molto probabile . La sera precedente tornando dal lavoro avevo lasciato la macchina in un parcheggio al sole, perché la mattina sarebbero venuti Italo e l'elettricista a montare la pompa per il pozzo nuovo, così nel nostro piazzale non ci sarebbe stato posto per il loro furgone se ci fosse stata anche la mia auto. Nel pomeriggio presto ho dovuto andare in città e  prendere la macchina che avevo lasciato al sole . Ho pensato: ce la faccio, mi sta a pensiero ma ce la faccio . Il termometro in macchina segnava 41° . Come entrare in un forno acceso, ma quando ho messo la cintura di sicurezza il metallo in mano scottava . "41° col cavolo." ho pensato.  Sono partita e dopo poco ho acceso l'aria condizionata , ma avevo già incamerato tanto calore e ho cominciato a sudare, poi arrivata in città ho fatto, alle 16 circa , un tragitto a piedi cercando ogni ombrina ( tratto di strada in ombra, non pesce) possibile, e sono entrata in un ufficio con l'aria condizionata. Lì ho cominciato di nuovo a emettere liquido . Poi ancora alla macchina e al lavoro. La cucina è calda, non c'è niente da fare . Più tardi mi è venuto mal di testa e quando a mezzanotte sono uscita mi è venuta anche la nausea . Il ritorno in auto è stato difficile, con i finestrini aperti mi si freddava il sudore addosso ma non smettevo lo stesso di sudare e di aver voglia di vomitare. Penso sempre che mi venga un colpo quando succede così, ho la pressione alta e mi viene da pensare ad un ictus o ad un aneurisma, che pure è una cosa che è capitata, in famiglia. Mi capita di pensare alla morte per strada, di notte , e poi penso che forse non sto abbastanza male, ma effettivamente stavo perdendo la lucidità e facevo fatica a tenere gli occhi aperti sulla strada. A casa ho salutato la Holly , mi sono lavata lo strettissimo indispensabile poi sono filata a letto dove il dolore di testa e la nausea si sono attenuati e la stanchezza mi ha fatto presto addormentare . La mattina dopo andava meglio, il mio corpo era come lieto e grato di star bene di nuovo  . Ma per la prima volta nella vita ho capito che non si deve scherzare con questo caldo, non prenderlo sotto gamba.



Abbiamo l'acqua . Italo , che è l'idraulico e il babbo del ragazzo di una delle nostre figlie nonché un amico, ha osservato , guardandola uscire dal rubinetto "Che ricchezza!" Riguardo a quest'acqua ho molti pensieri. Uno riguarda il prezzo altissimo che stiamo pagando , un altro è "Quanto durerà ? Dieci anni , trent'anni , cinquant'anni?" Chiaro che nessuno me lo può dire. Con la mia consueta visione pessimista del futuro mi vien da pensare che non pioverà più e anche questa vena si seccherà. Poi c'è quell'altra voce interiore che dice "Non essere sciocca. Non ti riesce per una volta di essere felice ? No? Bè , dovresti provarci ."  In ogni modo ho annaffiato. Il giardino sta come uno che ha preso una sbronza e si sta rimettendo. Prima tutto quel turgore e abbondanza e ora caldo e secco . Succede tutti gli anni, è il momento di mettere il paraoccchi e tirare dritto , eliminando , quando ho tempo e forza , la vegetazione secca, rimettendola in forma di pacciamatura ai piedi delle piante superstiti . Nell'ultima parte del terreno recintato, in basso , abbiamo ricavato un piccolo orto, molto più grande degli altri anni . Abbiamo piantato pomodori, peperoni, melanzane, zucchine, zucche, la trombetta di Albenga, insalata, bietole, basilico rosso, genovese e greco... dimentico qualcosa? L'orto sta bene , i pomodori sembrano gradire questo caldo esagerato , c'è tanta erba da zappare, e c'è bisogno del lavoro della Lori. La Lori sarei io nella mia identità di lavoratrice manuale . Nessuno mi ha chiamato Lori in famiglia e fra gli amici, mia madre aveva orrore per i diminutivi, li odiava e del nome che mi aveva messo temeva questa possibilità che diventasse Lori . Ci è diventato solo nei tanti posti di lavoro. I colleghi, pensando di essere confidenziali e affettuosi, mi chiamano Lori. Non mi piace, ma non mi ribello e penso che la Lori sia quella che fa le fatiche, quella che zappa le erbacce estive prima che diventino alberelli . Mi sto dilungando troppo e non racconto niente di essenziale, la prossima volta invece parlerò di un libro ( Farm city, l'educazione di una contadina urbana, qualcuno l'ha letto?) e parlerò della Giusi . Ho qualche difficoltà con li computer, ma le foto di Mauro sono ancora bellissime. mi emoziona pensare che, se uno cerca le immagini di Buddleia Weyeriana  verranno fuori anche queste immagini e forse le vedrà qualcuno che sta dalla parte opposta del pianeta... C'è qualcuno che è capace di dare un nome alle farfalle ? Non fatemi impegnare in questo , datemi i nomi e li inserirò nelle foto, grazie .