la stagione dell'acanto

Questo febbraio 2014 fin qui è stato uno stanco, sfibrato prolungamento di una stagione fradicia e non ben identificata che non si può definire inverno. E non è nemmeno primavera! Le piante sembra che dicano: quando si dorme? quando arriva un pò di freddo? o è il momento di svegliarsi perbene ? 
E' tutto molto incerto e vago, fa caldo, troppo, continua a piovere ogni tanto, le rane, certe grosse inquietanti rane verde grigiastro, hanno fatto i loro tubi di gelatina pieni di uova ma già non li vedo più. Non è che mi interessi tanto, siamo pieni di rane; la notte, non tanto convinte anche loro, gracidano qua e là intorno alla vasca. Mauro ha potato gli olivi intorno a casa e io ho bruciato le frasche, ma comincio a sentirmi in colpa quando brucio le frasche, per tutta la storia della CO2 , eppure non ho alternative, che ci facciamo altrimenti? Ho ricominciato lentamente a mettere a posto il giardino, che ha bisogno di un lavoro grosso di spostamenti di piante che sono nate da sole dove gli è parso. Prima che siano troppo grosse dovrei toglierle, chissà se mi riesce, più che altro di trovargli un posto migliore. Gli ellebori sono tutti fioriti ed è una delle bellezze della stagione, quest'anno apprezzo molto l'elleboro bianco che è più eretto degli altri e mostra bene i suoi fiori. Qualche pianta è sparita. L'eremurus gigante, l'asparagione, non ha messo fuori dalla terra il suo germoglione a forma di uovo, penso che sia morto. Può darsi che sia marcito, con tutta questa pioggia, agli eremurus non piace il bagnato. Lavorare fuori i primi giorni dopo l'inattività invernale dovuta più che altro alla pioggia è faticoso, ma c'è un'altra cosa che lo rende difficile: sono degli insetti che non identifico che mi pungono attraverso i vestiti, mi trovo bubboni che prudono dappertutto. In ogni modo vedere la terra rivoltata e scura intorno agli arbusti, le lavande e le santoline riportate in forma, le rose potate, e il secco rimosso è una soddisfazione. Lo dico sempre e lo ripeto: è come rimettere ordine in testa. Taglio cortissime le edere, che si infilano in ogni pertugio e hanno continuato a crescere tutto l'inverno. La lonicera fragrantissima, inutile dirlo, è tutta un fiore e anche la piantina ottenuta per talea è fiorita. Ne avevo data una all'Antoinette che in poco tempo era diventata grandissima, con dei rami sparati in giro di un metro e mezzo. Si vede bene che crescerà molto più grande delle mie. La terra del suo giardino le si confà, è terra profonda, fresca e sabbiosa da frutteto. Ero andata a vedere se fioriva, ma non aveva neanche un fiorellino per campione. La penultima volta che siamo andate a vedere le ho detto, alla lonicera, che era una stronza. Sei una grandissima stronza che non vuoi fiorire qui dall'Antoinette, che da me sei PIENA di fiori!  La volta dopo sembrava che mi avesse sentito perché alla fine aveva aperto i suoi fiorellini profumati. 
E' bello avere piante che fioriscono e profumano in pieno inverno, per questo ho piantato il calicanto, il gelsomino primulinum, quello di San Giuseppe, gli ellebori e le violette mammole. Gli ultimi due giorni devo dire che il tempo si è rimesso. La notte fa freddo, senza andare sotto zero, e le giornate sono molto belle. E' la stagione dell'acanto. L'acanto è la pianta dei capitelli corinzi della Grecia antica. Ai greci piaceva così tanto che l'avevano immaginata sostenere e ornare soffitti e travi. E' una gigantessa che in estate soffre molto il caldo e sparisce, la sua stagione, qui da noi, è decisamente questa: fresca e fredda, umida e con tanto humus nella terra che permette alla pianta di allargare le sue enormi foglione frastagliate. Non dimentichiamo i fiori: quelli dell'acanto sono molto alti e poco colorati , spighe alte e architettoniche. John Brookes nei suoi libri mette l'acanto fra le piante con spiccate caratteristiche architettoniche, insieme, per esempio, alle yucche, ai formium...Che difetti ha l'acanto? 
 E' adatta ai grandi parchi ombrosi, al sottobosco e all'ombra degli alberi. 
 Primo difetto. E' grande, troppo! Invade lo spazio intorno a sé e lo colonizza con i suoi semi vitalissimi. Quindi in un piccolo giardino come il mio è un pò una minaccia.
Secondo difetto: impossibile spostarla o eliminarla. Vai con la vanga e non riesci mai a togliere tutto, e ogni porzione di radice che non si è individuata nel terreno da origine ad una nuova pianta. 
Terzo difetto: d'estate fa pena, il caldo fa afflosciare le foglione e poi si seccano miseramente. Al suo posto c'è una macchia di secco. Questo succede da me, ma è possibile che in luoghi più freschi sia sempre verde. 
Quarto difetto: piace moltissimo alle lumache che la riducono in condizioni miserevoli.
Però ora è bella, bellissima.