Dimensioni, potature, Lonicera Fragrantissima, Scapoli, riacutizzarsi della giardinite

E' stato, qui da noi, un inverno vero, freddo, ma abbastanza asciutto, non come nelle zone del terremoto dove sono caduti metri di neve. Una persona che conoscevo diceva  in casi di questo genere, "Botte agli zoppi", intendendo che il terremoto non bastava.
Un vero inverno con temperature basse e piante che non so se sono sopravvissute. Alcune succulente (succulente: una volta si diceva grasse) sono morte. Diverse notti di seguito con parecchi gradi sotto zero hanno fatto il danno. Un'amica mi aveva regalato un'alocasia, o forse colocasia,  piante con le foglione, che avevo diviso e avevo fatto due bei vasi: ora sono lessate dal freddo e non so se ributteranno dalla radici, se non si sono lessate anche quelle. 
Il giardino è andato per conto suo, e ho perso quel pò di controllo che avevo. Alcune piante hanno raggiunto dimensioni ragguardevoli, inadatte ai piccoli campi terrazzati. Mi sembra adesso di coltivare alcuni giganti e che sia sparito il disegno che avevo tentato di creare. Il Phormium è diventato gigantesco, più alto di me e l'avevo messo proprio nel mezzo, in un punto riparato, perché altrove non cresceva. Ora cresce! Il mirto è diventato un boschetto, più volte potato ricaccia più grande di prima. La buddleia weyeriana è un albero. Anche la buddleia bianca che profuma di vaniglia è ormai un albero quasi minaccioso e non un grazioso arbusto. I ceanothus sono esagerati. Ricordarsi sempre, cara Vitamina, (sono io),  che le piante non sono di plastica: crescono, e non si mai quanto, precisamente, e occorre lasciare uno spazio adeguato, intorno, a disposizione, per non essere costretti a potare e striminzire. A me le piante piacciono libere, che si esprimano. Sono pochissime quelle che restano belle anche sotto potature continue e drastiche, e anzi, lavande e santoline ne hanno proprio bisogno per non presentarsi sciatte e disordinate. Le tengo potate a palla o semisfera, le santoline come mucchietti che si intersecano. Anche la ballota sopporta e forse gradisce la potatura, che è piuttosto, per lei, una pulitura. E perfino il teucrium fruticans. Ma forsizie, kolkwitzie, philadelfi, lillà e tantissimi altri arbusti se li poti tanto e/o al momento sbagliato non solo comprometti le fioriture, ma togli ogni grazia.

Una volta, in un giardino di rose visitato da migliaia di persone, ho visto una kolkwitzia potata e legata a un palo. Era proprio brutta, poverina. Che pianta è questa? Chiese una visitatrice. La persona che faceva da guida non lo sapeva. Era irriconoscibile. La kolkwitzia  a primavera inoltrata si carica di fiorellini rosa con la gola gialla, come piccole digitali, così tanti da farle arcuare i rami per il peso. 
In quel periodo (breve) è bellissima, ma per avere quella bellezza bsogna potarla esclusivamente dopo la fioritura, e non molto, solo togliere il vecchio e il secco. Per il resto bisogna lasciarla in pace. Quella del roseto era stata massacrata e perfino legata quasi come un salame a un palo. E' vero che è un roseto, e le protagoniste sono le rose, ma un pò di garbo con le altre piante non guasta, sennò non sembra un giardino, ma un catalogo.

Le piante di lonicera fragrantissima, qui da me, sono due, adesso, e la figlia sta diventando grande quasi come la madre. Sono la gioia dell'inverno, col loro profumo e i loro fittissimi fiorellini color crema. La lonicera fragrantissima la prima volta che la vedi pensi che non sa di niente e non la compri. Bisogna che qualcuno, come il giovane moschettiere della Botanica La Romola, te la imponga quasi, dicendoti che è facile, che profuma, che resiste a tutte le temperature, che in un giardino non può mancare... La comprai non tanto convinta. La prima volta che fiorisce, a sentire quel buon profumo di pulito, fai un sorrisino, senti ma buono, pensi,  anche se quei fiorellini color crema, presi uno per uno, non sanno di granché; ma tutti insieme... son graziosi, poi in inverno, durante tutto l'inverno, perché veramente fiorisce da novembre fino a primavera e poi fa delle graziose bacche a forma di cuore (veramente a forma di cuore!), insomma in inverno non c'è quasi altro, ci sono bacche, e ellebori, e il calicanto, è vero, ma per il resto è inverno, freddo e spoglio. E c'è questa piantina senza foglie, tutta coperta di fiorellini color crema, profumatissimi, anche di notte quando rientro dal lavoro, anche sotto la neve, fiori che sembrano manine che si aprono. Piano piano ti innamori. Pensi con dolore alla primavera quando ci saranno tutte le altre ma lei non sarà più fiorita. La Lonicera Fragrantissima mi suggerisce sempre paragoni umani e letterari. Pensate a un romanzo dell'800, in cui un uomo sposa una donna in un matrimonio combinato, senza amarla, e poi scopre tutte le sue doti e le sue virtù, e se ne innamora. Finisce per trovarla bellissima.  Pensate a Jane Eyre, ecco. Non bella, ma da amare. 

Basta. Dico che solo che un vecchio post sulla Lonicera Fragrantissima, questo, nella modestia di questo blog, è uno dei più visitati.

Per il resto in giardino: tutto si muove, punte rossastre di peonie erbacee emergono dalla terra e diventano foglie, narcisi in boccio cominciano ad aprirsi, ciuffetti di scille e tulipani aspettano di emettere fiori, giacinti inselvatichiti fioriscono in rosa e blu, foglioline a forma di punta di freccia delle fritillarie meleagris spuntano fra le foglie secche del nocciòlo,  qualche croco sopravvissuto qua e là, foglie di iris che si allungano, violette mammole col loro profumo di marcio e paradiso, un cotogno del Giappone davvero molto disordinato apre fiori rosso fuoco...

Ho dei bulbi che trovai qui quando ci venimmo ad abitare, diciassette anni fa, quasi. (Oddio! Il tempo passa così rapido! E io prima di diventare davvero vecchia ho ancora tanto da fare in giardino!) Il primo inverno vennero su questi bei ciuffoni verdi di foglie tipo quelle dei giacinti e pensai che non fiorivano perché i bulbi si erano infittiti. Che fiori faranno? Ero proprio curiosa. Li trapiantai in giro, sciocca! Non hanno mai fiorito, ma si moltiplicano per via agamica, si dice. Fanno altri bulbi. Io li chiamo gli scapoli. Ora si direbbe i single, ma a me piace parlare italiano. Sono degli scapoli in buona salute, che non hanno bisogno di fiorire, cioè di amare e innamorarsi, che non fanno altro che foglie verdi succose e fresche, belline a modo loro, e poi spariscono sotto terra  e lì stanno per tutto il resto dell'anno. Maschi che non hanno bisogno di donne per riprodursi, che fanno una vita di gruppo da scapoli, e non hanno bisogno di fare neanche un fiore. Puah! Non so minimamente che roba siano. Solo che non riesco a eliminarli, mi riesce solo di diffonderli senza accorgermene. Ogni tanto ne butto un ciuffone fuori delle rete ai cinghiali, ghiotti di bulbi, ma mi pare che neanche loro li apprezzino.

Per finire: ho avuto un inverno abbastanza moscio e triste. Ora mi sta passando: sospetto che (in parte) sia questa forma grave e cronica di giardinite. Mi accorgo che ce l'ho in certe occasioni, tipo ieri, che sono andata alla Coop di Monte San Savino a fare un pò di spesa: lì di solito non hanno piante, o se ce l'hanno non meritano uno sguardo, invece ieri, proprio all'ingresso, c'era uno scaffale pieno.. mi hanno colpito le viti, e ho preso una piantina di uva sultanina. Quattro  euro e novanta, per non dire cinque. Non ho resistito, ho sentito quel piacevole fremito alla base della colonna vertebrale... accanto c'erano le peonie arbustive ad un prezzo basso, come resistere anche a quelle?, ne ho presa una bianca, ne avevo una bianca in un altro giardino, chissà se c'è ancora, come sarà bella, poi c'era una clematis montana, ho avuto anche quella in quell'altro posto, a fiori rosa, sempre a un buon prezzo, e una piccola magnolia, a quattro euro e cinquanta... mai provato a coltivare magnolie, questa costava davvero poco e posso provare... alla cassa mi sono accorta che il prezzo totale non era per niente indifferente. Ah, la giardinite! Meglio quella che fumare, certo.