VERDE MURA

Fiore di viburnum Carlesii.
Fiore di Stachiurus.
Corso d'acqua che costeggia le mura di Lucca.
Verde mura è una mostra di giardinaggio che si tiene a primavera, a Lucca , in questo fine settimana , dal 25 al 27 marzo .  Non è una cosa solo commerciale, ho idea, anzi, che per gli espositori sia più una vetrina che una reale occasione di guadagno . Per me è un modo di imparare cose nuove , che poi dimentico, ma va bene lo stesso, e di vedere piante sognate e conosciute solo per nome o attraverso le riviste.  Non sono tanto del'umore giusto , ma andare a queste mostre mi da il senso della continuità. Ammiro, ammiro foglie di forme inconsuete, modi dei germogli di uscire dalla terra dei vasi, foglie di felci ancora raggomitolate. Mi piace un sacco, meglio di una mostra d'arte, alle origini dell'arte. Ero andata con l'idea di comprare  un viburno profumato, intorno a Lucca molti vivai coltivano arbusti. E il profumo è un ingrediente essenziale in giardino. Infatti uno stand proponeva viburnum Burkwoodii, viburnum Carlesii, magnolie fiorite, Fremontia, Edgewortia, Stachiurus, Cornus, Grevillea, Callistemon ... Stecchi con poche foglie, o con  soltanto grandi bocci  pelosi, che diventeranno alberi o cespugli bellissimi. Il venditore, vedendo che ci capivo qualcosa, ha cominciato a magnificare a voce alta, come al mercato, in un modo molto divertente, la sua merce. Io difficilmente contratto,  apprezzo le lodi delle piante e gli ho comprato per un buon prezzo, spero, un viburnum Burkwodii, molto profumato .

Il duomo , suggerisco di allargare l'immagine .Ogni colnnina è diversa.
Ormai alcuni vivaisti li conosco al punto da essermi affezionata.  Per esempio i due ragazzi del vivaio dal nome suggestivo "L'erbaio della Gorra ", che vengono dal Piemonte. In uno degli ultimi post Mimma Pallavicini aveva annunciato la gravidanza di Valentina, la titolare del vivaio, e mi sono complimentata con il marito. Pare che l'avesse già fatto un sacco di gente, come a dire che i fatti nostri non siamo capaci di farceli.  Ecco: di solito L'erbaio della Gorra è fra i miei preferiti , perchè presenta erbacee perenni insolite e ben coltivate e qualche annuale, come quando portarono, due anni fa al mercatino del giardino Reinhardt,  delle spettacolari rudbeckie.  Le perenni hanno dei vantaggi grossi in giardino, saranno d'accordo tutti gli altri giardinieri più o meno dilettanti come me, che mi diletto da quasi 30 anni, ormai passo semiprofessionista, se non altro per la costanza. . Primo: campano più di un anno. Quelle di vita più breve di solito si riproducono da sole da seme. Secondo: molte di loro si allargano e diventano quasi infestanti, possono essere divise e daranno carattere al giardino, con una presenza massiccia. Terzo : non sono così impegnative come gli arbusti, che non puoi spostarli tutti i minuti.
Vicino all'Erbaio della Gorra, quest'anno, c'era un altro vivaio di perenni molto particolari e rare fra cui molte  felci e Pleione, che è un'orchidea rustica . Da loro ho comprato una cimicifuga che metterò vicino alla vasca dei pesci. Più in là ho preso un rizoma di loto; dal vivaio sardo"I campi"  ho preso un emerocallis rifiorente bicolore e poi dal Vivaio "La romola", da cui avrei preso tutto in blocco o quasi , ho comprato un piccolo viburnum Carlesii. Comprare piante, non tante, un pò, perchè dopo bisogna piantarle, è un piccolo lusso di cui non posso fare a meno. Qualche volta mi muoiono, ma spesso riesco ad allevarle e a riprodurle, al punto che il prezzo speso diventa irrisorio rispetto a quello che mi danno. Alcune mi seguono da 25 anni, dopo il primo ed unico acquisto, le ho in diverse postazioni e in grande quantità, non si può più fare una considerazione commerciale, ci ho guadagnato e basta, ad acquistarle, in tutti i sensi. Quelle che ho perso io, perchè lavorando in estate negli anni scorsi mi è capitato di non essere sempre attenta con le annaffiature, le hanno conservate un paio di amiche a cui ne avevo dato dei vasetti, e posso riaverle. All'Antoinette lo dico sempre, che darle a lei è come metterle in banca.

Un leone di guardia.


Mauro, che di solito è bravissimo per le foto , ha toppato miseramente la mostra perchè non conosceva bene la macchina digitale della Fiamma, così metterò delle foto che ho fatto io al Duomo di Lucca, che mi incanta. Andare a Verdemura o a Murabilia, a settembre, è un'occasione per rivedere Lucca, che mi piace tanto. Arezzo e Lucca , tutte due toscane, hanno identità diversissime. Arezzo è molto antica , costruita dagli etruschi , di cui rimangono ancora delle parti di mura visibili, poi dai Romani . E' anche molto medievale , severa , costruita in pietra arenaria, del colore della sabbia , fra l'ocra gialla e l'ocra rossa . Arezzo , nel suo centro storico , è costruita su un colle, tutta in salita ripida, il Duomo è proprio in cima alla città , bellissimo, ma nei primi del '900 gli hanno appiccicato un campanile come un lapis appuntito . I miei dicevano che quel campanile era bruttissimo e ora sono d'accordo anch'io. Se il campanile non ci fosse il Duomo da solo farebbe una fantastica figura. Il campanile lo sovrasta e lo sminuisce. Ci vorrebbe una motosega un pò grossa. Arezzo sembra che certi periodi storici li abbia saltati , c'è poco di settecentesco , poco ottocento . Quei tempi della sua storia sono stati oscuri e poveri.
Lucca è tutta in piano , comodamente sistemata fra i Bastioni delle sue Mura , che i lucchesi chiamano Baluardi . Intorno colline e monti la proteggono da vicino . Lucca è rinascimentale . settecentesca , ottocentesca , elegante , illuminista . Chiara e comoda, è costruita in certi punti in mattoni , che affiorano nelle facciate , di solito intonacate in colori pastello , mentre nelle chiese hanno usato il marmo delle Apuane,  che sono poco distanti . Le facciate delle chiese sono eleganti, razionali , spettacolari , nell'alternarsi del bianco e del nero . I particolari del Duomo avrei sempre voluto fotografarli ed eccoli qua,alcuni . Il Duomo è tutto "ricamato". Le formelle riproducono in marmo animali mitici o magici , fiori e simboli .

Un'altra cosa che mi piace di Lucca sono i corsi d'acqua che l'attraversano , tutti aperti , ti affacci e vedi acqua  pulita che scorre, erbe acquatiche , tanti pesci ( lasche , dette anche cavedani , dice Mauro) e nane (cioè anatre) germanate .Una meraviglia. Ad Arezzo , ignorantissimi che siamo , abbiamo coperto i corsi d'acqua trasformandoli in fogne . C'era un progetto per riaprirli . Chissà?

A proposito del nome aretino delle anatre, (le chiamiamo nane ) mi tornano in mente due cose : la prima è la sagra della Nana in un paese della Valdichiana che si chiama Cesa. Si mangiano tante cose, ma soprattutto nana in porchetta.  Vennero degli ospiti in un agriturismo e si scandalizzarono per la sagra della Nana , credevano che fosse dedicata alle persono piccole."Che barbari che siete !" Dissero. Lo siamo, ma non per questo.
La seconda : il maestro , dopo aver spiegato la figura storica di Gaio Cilnio Mecenate , illustre aretino di epoca romana, chiede ai bambini di scrivere un pensierino. Un pensierino su Mecenate . Un bambino scrive :
Nella cesta delle ova me c'è nate le nanine .  Questa me l'ha raccontata Silvano Zoi , è vera, non potrebbe essere che così . a chi altro se non ad un bambino aretino verrebbe fuori  "Mecenate" = me c'è nate ?Vedo già la Paola che ride.