Assassini S p A

E' un libro di Jack London che mi piace moltissimo, si chiama "Assassini S.P.A.". E' la storia di una società segreta di sicari, che uccide a pagamento, ma con una caratteristica speciale. Chi richiede l'intervento deve portare delle motivazioni etiche, dimostrare cioè che la persona che sarà eliminata lo merita ed è socialmente dannosa. Una volta esaminata la documentazione e ritenuta valida, dopo una discussione che richiede perlomeno conoscenze filosofiche, antropologiche e storiche, viene richiesta una cifra in pagamento che sarà in qualche maniera "equa", cioè comprensiva delle spese e naturalmente delle necessità di base dell'assassino, che è sempre un individuo interessante, un moralista fanatico, o un religioso, uno che crede con tutte le sue forze che questo strano mestiere che si è scelto sia utilissimo alla società. A capo dell'organizzazione c'è Ivan Dragomiloff, un uomo originale che ha una figlia, che ignora il suo vero lavoro. Della ragazza si innamora il protagonista/narratore, il quale  cerca notizie sulla S.p.A., che pur essendo segreta lascia delle tracce. Nel tentativo di convincere Dragomiloff a cessare la sua attività, gli descriverà la sua stessa opera come profondamente immorale. Discuteranno una notte intera, alla fine Dragomiloff si dichiara convinto delle motivazioni dell'altro e quindi battuto, e incarica i suoi fidi sicari di ucciderlo, come individuo socialmente inaccettabile. Uccidere lui, il Capo. Comincerà una lunga caccia. Il racconto è bellissimo, contiene la storia d'amore fra i due giovani, quella dell'amore fra padre e figlia, e quella dell'amicizia profonda fra i soci assassini.  Corre sul filo sottile fra il male e il bene, il bianco e il nero, la luce e l'ombra, che Jack London qui definisce in termini assoluti, senza grigi e senza zone intermedie. La cosa più intrigante del racconto è il fanatismo del pensiero, che conduce un uomo con un intelletto vivacissimo a decidere di farsi uccidere, non senza combattere, in nome dei suoi stessi principi. Mi viene da pensare ai brigatisti rossi, al personaggio di Giulia, mi pare, interpretato da Sonia Bergamasco in "La meglio gioventù". Questo libro tocca simboli profondi, è l'ultimo dell'autore, lasciato incompleto e finito da un altro scrittore, ed è scritto con una freschezza e una energia appassionanti. Jack London era  pieno di forza e malinconia, un uomo forte e fragile con una sensibilità esagerata, che alla fine, forse, si tolse la vita. Eppure leggendo molte cose che scrive, e questo libro che parla di amore e di assassini professionisti, viene voglia di vivere.