Gennaio 2018


Ieri ho smontato gli addobbi del Natale. Fra un pò sono vecchia eppure amo moltissimo gli addobbi natalizi, ho una passione per le palline di vetro. Mentre li mettevo nelle scatole ben involtati nella carta mi veniva voglia di ricominciare daccapo e tirar tutto fuori...ma il bello è che questa cosa si fa una volta all'anno. Ora la casa sembra nuda. Dovrei rifare qualche decorazione per gennaio, adatta agli inizi. 

Non è vero che l'inverno è una stagione ferma. Il nocciolo che fino alla fine di novembre aveva ancora tutte le foglie, le ha perse tutte insieme e ora apre gli amenti, i suoi fiori che scendono e si allungano per liberare il polline. Sullo stesso rametto c'è un altro fiore rosso vivo piccolissimo, che riceve il polline. Credo. Insomma il nocciolo fa tutto da sé, sulla stessa pianta fiore maschile e femminile. I rami con questi ciondolini sono molto graziosi e arrivano pochi bombi e qualche rara ape. Si ricomincia. 

Ieri per la via del Molinuovo i noccioli giallini ravvivavano il cupo bosco invernale. Sono andata con mia figlia al Molinnuovo al funerale di una sua insegnante un pò più giovane di me. E' stata lei che l'ha interessata così tanto con le sue lezioni da motivarla a studiare filosofia, la materia in cui si è laureata. Alcuni mesi fa, pensando di dover morire disse a mia figlia che le sembrava che la sua vita non avesse avuto gran senso, e non fosse stata utile. Mia figlia le rispose che era stata la sua migliore insegnante e che a lei la vita gliel'aveva cambiata. Era una donna un pò strana e originale, con un'intelligenza veramente speciale. Mi dispiace di averla conosciuta tardi, forse da giovani ci saremmo scontrate, avremmo litigato, o ci saremmo guardate male da lontano, siamo state tutte e due molto rigide ognuna a modo suo. Forse la comunicazione era possibile solo ora, con la mediazione della mia figlia filosofa, che è anche lei una ragazza veramente specialissima, e sarebbe stata talmente interessante! Ne abbiamo avuto solo un piccolo assaggio, prima che fosse catturata del tutto dal suo male.

Torno in giardino. A terra si formano le sostanze nutritive per la stagione nuova, tutto ciò che si era solo seccato d'estate ora si scompone e diventa humus. In mezzo cominciano a uscire le foglie dei narcisi e di altre bulbose. Quelle delle iris olandesi sono fuori da tanto, e anche il latte di gallina, ornitogalum umbellatum, la Star of Bethlehem dei fiori di Bach, che qui è spontaneo e perfino invadente, è spuntato da un pezzo. I fiori arriveranno ad aprile. Qua e là si apre qualche viola mammola.

A ottobre ho fatto questa brutta caduta. Per un attimo ho tenuto la Holly al guinzaglio, durante una passeggiata, di solito la tiene Mauro, che è molto più forte di me, e lei si è lanciata contro un altro cane che passava... non so neanche che è successo, mi sono ritrovata a terra con tanto sangue addosso ma poco dolore.Il dolore è venuto dopo. Mi sembrava di essermi fatta niente, ma poi la dottoressa che ha l'ambulatorio in paese, gentilissima, che mi ha soccorso, spaventata dalla perdita di sangue e dalla ferita alla testa ha chiamato il 118 ed è stato piuttosto buffo. Perché se ti fai male alla testa c'è un protocollo che dice di chiamare il 118, poi i ragazzi del 118 devono legarti alla barella anche se non vuoi, sempre per la ferita alla testa, poi in ospedale ti fanno la TAC, e ti fanno levare i pantaloni, ma perché i pantaloni, ho detto io, mi fa male la spalla! 
"In radiologia glieli fanno comunque levare, quindi se li tolga ora." Ha detto un'infermiera sbrigativa del prontosoccorso. Ho fatto l'esperienza di entrare in un meccanismo in cui non decidevo più niente, decidevano altri in base a protocolli... diventi un protocollo anche te. Sembrava uno di quei sogni in cui non sei all'altezza della situazione, ti trovi nudo o poco vestito e ti senti in imbarazzo, ma sembra che nessuno se ne accorga o ti veda.
Ora mi fa male la spalla e la mano opposta con cui ho trattenuto saldamente il guinzaglio, impedendo che accadessero altri guai, e mi chiedo se sarò più in grado di lavorare in giardino con l'energia che questo richiede. Gennaio inizia così. 

Ieri pomeriggio io e mia figlia filosofa siamo state a casa di amici. Una bella casa di campagna abitata da artisti, una bella giornata di chiacchiere tè e pane fatto in casa e alla fine la componente più giovane della famiglia che mi mostra dei vasetti su un davanzale, con semi che germogliano alla poca luce di gennaio: aconito e meconopsis...quest'ultimo il sogno impossibile (alle nostre latitudini) dei veri appassionati. Il papavero blu dell' Himalaya...
Ecco la nuova generazione di giardinieri, bella, sensibile fino al dolore, sognante.