denaro

Denaro. Come mi piacerebbe averne tanto da non doverci pensare! Ora abbiamo da pagare un sacco di cose, bollette, bolli, legna, visite mediche, ticket. La tredicesima serve a quello, dice Mauro incazzato, altro che regali!  La cosa si esprime con "stare col culo stretto" per non far scappare niente, neanche quello che dovrebbe. Infatti Freud chiamava tipo anale quello che trattiene, di solito è stitico, è anche avaro e ha alcune preferenze in ambito sessuale. Il denaro è uno di quegli argomenti che ci si perde dentro. Tutti parlano di soldi. A cena al ristorante o in pizzeria se vi avvicinate ai tavoli sentite parole tipo... milioni... cinquecentomila euro... tremila euro al mese...sai quanto l'ho pagato?...
Una sera sentii un uomo che aveva appena finito di mangiare che diceva che lui era d'accordo, se lo stato gli chiedeva un miliardo, a lui supermiliardario, glielo dava volentieri, ma che poi non gli rompessero le scatole per tutta la vita. Sei seduta e mangi, alla fine della serata di lavoro, e ti chiedi se è vero. Sarà vero che quell'uomo, un orafo, che sta seduto stravaccato e parla con un pesante accento aretino ha tutti quei soldi che dice?
Se si togliesse l'argomento denaro dalle conversazioni la sala della pizzeria resterebbe improvvisamente in silenzio, alcuni si guarderebbero negli occhi senza sapere di che parlare. Non che io sia schizzinosa a riguardo. Il denaro è il mezzo base per fare cose, il problema è che diventa fine a se stesso e si ricerca in quanto tale, non per quello che ci puoi fare. E' tanto lo sforzo che si fa nel procurarselo che poi non restano energie per fare tutto il resto.

E' quasi Natale e arriva il tempo delle notti magiche in cui si fanno previsioni e propositi, e si sogna. Io sogno di chiamare un escavatore per fargli fare certi lavori in giardino, e poi di rifare un muretto a secco e una recinzione del terreno. I selvatici hanno fatto stradelle sui greppi, già vecchi e deboli, e li fanno crollare, e vengono a mangiarti tutto. Potrei sognare di vendere tutto e andarmene da un'altra parte, ma mi sono legata molto a questo posto, che è  bellissimo. Poi sogno di fare un viaggio lontano, sull'isola di Chiloè e altrove. Ho sentito parlare per radio, una notte al ritorno dal lavoro, dell'isola di Chiloè, e ho cominciato a sognare. Un'isola lunga e stretta, lunga la costa del Cile, che da una parte ha l'oceano, e dall'altra, oltre un braccio di mare, ha le Ande innevate, ed è coperta di sequoie. Sogno anche cose un pò più facili, tipo di andare a visitare l'oasi di Ninfa e il giardino della Mortella, e le distese di loto sul Mincio.
Qualche volta sogno più in grande, e quei sogni li tengo segreti, riguardano me, la famiglia, e la vita delle figlie. C'è gente che è tanto abituata a tirare che neanche quando sogna riesce a sognare in grande. Quando eravamo appena sposati un giorno, in treno, mio marito Mauro sognava a voce alta. Aveva comprato un  biglietto della lotteria e era contento, e pensava che avrebbe vinto e cosa fare con quei soldi. I soldi danno alla testa, diceva, io la maggior parte li vincolerei in banca, ne userei solo un pò. Io ridevo, non gli riusciva di sognare in grande? E' gratis e nessuno ti controlla. Ma sogna, prenditi la libertà di sognare, tanto poi mica le fai, quelle cose, e soprattutto, mica la vinci la lotteria! Infatti. 

Un'amica, in un periodo buio della vita, dopo aver avuto una ditta propria e tanti soldi, aveva fatto un fallimento e aveva cercato qualunque lavoro per vivere. Per un certo tempo aveva fatto anche la badante ad una signora anziana che viveva sola, su incarico dei figli, perché la signora ormai non riusciva più a decidere niente di sensato. Faceva alcune cose essenziali, stava bene a parte la testa, dormiva ancora da sola e la mattina la mia amica, quando arrivava, si chinava a guardare bene il pavimento del corridoio per evitare di pestare la cacca. La donna anziana stava in casa senza mutande e qualche volta perdeva...Quando morì i figli chiesero alla mia amica di sgombrare la casa degli abiti e delle cianfrusaglie che la madre aveva accumulato e da cui non voleva separarsi, negli ultimi anni, fra cui mucchi di giornali e riviste. La mia amica e il suo compagno passarono una giornata a riempire i bidoni della spazzatura. La sera stessa ebbe una telefonata: non aveva mica trovato denaro in casa? No, non ce n'era. Eppure, dissero i figli, uno di loro si era ricordato che la mamma teneva soldi in casa, nascosti, forse fra i vecchi giornali...tanti soldi. Potevano controllare, per piacere? La mia amica tornò  ai bidoni, allora c'era un solo bidone per tutto, tirò fuori i mucchi di giornali e buttò all'aria tutto. Erano trenta milioni di lire, era il tempo delle lire. Trenta milioni stipati alla rinfusa, ma ben stesi, dentro i vecchi giornali, nascosti chissà quando per evitare furti. Poi dimenticati, insieme alle cose dimenticate, fra cui mettersi le mutande. Quando nella testa si formano dei vuoti molte cose ci finiscono dentro e perdono significato. I figli ringraziarono tanto e  credo che le diedero anche qualcosa per quel ritrovamento.
 Denaro. 
Che farei con tanto tanto denaro? Tipo come fa Bill Gates, campagne contro il cambiamento climatico, azioni concrete per la salute pubblica e l'educazione. Che se non si ha un futuro il denaro non serve a niente.