il primo dell'anno

Il primo dell'anno abbiamo creato una piccola tradizione, invece di stare insieme la sera prima, stiamo insieme a pranzo dell'1 gennaio con delle amiche con cui siamo state compagne di scuola, al liceo. Per me è di buon augurio stare insieme il primo giorno dell'anno, a casa della R. , a cui voglio tanto bene, a lei, e a suo marito, che è anche lui uno dei miei più cari amici. E' venuta anche la L. , che è un'altra di noi, non cè bisogno di dire quanto le vogliamo bene, e la C. ha mandato una foto di quando eravamo giovani, ed era come se fosse lì, e poi ha telefonato la P., ma, ancora più bello e importante, c'erano parecchi dei nostri figlioli. Quasi tutti, mancava il penultimo della R., che ne ha quattro.
Loro non lo sanno, ma anche se loro, i ragazzi, chiacchieravano per conto loro e apertamente e abbastanza male, di noi genitori, per noi che chiacchieravamo per conto nostro era una gioia averli lì e vederli parlare come se si conoscessero da sempre, che non è del tutto vero. Non sono vecchi amici, come noi, ma sono i nostri figli,e questo rende possibile una comunicazione agevole e franca.  Abbiamo mangiato, io mi sono impegnata, ma quanto son venute bene le cose che ho preparato non so, è un periodo che sono fortemente autocritica. Comunque non eravamo lì per mangiare, eravamo lì per fare il pieno di altro, di energie affettive. Si può dire "energie affettive"? Forse sì. Ha funzionato. Grazie ai ragazzi che sono stati a pranzo e hanno iniziato l'anno con noi. Grazie alle mie amiche e ai nostri mariti.  Anche se saremo distanti allungando la mano potremo trovarci e rassicurarci del nostro affetto. Qui saluto tutti quelli che passano a leggere e quelli che non passano, Sari, Loretta, e Grazia e Cinzia, e  Gianni e Alberto e Ommarì....E di nuovo buon viaggio a tutti: inoltriamoci nel 2016.