Il libro dell'estate 3: Pasqua , Sofia e Dio .

Settimana di Pasqua? Di già!
La piccola Sofia del "libro dell'estate", di Tove Jansson, parla spesso con Dio. Una volta, in una giornata noiosa, in cui sembra che non succeda niente, chiede che venga una tempesta bella grossa, mentre comincia a piovere. Sta fuori sotto la pioggia battente e parla con Dio saltando eccitata.
Fai venire una tempesta, così ci divertiamo, finalmente succede qualcosa!

Così anche Karen Blixen, nella mia Africa, si eccita e si esalta quando arriva il terremoto. Lei è adulta e non ne è felice, solo atterrita ed ammirata della forza della terra scatenata, osserva e ascolta l'effetto di quell'evento straordinario  dentro di sé, che fa vedere tutto un panorama diverso su come andrebbero le cose se le forze della natura si liberassero sul serio.

Sofia è tutt'uno con Dio, fai venire una bella tempesta grossa! E quella viene, sarà una tempesta che se la ricorderanno per tanti anni sull'arcipelago e i vigili del fuoco andranno a cercare i sopravvissuti, ma per fortuna morti non ce ne saranno stati. Quando Sofia, alla fine, sa dei rischi corsi e delle cose distrutte prima si incupisce e poi si mette a piangere. Perché, chiede la nonna, perché ora piangi?
"Perché sono stata io a chiedere la tempesta, l'abbiamo fatta io e Dio!! Io l'ho chiesta e lui l'ha fatta per me, è colpa mia." 

La nonna cerca di entrare nel suo pensiero magico e primitivo, ma è molto difficile per un adulto seguire le strane vie percorse da un bambino, che talvolta gli provocano dolori imprevisti e grandissimi, ma altre volte lo salvano da sofferenze orribili.
Tenta alcune strade e alla fine risolve, mettendo in gioco se stessa: "Non sei stata tu, ma io, io ho desiderato per prima." 
"Quando?" chiede Sofia finalmente più calma, ma sospettosa. "Stamani alle sei e mezzo, lo sai che non mi riesce dormire."
 Sofia allora, ha perfino il coraggio di criticare la nonna, dice  qualcosa tipo "la prossima volta pensaci prima di chiedere qualcosa a Dio" oppure "devi essere più prudente quando preghi" poi torna a giocare.

Parlo con Dio quasi tutti i giorni, un pò come Sofia.
" Se ci sei... aiutami . Ma forse non ci sei .
Oh Dio , fai piovere, non vedi come l'acqua si esaurisce e la terra ha sete ?
Oh, ti prego, stammi vicino, fammi accettare le cose come sono, come vanno , tanto ho capito che tutti i desideri sono vani.
Aiuta mia figlia, lo vedi che ha bisogno di te!!
Aiuta me, ho paura di non farcela!
Che vergogna chiederti queste sciocchezze, c'è tanta gente che ha bisogno di te nel mondo, che non ha da mangiare o soffre in modo che non si può raccontare. Ci sono posti dove non piove mai!
Fai qualcosa!!
 Ma forse non ci sei, o forse c'è quel discorso complicato sulla libertà dell'uomo per cui non intervieni, sennò noi che razza di creature saremmo, con un grande padre che ci aggiustasse le cose ...
Oh Dio, non ti vedo più, dove sei andato, eri solo in me e ora taci ? Fai che che ti veda ancora in questi fiori ... "
Oh Dio.