Al Centro Puecher

Per chi ha letto il post precedente, soprattutto la mia amica Sari, che abbraccio, che partecipa con entusiasmo: venerdì intorno a mezzogiorno sono partita per Milano. Tempo orribile da noi, in via di miglioramento mentre il treno correva verso nord, ma ancora grigio e fradicio. Guardavo dal finestrino nei dintorni di Modena per vedere le tracce di tutto quel disastro che è successo, ma non ho visto niente di rilevante. Il giorno dopo, sabato, alle 10,30 ero già sul treno di ritorno con due nuovi libri con me, quello di Alberto Liguoro (Nola cronaca di un eccidio) a cui ho dato solo un'occhiata, me lo voglio leggere con più concentrazione a casa, e un altro comprato alla libreria Feltrinelli della stazione, che credevo puramente ricreativo, leggero. Veramente cercavo Farm City, per regalarlo, ma non ce l'ha più nessuno. Che brutta sorte i libri, anche se sono belli e pieni di vita il mercato li mette da parte quasi subito. Lo ordinerò via Internet. Al suo posto, guidata solo dal titolo, ho comprato "La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo" e non sono per niente delusa. Il tema del viaggio nel tempo è ormai sfruttato da telefilm e romanzi vari, ma dipende sempre da come si tratta e questo è molto bello, è una storia d'amore che percorre tutta la vita di Clare e Henry e va perfino oltre, perché l'Henry non ancora morto, può tornare, da questi strani tempi personali, a visitare sua moglie anche dopo la propria morte. Ma non l'ho letto tutto e non ve lo voglio sciupare, se mai decideste di leggerlo. Mi sono già persa.

Dunque, si diceva :Milano.
La mia amica Paola mi aveva detto che c'era uno sciopero dei mezzi ed era difficile che venisse gente al Centro Puecher. Non mi importava: bastava già rivedere il prof Deiana, persona piacevolissima, colto e  attivissimo, che ha fondato l'associazione Puecher, e conoscere sia Alberto Liguoro, a cui ho già accennato, che Elena Marini, una collega di Paola a cui lei aveva dato il libro, che si era prestata ad una piccola presentazione. Sono sempre curiosa di ciò che le persone pensano del mio/nostro lavoro. Vincenzo, Vincenzo Pezzella, compagno di Paola, ma soprattutto, l'Editore, ci ha messo fretta, e abbiamo fatto un viaggetto in taxi con un tassista simpatico milanese doc che voleva far sentire a Vincenzo Radio Maria. Siamo arrivati proprio precisi. 
Già all'arrivo c'erano un pò di persone, ma poi la sala, nonostante le difficoltà per arrivare, si è quasi riempita ed era una sala abbastanza grande! Bello. Bello quando c'è qualcuno che legge in profondità ciò che scrivi e comprende. Il mio libro si presta a parecchie letture e può suscitare interesse per diversi motivi, uno è che racconta cose lontane accadute nella seconda guerra mondiale, ma non le racconta di rimbalzo, come ricordi soltanto, anzi nel ricordo non esistono quasi più, mentre tutte due le protagoniste devono tornare indietro a cercare, perché non sono solo ricordi, ma la radice, forse, per una parte, di certi dolori e conflitti del presente. La storia con la esse minuscola, quella che è stata dimenticata perché giudicata da chi l'ha vissuta poco importante o molto personale e comunque dolorosa e Pericolosa, non degna di memoria e di osservazione, è tessuta nella Storia con la esse maiuscola, quella dei grossi libri e delle commemorazioni, e diventa carne delle persone. Deiana diceva: è stupefacente come Cecilia( una delle protagoniste), insegnante di lettere e STORIA, non si ponga domande sulla PROPRIA storia... e invece è successo così, questa storia dei piccoli posti è stata conservata in Santini, per chi crede, o figurine, come la figurina della zia Lida, un album di figurine familiari, cristallizzata l'immagine e fissata per sempre, ma la zia Lida era una persona vera, come gli altri martiri della Resistenza e c'era qualcun altro con lei quella notte che la presero, e poi i suoi parenti, a loro, che accadde? ... 

 Elena (Elena Marini) ha toccato il mio cuore con le sue parole e credo che le ritroverete presto sulla pagina Facebook che la Paola Magi, mio supremo Editore, ha creato a mio nome, che però finora gestisce lei divertendosi un mondo, oltretutto.  Elena, non so se capiterà qui a leggere, mi ha fatto sentire profondamente compresa e si è stabilito un immediato legame di empatia. I suoi studenti sono fortunati. Lo sanno?

Una serata molto bella che mi ricarica intimamente e mi consente di andare incontro con più forza ad un altro periodo di full immersion nel lavoro della pizzeria. Ringrazio qui tutti quelli che sono venuti per incontrarmi, il che mi sorprende sempre tanto, perché certo si tratta di ascoltare la presentazione di un libro, ma dietro il testo scritto c'è una persona. Ringrazio Maria Teresa Mosconi, mi piacerebbe abitare più vicino per vedersi, una donna generosa. Lascio qui la mia mail per chi volesse scrivermi le proprie impressioni o semplicemente fare amicizia. 

vitamina_magnum@yahoo.it

Si diceva con la Paola che ci sono persone che si sentono in soggezione di fronte a chi scrive un libro, ma ricordate che io sono prima di tutto un giardiniere che lavora come operaia in pizzeria e ha scritto un libro, uno solo. 

Al ritorno in treno leggevo. Il cielo era finalmente azzurro come oggi e tutto più sereno che nei giorni precedenti. Ad un certo punto ho alzato gli occhi e ho visto per un pò l'orizzonte. Che meraviglia ! Si vedeva tutta la linea spezzata dei monti dietro Milano ( fra cui c'è il Resegone, mi pare) coperti fino in basso di neve, la prima immagine invernale di questa stagione, così poco invernale, invece come un lungo autunno fradicio e nebbioso. Posso affermare che le Alpi si vedono fino a Reggio Emilia. Mi è venuta voglia di tornare indietro e camminare fino alle Alpi e salire. Poi ho pensato che giusto un anno fa è cominciata la storia avventura del libro, ci siamo presi per mano e abbiamo cominciato a camminare, ora andiamo insieme, io, lui e la mia famiglia, e la Paola e Vincenzo,  verso un orizzonte di monti innevati? Di mare aperto? 
Di città straniere? Chi lo sa?