Recinti, visitatori notturni, prede e predatori.

Un giardino è un "luogo cintato", credo che questa sia l'etimologia della parola, in una antica lingua celtica. Dei recinti ho già parlato in passato  qui. Quando 14 anni fa venimmo ad abitare in questa casa un punto a favore fu il recinto, che impediva ai cani di uscire e ai selvatici di entrare, almeno a quelli sopra una certa dimensione.
Recintare  è "chiudere", "separare", creare un confine dove prima non c'era, proteggere uno  spazio dalle invasioni esterne, tutte cose che sembrano negative e in parte lo sono. Ma tutte queste cose sono necessarie se si vuol coltivare, o allevare, qualcosa di delicato che in uno spazio del tutto aperto troverebbe dei competitori o qualcuno che se lo mangia. Chiudersi dentro un giardino può significare isolarsi, un giardiniere è quasi sempre un individuo solitario e il rischio di diventare un misantropo svalvolato è reale. D'altra parte fare un giardino può significare l'opposto,  e cioè aprire strade, fare nuove esperienze, andare a visitare altri giardini, fare nuove amicizie... quindi il recinto iniziale non è che il trampolino per un balzo in avanti... dipende tutto da come si usa il recinto. Ragionare sul recinto, fatto di rete metallica o di idee e comportamenti, è sempre utile, è un argomento davvero interessante e coinvolgente, che riguarda la vita di ogni giorno. Ogni tanto mi tocca tornare a pensare ai recinti e ora racconto perché. Chi mi legge sa che qualche anno fa ho fatto una vasca, abbastanza grande, di forma più o meno circolare. L'ho proprio fatta con le mani, mi ci è voluto anche parecchio tempo per scavare a sufficienza, spostare i sassi e la terra... è stato un piccolo intervento di ingegneria ambientale! 
Alla fine l'ho rivestita di feltro e di un telo robusto di plastica e ci ho messo l'acqua solo fino a metà, per far assestare il telo e sistemare i bordi. Dopo due giorni sono arrivate le libellule. Anche questa storia l'ho già raccontata da qualche parte. E' molto bello vedere arrivare le libellule dove prima non c'erano. C'è chi ha paura delle libellule, ronzano forte e sono insetti piuttosto grandi, alcune di loro, e aggressive: la vasca è subito la loro e si aggirano intorno controllando la situazione. Non ho paura delle libellule, né io né i miei. Mi piace molto avere libellule intorno a casa, dalla vasca salgono alla terrazza superiore e trovo i graziosi gioielli turchese metallico un pò dappertutto. Le libellule avevano oltrepassato il recinto. Anzi per loro il recinto non esisteva affatto! Credo che siano passati almeno sei anni da quando ho fatto la vasca e la situazione si evolve ancora. E' la vita, tutto cambia di continuo, ma certe volte non so che fare, se assecondare il cambiamento, o resistergli, almeno un pochino!  La vasca è il vero cuore del giardino. Quando, dopo aver lavorato nei campi, si risale verso casa (il terreno è tutto in pendenza) il piano della vasca è quello della civiltà, dove le piante sono più o meno rigogliose, l'erba è tagliata, e il cielo si riflette nell'acqua della vasca, manufatto umano perfettamente integrato nel paesaggio, in cui i pesci rossi, in questa situazione assolutamente artificiali, prosperano senza riuscire più a riprodursi. Avevo messo accanto alla vasca un ceanothus, stimolata da una foto vista su Gardenia. Ma non pensavo mai che la piantina ottenuta da talea sarebbe diventata gigantesca e mi avrebbe costretto a lavorare per toglierle d'intorno molte altre piante che rischiavano di essere soffocate. 
Già lo scorso anno avevo visto un serpentello nell'acqua e avevo pensato"Ahi ahi!" 
Nient'altro, solo Ahi ahi, perché sapevo che le cose si sarebbero appunto, evolute. 
Questa primavera un amico venuto a trovarci ha sentito il cracra delle rane e ha voluto vedere la vasca. Lungo il bordo, dove ho realizzato la seduta, c'era una pelle di serpe che evidentemente aveva fatto la muta proprio lì.  In seguito l'abbiamo visto, forse più di uno... una famiglia? Sono animali molto discreti, ma non piacevoli da avere intorno a casa.  Serpenti d'acqua, bisce. Per loro il recinto non è sufficiente, come per le libellule. Come saranno arrivati? Gli animali sentono il richiamo dell'acqua, ma anche quello, molto forte, delle ranocchie. Mia figlia un pomeriggio ha sentito una rana fare un verso strano. C'era il serpe che la stava uccidendo per mangiarsela. Lei ha provato a uccidere il serpe con una canna, ma immagino che non gli abbia fatto niente, e difatti quello si è portato la rana nell'ombra del ceanothus. Vedete come tutto coincide? Si fa una vasca, si pianta un arbusto e si ottiene una caccia in piena regola, cacciatore, preda e nascondiglio del cacciatore. Ma io avevo fatto un giardino dell'Eden, in cui tutti vanno d'accordo! Ma no, era l'Apocalisse: il lupo e l'agnello dimoreranno insieme, la pantera si sdraierà insieme al capretto...
La presenza del serpente, o dei serpenti, per quanto non pericolosi per noi, mi ha turbato. "Che bel giardino, dice una signora in visita..oh mamma, e quel serpente? "

E ora che si fa? Prima possibilità: in autunno si elimina la vasca. Soluzione drastica, ma soluzione totale. Tolto l'habitat, eliminato il problema.
Seconda possibilità: sangue freddo e si guarda che succede, se si incontra il serpente si ammazza, superando il ribrezzo.
Gli uomini hanno sempre ucciso per difendere i loro spazi cintati!
Io non sono così brava, per cominciare a ammazzare le lumache ho dovuto aspettare che diventassero un vero flagello.
Poi ho cominciato a immaginare cose poco probabili, come il fatto di prendere un furetto. I furetti dovrebbero essere bravi a prendere i serpenti, dovrebbero essere i loro naturali predatori . Ma poi come andrebbe con i gatti e con la Holly?

Una mattina ho trovato una cacca, delle dimensioni della cacca di gatto, su uno scalino davanti al finestrone. Ovvio che i gatti non fanno la cacca così in vista, sono molto discreti e riservati in queste cose, e poi ricoprono gli escrementi. Ho tolto la cacca e tenuto a mente la cosa . Un'altra mattina dopo una grandinata ho trovato un iris spezzato. 
Spezzato o anche mangiato? 
Qualche altro giorno: un'altra cacca tipo quella di prima e il solito iris, oltretutto di quelli bellissimi del giardino degli iris, quasi del tutto mangiato, con segni molto visibili di denti. Ci vorrebbe Sherlock Holmes. Chi sarà che mangia iris e fa questo tipo di cacca? Mauro ha fatto un giretto fra i pomodori: nonostante la grandinata devastante stavano maturando i primi frutti...ma un momento! Qualcuno ha morsicato i pomodori!!
Mauro ha cominciato a fare le più disparate ipotesi, fra cui, veramente sballata, quella della tartaruga, una tartaruga grossa, che avrebbe mangiato per prima l'insalata, invece l'insalata non è stata toccata... secondo me è un riccio. Altre volte abbiamo avuto dei ricci in breve visita, perché i cani li hanno disturbati. Come mai questo rimane? Sarebbe il benvenuto, perché i ricci tengono a bada i serpenti, ma come si fa con i pomodori? E gli iris, e le melanzane? E se gli piacciono anche le zucchine? Le zucchine, che dopo essere state massacrate dalla grandine hanno rimesso su delle magnifiche foglie/ fabbriche fotovoltaiche, ora sono nel pieno della produzione di certe meravigliose zucchine striate fiorentine. 
La situazione è in evoluzione, ancora e sempre. L'aspirazione sarebbe di stare tranquilli entro i propri recinti, recinti fisici, recinti mentali, ma non si può. Figuriamoci! Entrano migliaia di persone ogni giorno in Italia dal mare, grande recinto, barriera, ma anche strada... pontos, uno dei nomi greci del mare, significava strada per andare in ogni luogo, e dai latini diventò "ponte", strada che collega due rive di un fiume,  due luoghi, o due modi di pensare...