Charlie Hebdo, la satira, il terrorismo

“Il vero potere distruttivo del terrorismo sta nel portarci a scoprire il male che esiste in noi esseri umani. La grettezza, la barbarie, il caos. E questo è vero sia per i singoli individui che per l’intera società.
Il terrorismo - certamente quello degli assassini di Parigi - non vuole intavolare un dialogo ma sgretolare la società contro la quale opera. Mira a dissolvere i legami e le convenzioni che tengono uniti gli esseri umani a dispetto delle loro differenze e delle loro controversie, a disgregare rapporti creati e consolidati con grande fatica e non sempre con successo tra persone appartenenti a gruppi diversi, ad abolire le aperture del mondo illuminato all’uguaglianza, alla dignità umana, al riconoscimento della libertà di espressione e alla democrazia, che sono fra le maggiore conquiste dell’umanità”


Mi sento incapace di commentare con le mie parole quello che è successo in questi giorni, e uso quelle scritte da David Grossman riportate nel blog di Loredana Lipperini.


Mi è venuta in mente una cosa riguardo alla libertà di satira in discussione in questi giorni. Una copertina di Charlie Hebdo che si è vista passare in tv ha infastidito anche me, lo stesso fastidio che credo provino i musulmani quando le loro cose sacre sono oggetto di satira. Io non posso considerarmi veramente religiosa, non pratico da tanto, nonostante questo quando vedo deformate e offese le cose oggetto di fede provo irritazione. Mi pare che si debba trattarle con rispetto anche se non si condividono o non ci si crede.
Tuttavia il giornale francese aveva una diffusione molto limitata, Lo compravano, prima della strage, circa trentamila persone, o forse il doppio, ma anche sessantamila è un numero piccolo in una nazione come la Francia. Per cui mi pare che alla fine la presenza di questo tipo di pubblicazioni sia un pò come un segnale che l'organismo sociale è sano, che riesce a sopportare opinioni discordanti, un pizzico di veleno espresso con ironia, l'Ombra che emerge contrapposta alla luce. E tutti sappiamo, come dicevo in un post di tanto tempo fa, che chi non fa ombra non esiste.