Il signore delle anime

Piano piano sto leggendo l'opera di Irène Némirovsky.  In estate  trovai "Suite francese" in un supermercato al mare ed iniziò un interesse bruciante...  Il primo libro scritto da Irène a 23 anni fu "David Golder". Lo inviò ad un editore e questo signore lo lesse in un tempo brevissimo, come ho fatto io, lo divorò e poi cercò l'autrice per accordarsi sulla pubblicazione. Quando vide la giovanissima donna sorridente rimase sorpreso, perché David Golder non è un libro sorridente, i suoi argomenti sono il denaro, il potere e la morte. Il  protagonista è un uomo di sessantotto anni, malato, ebreo. Sembra impossibile che una ragazza tanto giovane sappia qualcosa della condizione di un uomo così.
Ho già letto alcuni suoi libri e mi viene in mente una cosa detta da Jung, che a volte sembra che l'anima conosca il proprio destino e sapendo che la vita sarà breve si impegni a realizzare con grande forza cose che altri distenderebbero in un tempo molto più lungo. Questa riflessione la fece con me il "professore", parlando della vita di Mozart, anche lui morto giovane. 

I libri di Irène Némirovsky sono pieni di immagini,  di città, campagne, case, interni, facce di persone, sentimenti ed emozioni ... La realtà che descrive è qualche volta disgustosa eppure non si riesce a distogliere lo sguardo dalla pagina . Maria Nadotti, che scrive un saggio che compare nelle edizioni economiche Newton Compton,  dice che lei torna continuamente sugli stessi temi, il rapporto con la madre, il padre assente, l'ebraismo... come se ne fosse ossessionata. Capisco bene di che si tratta, sono i temi della sua vita, ma subito oltre questo primo forte impatto c'è un mondo intero che si affaccia. 
Nel "signore delle anime" all'inizio racconta del protagonista, un "levantino" che fugge dal paese dove è nato. Levantino è una parola che dice tutto e niente, non da indicazioni precise sull'origine, potrebbe essere nordafricano, o  di un qualsiasi paese che si affaccia sul Mediterraneo, quest'uomo in particolare  è di origine mista, italiano e greco, nato in Crimea, e ha l'aspetto affilato di un lupo. I tratti di chi non è del luogo, dice l'autrice con un'espressione terribile. Di quale luogo? Uno qualunque, la faccia di un non-appartenente. Nella prima parte, sarà per la coincidenza della lettura con gli sbarchi in massa sulle nostre coste, ci sono delle osservazioni che  fanno capire cosa pensa uno che si imbarca per un viaggio disperato alla ricerca di una vita migliore. Solo questa parte varrebbe la lettura.

Poi l'autrice si inoltra in un altro argomento, a lei molto caro: quello della sopravvivenza. Il dottor Dario Asfar, levantino, medico, nonostante che lavori non riesce a far uscire la propria piccola famiglia dall'indigenza. Per lo più cura disgraziati, poveri che non lo possono pagare. Dice di sé: avrei dovuto essere un venditore di torrone o di tappeti, ho voluto elevarmi, ma non riesco, sono melma, e melma rimarrò...

Riesce ad agganciare dei clienti ricchi  grazie ad un primo atto scorretto: viene chiamato a fare un aborto e lo fa in cambio di un prestito di denaro, necessario a far sopravvivere la sua famiglia per un anno. Ad un certo punto deve scegliere se fare il medico con correttezza o diventare qualcos'altro.... un ciarlatano, un curatore di anime, cosa per cui non ha una vera competenza.  Questa cosa lo renderà finalmente ricco e devo dire che come lettrice ho tirato un sospiro di sollievo a vederlo uscire dalla povertà. anche se poi la sua strada sarà ancora più cupa e nebulosa di prima. La descrizione del ciarlatano è attualissima: in questi tempi difficili moltissimi si propongono come guru e salvatori, portatori di salvezza personale e collettiva, in realtà abituati a far soldi sulle illusioni degli altri, sui loro sogni più intimi, io poi quando ho avuto il negozio ne ho visti a bizzeffe di questi "salvatori" e io stessa ne ho subito l'influenza. Ogni tanto saliva alla ribalta un nuovo nome: la dottoressa Tale? Oh sì, omeopata, esperta in cristalli, in iridologia,  test energetici, lettura dell'aura.... Bravissima! Ti cura in modo sorprendente! Quanto costa? 150 euro, senza ricevuta.  Pensavi: non me lo posso permettere, ma se potessi forse mi curerebbe l'anima, troverebbe un rimedio per la mia schiena, o la mia pancia, o il mio mal di testa, perché siamo un tutt'uno corpo e mente e l'antinfiammatorio mi fa solo male ... Nel "signore delle anime" le donne ricche di Parigi sono ammalate soprattutto di frigidità, non sentono più niente, non si rassegnano, a cinquant'anni. 
Il dottor Asfar le cura, e le tiene legate a sé, sono una miniera di denaro finché sono legate a lui, finché lui è di moda. Ho avuto spessissimo la sensazione di essere in presenza di un ciarlatano, in parte in buona fede, ma molto legato al denaro. Anch'io avrei potuto sfruttare quest'ascendente: ricordo che in un negozio una persona vedendomi lavorare mi disse, con gli occhi che luccicavano: " Gli potresti vendere tutto il negozio, se solo volessi, a questa gente..." Sì, avrei potuto, avrei potuto sfruttare l'empatia che sentivo verso queste persone sofferenti che venivano a cercare un modo di alimentarsi più sano  per vender loro qualunque cosa, e invece  mi mettevo nei loro panni e suggerivo cose che pensavo davvero utili e giuste per le loro tasche, perché se avessi fatto diversamente avrei venduto anche me stessa. Credo di aver smesso di lavorare in questo campo perché diventava sempre più vendere illusioni. Altrettanto si può dire per i superalimenti che promettono la salute totale, o le pratiche di salvezza, come la macrobiotica.  Il dottor Asfar finisce per vendere se stesso, ma si mette al sicuro, come una bestia selvaggia che ha una prima legge assoluta, mettersi in salvo. Benché sia un personaggio torbido e inquieto non sono riuscita a trovarlo odioso, ho provato  tanta pena per la sua disperata e devastata umanità.  Insomma avete capito che adoro, sì, adoro, e non dico mai queste cose, Irène Némirovsky, anche se è una lettura di non facile digestione.