il maggio freddo del 2019


Il 25 aprile è bell'e passato, e anche il primo maggio, io non ho potuto andare a nessun incontro o manifestazione, perchè al solito lavoravo, e ora mi lamento di nuovo un pochino, ma insomma, dopo aver lavorato per anni 6 giorni su 7 in piedi 6/7 ore al giorno, di corsa, nell'orario che di solito ci si riposa e dopo altro lavoro a casa, mi pare legittimo e abbastanza normale non farcela tanto bene ad andare in giro, neanche alle mie amate mostre di giardinaggio, figuriamoci alle manifestazioni. Sinceramente il mio corpo non ne ha voglia, è proprio stanco. Solo pochi anni fa, sempre facendo questo lavoro, la mattina ero in grado di prendere prima la macchina fino alla stazione, poi il treno, andare a Firenze, scarpinare fino al giardino degli iris, godermi i fiori, comprare un paio di vasetti e tornare abbastanza felice a Arezzo, prendere di nuovo la macchina e andare a lavorare fino a mezzanotte e oltre. Ora no.

Finiti i lamenti. Non so quando è stata l'ultima volta che ho parlato della primavera asciutta. Be', ora non lo è più. Però è fredda. Sconcertante questo freddo, preoccupante anche, ma questo aspetto in questo momento non lo considero, voglio evitare visioni apocalittiche, anche se si sono bruciate le vigne e i frutteti per il gelo, sono morte tante api e ci sono state le ormai normali alluvioni. Diciamo che, se si riesce a prescindere dai danni e osservare soltanto, possiamo rendersi conto di come è la primavera in Inghilterra, per esempio. Proprio come ora qui. Il giorno è bello, piove un pò, a volte molto e la notte fa freddo.  Quello che è fiorito si è conservato molto, molto a lungo, come se le piante di notte fossero state messe in un locale col fresco cantina, che non le ha sciupate, ma le ha conservate. Così un iris invece che un giorno ne dura tre, e le mie peonie fucsia sono in fiore da tre settimane, invece che sbiadire e appassire in 7 giorni. Avevo curato diversi iris, li avevo anche concimati, e mi ripagano con una fioritura molto bella e duratura. Ho ritrovato dei rizomi, e quindi dei colori, che credevo di aver perso. E il freddo da maggiore intensità ai colori. E' uno spettacolo che non si ripeterà facilmente quindi me lo godo. Girello tutti i giorni, annuso, fotografo. Mercoledì ho pulito e vangato un pezzettino della zona dell'orto. La mattina dopo alzandomi dal letto sentivo male alle gambe. Che sarà mai? mi sono chiesta. Ma la vangatura del giorno prima! Ero sola e avevo lavorato dalle 4 del pomeriggio fino quasi alle 9, senza troppa fatica e senza accorgermi dell'orario. Poi il sole se ne è andato e non ci vedevo quasi più. Ho dovuto smettere! 
Alle 9 è rientrato anche Mauro e ha detto che c'era stato un bel tramonto. Vero! 
E poi: che si mangia? 
Ma niente, non c'è niente di pronto, si scartoccia dal frigo. E' primavera, mi si è riacutizzata la giardinite!
A un certo punto la Holly, che mi faceva compagnia mentre vangavo, ha rizzato le orecchie e guardava con intensità fuori della rete. Le ho chiesto sottovoce chi stava arrivando e dopo qualche minuto è arrivato un cinghialotto. Lei ha abbaiato e lui è scappato via. Se non ci fosse la rete li avremmo in casa. 


Sono arrivati anche i gruccioni! Non li conoscevo fino all'anno scorso quando Gianni Brunacci, un amico fotografo e scrittore, pubblicò una foto su facebook. Ce ne sono tanti, come un piccolo stormo, lungo una strada qua vicino. Sono coloratissimi, come uccelli tropicali, se Mauro farà delle belle foto le metterò qui.  Quella che trovate


è mia col telefonino e si vede proprio poco. Tutte le foto sono mie, caricate prima su Facebook e poi messe qui