Progetti d'autunno: mancanza, desiderio, limite









Frutti e fiori: non è questo l'autunno?
Se potessi concordare col Principale un modello di autunno da ripetere nei prossimi anni per la nostra zona (solo per la nostra, escludendo tutte le varie alluvioni che, negli stessi giorni, hanno devastato tante parti d'Italia) questo ultimo che stiamo vivendo  sarebbe desiderabile. Acqua in misura giusta, temperature accettabili, va bene anche un pochino più fresco, già dalla fine di agosto ho di nuovo un pratino verde e avrei tanti fiori in più se avessi potuto dedicarmi alla semina. Tante piantine sono nate da sole, verbena bonariensis, gaillardia, teucrium hircanum, campanule ... e dovrò trovare per loro dei posti adatti. Espandere il giardino. Colori, i colori sono cibo per l'anima, e fra poco ci sarà molto grigio, così  ora bisogna fare il pieno, per affrontare l'inverno. Tutto questo ha contribuito a tenermi il morale un pò sopra il limite di guardia. Sono stata malata qualche giorno. Ma naturalmente sono andata lo stesso a lavorare, non spiego perché. Poi è venuta la mia amica Antoinette a trovarmi. Le sue visite mi fanno bene, perché siamo in sintonia; se è critica, lo è in modo incoraggiante e in generale condividiamo lo stesso modo di pensare riguardo al giardino. Ogni volta osserva che tutto è cresciuto, si è allargato, è maturato. Lo vedo anch'io, ma attraverso i suoi occhi sembra più vero. Il giardino, ad un certo punto, sembra che diventi un essere vivente autonomo, che comincia ad esprimere una propria "volontà": va per di qua e non per di là dove vorrei io,  fa vedere dove sbaglio, ma dove faccio bene il risultato sorprende. 

Un paio di sabati fa ho seguito una lezione ...antropologica? filosofica? tutt'e e due? Comunque molto appassionata, tenuta da Padre Alfredo Feretti, sull'uomo. 

L'uomo è mancanza. Chi non ha sperimentato il vuoto interiore che chiede di essere riempito? Un buco, sembra di avere dentro un buco senza fondo, non sempre doloroso, ma avido di contenuti, poi dipende dalle persone, c'è chi lo riempie cucendo cuscini a forma di cuore, c'è chi va a volare col deltaplano. 

L'uomo è desiderio. Il desiderio viene dopo la mancanza, appena cominci a riempire il tuo spazio vuoto cominci a desiderare. Io di solito dico che siamo sognatori pieni di progetti, fino alla fine; se uno smette di sognare, e quindi di desiderare, significa che è seriamente depresso, oppure certo di morire fra breve. 

La sensazione del buco incolmabile dentro di sé, e il desiderio  fanno soffrire, per questo il buddismo dice di lasciare i desideri. Ma non c'è dubbio, il desiderio fa parte di noi, è la spinta che ci anima. Mancanza, desiderio, e limite. Anche il limite ha un grande significato da esplorare, per cercare il proprio, superandolo continuamente, anche di un solo millimetro, ma anche per conoscerlo, per non imbarcarsi in imprese oltre i nostri limiti che ci fanno disperdere le forze oppure ci fanno perdere letteralmente, come quando Ulisse ripartì da Itaca per trovare il confine del mondo e andare oltre. Non tornò più a casa. 
L'autunno per me è la stagione dei desideri, riguardo al giardino. Mi nascono in testa tanti progetti, alcuni li realizzerò, forse, altri resteranno come polverosi strati di sogni inutili, che ritroverò negli anni prossimi e mi stupirò del lavorio che ho dedicato a quell'idea abbandonata.