Domenica in piazza per Avaaz

Domenica in tanti posti, in tutto il mondo, ci sono state manifestazioni contro il riscaldamento globale, organizzate da Avaaz che servono a dire ai potenti riuniti a Parigi che la gente non subisce le loro scelte passivamente, ma ha una propria opinione. Più siamo, più questa opinione pesa, questione di numeri. C'era una cosa anche ad Arezzo e io ci sono andata, per fare numero, superando la fatica e quel pizzico di disillusione che provo. Non c'è molto altro che si può fare, dopo l'orto e il giardino biologico, dopo il compost, dopo aver modificato alcuni comportamenti personali, dopo essere noi stessi e testimoniare con la nostra vita. Dovevo esser lì alle tre di pomeriggio, ma siccome poi dovevo stare tutta la sera fino a notte tarda in piedi al lavoro, ci sono andata mezz'ora più tardi. Che strana impressione! Mi sono trovata proiettata indietro nel tempo, fra persone che venticinque anni fa erano clienti del mio negozio di alimenti bio,( l"erba Salvia" , si chiamava), però ovviamente tutti invecchiati come me. C'erano anche tanti giovani, anche se nel complesso c'erano poche persone, forse un centinaio, a esagerare. 
Io credo che questa faccenda del clima interessi molta più gente, anche qui ad Arezzo. Ormai è una cosa macroscopica, ogni volta che piove ci sono frane e alluvioni, e trombe d'aria. Io non ricordo di aver mai visto trombe d'aria, da piccola. Le alluvioni erano sporadiche, avvenivano molto di rado. La prima tromba d'aria l'abbiamo vista passando sul golfo di Genova forse vent'anni fa, un filo scuro che ballava sulla superficie del mare, e non ci sembrava vero. Ora le trombe d'aria, le tempeste elettriche, le bombe d'acqua, sono frequentissime. Una notte, qualche tempo fa, che tornavo a casa dal lavoro, il cielo era talmente lampeggiante di fulmini che mi pareva di andare verso l'inferno. 
Non so se qualcuno abbia ancora bisogno di farsi convincere che il clima è cambiato e continua a cambiare con risultati disastrosi, nel senso che si producono proprio disastri.
Ormai anche i potenti della Terra hanno capito, metterci mano superando gli immediati interessi economici è difficile, anche se è molto chiaro che l'interesse economico di lungo periodo  è di agire subito. Si rischia di non aver più un'economia. I cambiamenti non vengono mai da soli, sembra che cambi una sola piccola cosa, lontana da noi, poi ci si accorge che, passettino per passettino, il cambiamento duro da accettare è arrivato fino a te, magari distruggendoti la casa o impedendoti di coltivare il tuo campo. 
Inutile che continui, i mezzi d'informazione sono pieni di notizie su questo, adesso, per i quindici giorni della COP 21. Dopo non si sa.
Insomma domenica sono andata in piazza. Non c'erano politici di nessuno schieramento, loro hanno l'arroganza di "sapere" cosa va fatto, e infatti si vede. Ognuno nel proprio pollaio.
C'era tanta gente diversa e qualcuno imbarazzato di trovarsi insieme a persone tanto diverse da lui. Un mio vecchio amico ha detto: "E' una testimonianza, peggio non sarà, semmai sarà meglio..." 
Mi sono guardata intorno: ogni persona ha fatto un lungo tratto di strada, dall'ultima volta che l'ho vista, uno ha vissuto per un lungo periodo a Findhorn, una è diventata un'artista della calligrafia cinese, una ha scritto un libro... a raccontarle tutte non ci si crede, che queste persone abbiano seguito tutte la propria stella. Buona fortuna e vento a favore, a tutti, a tutto il mondo, buona fortuna e buona vita, per questo Natale e il tempo che verrà, ai nostri figli, ai figli di tutti, a quelli che hanno una casa e a quelli che ne cercano una nuova e sono per strada, a cercare un posto pacifico per vivere.