Cronaca di un pomeriggio perfetto.

Cronaca di un pomeriggio perfetto (vero!). Mercoledì 16 ottobre alle 17 c'era la presentazione del mio libro in Biblioteca in città. La biblioteca in cui tutti noi aretini siamo andati a studiare, in un antico palazzo con la facciata coperta di stemmi di pietra delle famiglie nobili. Ero molto intimorita, era proprio come rendere conto del proprio lavoro alla città madre.  Una mamma severa, che esibisce intorno al grande portone i segni del proprio potere. Verso le 15  mi sono vestita, per benino, perché pare che di solito io sia un pò sciatta (è la giardinite che fa diventare un pochino sciatti, perché ci interessa solo del giardino), mi sono fatta un righino nero sugli occhi, mi sono messa perfino un pò di profumo e una collanina d'ambra. Perché d'ambra? Ma perché l'ambra è una resina, non una pietra, e mi rassicura molto avere addosso cose vegetali, anche se sono state vegetali e vive  mille o più anni fa. E poi stava benissimo col viola copiativo della camicia. Prima di uscire ho raccomandato a Mauro di portare parecchie copie del libro, quando veniva, e di metterle nella borsa che mi ha regalato la Loretta del Roseto, che portava bene di sicuro. Meglio di così non si poteva fare, obbiettivamente. Sono passata a prendere la Letizia, che doveva leggere i brani che avevamo scelto. Senza dirsi niente la Letizia, che ha un occhio speciale per i colori, aveva messo una camicetta viola e una giacca bellina viola più scuro e verde oliva, un accostamento proprio bello e intonato con me. Evidentemente eravamo già in sintonia perfetta. Siamo andate in Biblioteca. Abbiamo sistemato un rotolo di tela tessuta a mano della dote della mia nonna, tutto srotolato,  sul tavolo, e un vaso con i fiori del giardino (dettagli per la Loretta). La Letizia ha detto che quelle dalie bordeau esprimevano bene l'intensità e i turbamenti del libro.  E' arrivata l'Alice, che è stata relatrice della tesi della mia figliola più piccola e che avrebbe parlato per dire qualcosa sul libro e ci siamo messe a controllare i brani scelti.  Scusate, io uso l'articolo davanti ai nomi femminili, come si fa qui da noi, e non posso farne a meno. Togliere l'articolo sarebbe più formale e neutro, ma eravamo ad Arezzo e qui si dice così.  Dopo poco sono arrivate la Patrizia,  la Carla, la mia cugina di Firenze con la Federica, la Lucia e un'altra signora che non conoscevo, e poi la Candida, una nostra compagna di scuola , e poi la zia Mirella, la mia cugina Teresa e suo marito, e l'Adriana e la Maria Luisa ... E' arrivata la Rossana e mi si è aperto il cuore , presentavo tutti a tutti e tutti chiacchieravano, sembrava di essere in un salotto, abbracci e baci , e la sala in quattro e quattrotto era piena! C'era un sacco di gente! Mauro è arrivato un pò tardi e io ho detto alla Carla di far valere la sua autorità di consigliere della Biblioteca e finalmente tutto è iniziato. E'stato bellissimo. Guardavo davanti e vedevo solo volti di amici. C'erano le mie figlie, lì davanti e non dico che effetto fa. Poi sono arrivati la Mirella e Italo che vengono da lontano e proprio non pensavo che venissero, è stato un regalo. Devo  ringraziare Claudio Repek, amico e giornalista che ha fatto circolare ovunque la notizia, e Roberto Francini, altro amico giornalista, per il passaggio a Teletruria, e di nuovo tutte le persone che sono venute, e soprattutto la Carla (Carla Nassini, insegnante e compagna di scuola del liceo che non rivedevo da tanti anni) che ha presentato il libro, che evidentemente le è piaciuto, in modo intenso, profondo e affettuoso, collegandolo al suo lavoro storico sulle donne sopravvissute alle stragi nazifasciste della seconda guerra mondiale. Una presentazione bellissima. E poi l'Alice, (dottoressa Alice Gonzi) che anche lei ha detto delle cose  per me commoventi, perché il lavoro che abbiamo fatto con la Paola è stato valorizzato e compreso... l'ho detto che ero commossa ! E intanto la sala piena di amici e parenti stava in silenzio, e attenta e sembrava che si fosse creata, per il tempo che è durata la presentazione, un'anima collettiva e tutti sorridevano! Sapete che io sono una pessimista rompipalle, se lo dico io che è stata una serata meravigliosa è così per davvero. Alla fine ho detto qualcosa io sul libro, ma soprattutto ho nominato alcune donne che stanno producendo cose belle e interessanti, libri e altro e le posso citare anche qui: la Paola e la Carla che erano sedute accanto a me, l'Alice, la Maxi che è un'artista dei fiori, l'Adriana che fa calligrafia cinese, la Cristina Bigazzi che ha scritto un libro su un infanticidio avvenuto ad Arezzo nel 1924, la Letizia che fa teatro ... E' stata una formidabile condivisione e una cosa molto bella, alla fine qualcuna aveva i lacrimoni, la Paola che vive a Milano aveva dovuto prendere un permesso a scuola, ma  ha detto che non se la sarebbe persa per niente al mondo. Sono arrivate le sette e mezzo senza che ce ne accorgessimo e ci hanno dovuto spingere fuori dalla sala! Oggi giornata normale,  siamo ricaduti nelle cose prosaiche di tutti i giorni, ma forse è meglio così, perché anche le emozioni positive scuotono parecchio. Ho fatto fatica ad addormentarmi! Ogni tanto però ci vuole una cosa così.