Bella torna a casa

Qualche giorno prima di Natale una ragazza ( alta, imbacuccata e incappucciata per il freddo, molto carina) si trovava ad Arezzo in piazza della stazione quando vide fra le auto un cagnolino. Spaventatissimo, rischiava ogni tre per due di essere schiacciato, schizzava di sotto le ruote di una macchina solo per infilarsi  quasi sotto quelle di un'altra...Lo stette a guardare per un pò, sperando che qualche umano  lo venisse a cercare, ma non arrivava nessuno e il cagnolino sempre più agitato e confuso  non riusciva a togliersi dal traffico. La ragazza lo andò a prendere, lo prese in braccio e se lo portò a casa. Non era la prima volta che raccoglieva una bestiola dalla strada. Era successo anni prima col gatto Sandro, e  quando era piccola col cane Maciste, e anche qualche altra volta...
Arrivata a casa telefonò alla sua mamma e la avvisò della cosa. La madre disse che non aveva nessuna intenzione di impelagarsi con un altro cane, che non le saltasse in mente di rifilarlo a lei che poi si sarebbe affezionata e in questo momento nella sua vita c'era già abbastanza da fare. La ragazza si procurò un guinzaglio, un collare e del cibo per cani; la cagnolina, che si era rivelata di sesso femminile, per parte sua  pareva molto contenta di essere stata prelevata dalla strada. La mattina dopo salutò con una bella leccata di faccia la sua salvatrice e sua sorella, al risveglio. La ragazza portò in giro la cagnolina per tutto il giorno con sé e si rivolse ad un'associazione cinofila. Si vide che aveva un microchip e si risalì ai proprietari. La ragazza riportò la cagnolina ai suoi umani. Si trattava di due giovani rumeni che erano piuttosto disperati di aver perso il cane e abbracciarono commossi sia lei che la bestiola parecchie volte. "C'erano due barboni bulgari, ubriachi, per la strada, e avevano questo cucciolo dentro un sacchetto di plastica. Ho detto "Ti do venti euro, dammi quel cane." L'ho portata a casa con me. Non posso vivere senza di lei! " Disse il giovane rumeno. Per tutto questo chiedo a chi legge di immaginare la voce e l'accento rumeno, ne verrà fuori un racconto piuttosto buffo e colorito. Erano molto felici di averla ritrovata. Alla ragazza la cagnolina era sembrata molto brutta, simpaticissima, ma brutta, aveva detto alla sua mamma "Mai visto un canino brutto così, mamma, occhi sporgenti, una salsiccia, ma a loro sembrava una meraviglia, l'hanno chiamata Bella! " 
"Oh, io ero molto preoccupata-aveva detto la proprietaria-  sicuro chi prendeva lei la voleva tenere, perché lei è moolto bella!" L'amore è cieco! 
Devo dire che la famiglia della ragazza in questione, dopo l'iniziale diffidenza di qualche anno fa, intrattiene rapporti (saltuari e anche stabili) piuttosto gradevoli, fino a molto affettuosi con famiglie di nazionalità rumena.

Per una volta una piccola storia a lieto fine, accaduta in questi giorni ad una ragazza moolto vicina a me. Se  i telegiornali riportassero queste storie ci sentiremmo tutti meglio, come l'altra vicenda che ha reso orgoglioso il mio collega filippino: una giovane donna filippina disoccupata per strada ha trovato il portafoglio pieno zeppo di soldini di un'anziana donna italiana che aveva appena riscosso la pensione e l'ha restituito. Il giorno dopo la giovane filippina ha ritrovato il lavoro. Secondo il mio collega in qualche modo Dio in persona si è mosso vedendo la buona azione. E forse è così, almeno per questa volta. Storie piccole, quotidiane e positive o piacevoli, ma probabilmente, se le riportasse il telegiornale, diremmo "Ma che cavolo ci vengono a raccontare?"