Neve a Ciggiano.

Ieri mattina, sabato 18, dovevo in tutti i modi andare in città, ma c'era la neve, non potevo andarci con l'auto. Mi sono alzata presto e per le otto meno un quarto ero già all'alimentari di Ciggiano . Il negozio , a Ciggiano, è l'unica cosa che c'è, quando arrivammo , dieci anni fa ,c'era il macellaio, ma ha chiuso, fino a poco tempo fa c'era il bar, ma vi potete immaginare che affari faceva, non c'è più neanche quello. E' rimasto l'ultimo avamposto del pubblico commercio, l'"Ultima casa accogliente" come nel Signore degli anelli, il negozio della Lidia e di Sabatino, veramente ormai delle figlie. Ieri mattina però , c'erano solo loro due e solo io come avventore, e la bottega sembrava presa dalla "Freccia Azzurra" di Gianni Rodari, libro che ho amato moltissimo da bambina, tutti i vetri appannati per il freddo. E' un negozio Despar, ma dentro c'è di tutto, forse manca qualcosa nella scelta della verdura, perchè in campagna molte cose sono nell'orto , ma sembra rispondere a tutte le necessità. A me mi ci vuole un tempo lunghissimo per fare mie le cose, i luoghi e le persone, prima di dire che una è mia amica passano anni, dopo però le inglobo e non le perdo quasi più. Così Ciggiano e il negozio della Lidia. Ho comprato il biglietto del treno e ho chiesto se sapevano quando e se passava l'autobus per la piccola stazione di Albergo, (non è un albergo, è un posto che si chiama Albergo , forse c'era un tempo una stazione di posta).
"Ora anche te, che pretendi con questa neve ! Dipende dall'autista, se se la sente di guidare, se poi finisce in un fosso ? Il treno però, magari ci sarà.." Un pò me lo immaginavo , e, gambe in spalla, chissà poi perchè si dice gambe in spalla che se te le metti in spalla come fai a camminare, mi sono avviata a piedi. Un trattore stava già pulendo la strada. Era bellissimo , perfino stucchevole,camminare in mezzo alla campagna, il cielo dal rosa pallido all'azzurro chiarissimo, tutte le cose ricamate e sottolineate dalla neve, le grandi querce ancora più belle del solito , tutto quello che normalmente è sgradevole coperto da un pudico manto bianco , una luce meravigliosa e la nebbia che si alzava fine fine a velare le cose, le colline boscose inframezzate di oliveti che si nascondevano e riapparivano, l'acqua nei fossi che scorreva sotto uno strato di ghiaccio luccicante , il silenzio con solo qualche voce di uccellino...Mi sono fatta 3 km. poi ho trovato un passaggio, tutti con la neve sono più gentili, fino alla Stazione, dove stava arrivando il trenino. Giornata perfetta. Ad Arezzo , invece , erano nella merda. Si può dire? Sì, c'erano fino al collo , molto peggio che da noi , più neve, meno mezzi a toglierla di mezzo, una pagnicca in terra pericolosa e già viscida e un cielo grigio e chiuso fino alle due e mezzo che ho ripreso il treno per tornare. Il ritorno , come  tornare nella terra delle meraviglie, ad Albergo c'era il sole pieno e ho fatto altri 3 km a piedi mentre si alzava una nube , ma il sole continuava ad apparire e sparire come dietro una lente e ad irraddiare la piccola valle del torrente Leprone che stavo attraversando. L'ho detto e lo ripeto , così bello da essere stucchevole . Al quarto km è arrivato Mauro, mio marito , che lavora  a Firenze al deposito del personale viaggiante, che non vuol dire che ci lasciano i capitreni in deposito, ma al contrario li comandano per i vari servizi e aveva dovuto dormire a Firenze , perchè era impossibile tornare a casa e essere puntuale in ufficio la mattina di sabato con questa neve . Il lavoro poi è stato infernale, ne hanno parlato tutti i telegiornali. Il governatore Enrico Rossi e il sindaco Renzi infatti erano indiavolati. La macchina di Mauro, che era stata al parcheggio della ferrovia tutta la notte , aveva una parrucca di neve ancora sui 18 cm. La sera poi sono tornata al negozio della Lidia , ci arrivo a piedi in cinque minuti, a prendere il pane buono che avevo prenotato e di nuovo sembrava di essere dentro un Presepe. Il paesino vecchio vecchio, il cielo azzurro azzurro, la luna quasi piena , le due luci , della luna che sorge e del sole ormai andato dietro le colline. Certe volte anche se non fossi felice ti tocca per forza.





Foto delle neve ancora non ne abbiamo fatto , ma abbiano quelle dell'anno scorso , del 19 dicembre.
La ragazza col Chicco è mia figlia, e la Befana che scrolla la neve dal povero alloro sono io.