Amori di primavera



Quante spiegazioni sono necessarie per capire una foto. Ci pensavo guardando questa che ho fatto ieri mentre pulivo la superficie della vasca. Una foto, un mondo.
Ho fatto questo laghetto qualche anno fa, una decina più o meno. Due anni fa introdussi per divertimento una piantina galleggiante, azolla caroliniana, incantevole a osservarla da vicino: se si vuole avere un'idea di cosa siano i frattali bisogna osservare l'azolla. Ma c'è sempre un lato B nelle cose, e in questa c'è il fatto che la piantina minuscola, galleggiante, copre tutta la superficie della vasca con una rapidità che fa impressione, soprattutto quando fa fresco o freddo, come in quest'inverno. Se si lascia fare sembra che lieviti, come una spuma, la vasca sembra un  prato e le gattine hanno imparato a proprie spese che non ci si può camminare: ci sono cadute dentro in estate. Ora la Secchetta quando ha sete scansa le piantine con la zampa e poi si china a bere. Il gelo fa arrossire l'azolla, ma non la uccide, e quella che è sotto le fronde del ceanothus è rimasta verde. L'acqua al di sotto non si vede, ma l'azolla che lavora in superficie e sviluppa le radici immerse, l'ha resa pulitissima, nutrendosi di tutte le sostanze che potrebbero farla imputridire. Però io ho fatto il laghetto anche per vedere l'acqua, e i pesci, e i riflessi sulla superficie, e il cielo che si specchia. Quindi  sono andata a togliere l'azolla con uno strumento di cucina, un colino d'acciaio. Mentre toglievo secchi, grandi secchi per davvero, di azolla, c'era movimento nell'acqua. E' il periodo degli accoppiamenti dei rospi e delle rane, di solito molto prima, a febbraio, ma quest'anno è stato freddo e hanno iniziato più tardi. Fra poco produrranno i lunghi tubi di gelatina pieni di uova e poi arriveranno i girini...Quando si accoppiano non gli importa di essere visti, e ho preso subito il telefono per fotografarli, ma siccome proprio fermi non ci stavano, li ho presi per un pò nel colino da cucina, ecco perché questa foto. La femmina è quella di sotto, il maschio quello di sopra, più piccolo. Fanno anche dei graziosi rumori, mentre lo fanno, quasi un pigolio. 
Le spiegazioni potrebbero finire qui. 
Ma è giusto aggiungere qualcosa. 
I rospi non sono così comuni e diffusi, lo sarebbero, ma li uccide l'uso di pesticidi. Anni fa i bambini di un agricoltore che abitava vicino a Castiglion Fiorentino, pur vivendo in piena campagna, non avevano mai visto un rospo.  Troppi veleni diffusi nell'ambiente e  una gestione dei terreni del tutto innaturale. Il padre diceva che altrimenti la terra non rendeva. I ragazzini videro i primi rospi della loro vita in questa stagione nel loro oliveto, che era in collina e molto più "pulito". Li videro come nella foto, accoppiati e andarono a cercarli nell'enciclopedia, perché ancora non c'erano telefonini o computer. Trovarono che si chiamavano "bufo bufo" e dissero al padre che avevano capito perché bufo-bufo: l'animale era doppio, aveva due teste! Il padre si mise a ridere e spiegò che erano due animali distinti che si stavano accoppiando. I rospi sono utili agli agricoltori, mangiano un sacco di insetti, sono anche indicatori della pulizia e quindi della salute dell'ambiente. Qui, dove evitiamo di usare sostanze pericolose, ce ne sono tanti, per fortuna. Quindi anche se non vi piacciono non storcete il naso. Si dovrebbero allevare bambini solo dove vivono bene anche i rospi.