Clausura

Non ho contato i giorni. So che l'8 marzo è stato per me l'ultimo giorno di lavoro e forse non ci tornerò più. I miei datori di lavoro stanno valutando se riaprire al pubblico. Per ora fanno solo pizze da asporto. Tutti e due sono in età di pensione, o quasi, e fare gli investimenti richiesti non so nemmeno io se abbia senso. Divisori di plexiglass per i tavoli..? Arrivavano spesso famiglie e che senso avrebbero i divisori se vivono insieme? E i bambini piccoli che scappavano da tutte le parti? Poi, per forza, nel locale, che da pieno contiene 90 persone, sarebbero costretti a mettercene meno della metà per volta. E c'è la questione dell'igienizzazione molto più importante di prima...non so veramente come potranno fare.

Io sono qua in attesa. Come ho già scritto mi occupo della mia suocera, con  mio marito. Lui è l'unico figlio maschio e non se la sente di pulirla, quindi tocca a me. In questo lungo periodo è capitato che ha avuto delle giornate fuori di testa completamente. Un pomeriggio mio marito, che si sente anche un po' in colpa di tenerla sempre in casa, l'ha portata fuori. Sperava che all'aperto si calmasse e smettesse di gridare. Ci sono tre gradini per arrivare in giardino e in qualche modo li ha fatti. Cammina poco e male, col deambulatore e una persona che la tiene. Una volta lì, a tre metri dalla porta, seduta sulla sedia a rotelle si è "spenta". Come se avesse staccato la spina, uno stato quasi catatonico. Forse aveva esaurito le energie, dopo essersi tanto agitata. Mauro mi ha chiamata per aiutarlo, la voleva riportare in casa. Mi ha detto di tenerla perché non cadesse, mentre spalancava il finestrone. Io l'ho scrollata un po' e le ho detto di svegliarsi. Ha riso piano piano, come se capisse qualcosa. Le ho detto, scherzando a voce alta: "Ma che fa, ci prende in giro? " allora si è un po' svegliata e siamo riusciti a riportarla dentro. Dopo tre giorni è successa di nuovo la stessa cosa. Grida e proteste perchè doveva andare a comprare il pane ( il pane è un'ossessione) e fare da mangiare al suo marito che è morto da dieci anni quasi. Maledizioni al letto con le sbarre e discorsi completamente senza senso, compreso il "Quando toccherà a voi" e cose del genere. Così Mauro l'ha riportata fuori e c'è stato un altro spegnimento, questo più intenso. Per farle fare i tre gradini l'abbiamo portata di peso, e fino al letto, io per le gambe e lui per le braccia, una fatica esagerata e ci scappava fra le mani. Col rischio che ci cadesse per terra. Dopo è stata praticamente fuori gioco per un giorno e mezzo. Credo possano essere piccole ischemie, nonostante la calciparina. Ora spero che Mauro abbia imparato perché la prossima volta la porta in casa da solo. Per quanto ci si tenga distanti mentalmente è una cosa veramente straniante. L'immagine che mi suscita è questa: un buco nero aperto dentro casa che attira, che gira come un vortice e devi stare molto attento a non avvicinarti troppo. 

Finalmente è piovuto. La campagna ringrazia con un verde più intenso e il turgore della vegetazione. Ho lavorato fuori fino a sfinirmi. 
Qualche volta sono uscita in paese o più lontano per la spesa e mi accorgo che finchè sto a casa mi sembra ancora tutto abbastanza normale, ma se vado fuori subito la pesantezza di questi giorni mi schiaccia, con la gente che ti sta lontana  giustamente, ma anche con questa paura del contagio e di te che puoi farle del male. Vorrei fare qualcosa di utile, più di quello che sto facendo, quasi quasi vorrei essere in ospedale a dare una mano, perchè almeno ci si sente vivi e reattivi. Sono molto preoccupata del dopo, anche se non serve.

Qui a casa molte cose sono sospese. Dovrei togliere di mezzo il divano vecchio che è rimasto in soggiorno e impiccia. Si dovettero spostare diversi mobili per fare posto alla roba, compreso il letto con le sbarre e il materasso speciale, che serviva alla mia suocera. Ora mi viene il pensiero se sia sensato buttare via quel divano che ha più di trent'anni, potremo ricomprarne uno nuovo? Faremo senza. Fuori avevamo aperto uno scavo per i tubi della fossa biologica nuova e doveva venire l'idraulico, ma poi all'improvviso tutto si è fermato, lo scavo è rimasto aperto e ci impedisce di andare a prendere la legna, bisogna fare un giro pèsca. L'idraulico chissà quando verrà. La legna per un po' non ci è servita, col caldo che ha fatto, ma sono un paio di sere che sul tardi riaccendiamo.  Ah sì, si è anche rotta la camera d'aria della ruota della carretta, così che portare la legna su dai campi, che lo volevo fare da mesi, è una fatica bestiale, capisco i buoi o i somari di una volta. Normali sono rimasti gli animali. La gatta più anziana mi pare abbia un po' di demenza anche lei, ma è un gatto e si arrangia. La Holly, il cane,  ogni tanto fa un giro nella stanza della mia suocera e porta tranquillità, come se volesse incoraggiare e consolare. Come si dice? Fa la pet therapy, tanto per usare uno di quei termini che mi fanno venire il nervoso. 
Sera e mattina faccio un po' di meditazione, che aiuta. Cucino, faccio il pane, ma senza esagerare, perché sono anche giardiniere e ortolano. Mio marito è completamente assorbito dalla radio, che fa "da remoto". Aspetto, con la sensazione che stia per esplodere qualcosa.