Cosa rende belli i racconti.
Mi sono svegliata con un pensiero: cos'è che rende belli ed avvincenti i racconti? Credo che sia la verità. Siamo affogati dalla realtà che ci sommerge attraverso i mezzi d'informazione, notizie tutte vere nelle linee principali, molto falsate nel racconto, facce e persone reali, ma non più vere. Tutte queste donne e uomini rifatti, per fare un esempio, che non sono stati capaci di vivere col corpo che gli era toccato in sorte e hanno dovuto cambiarlo. Via tutti gli equivoci, si sa che a volte certi difetti ci diventano insopportabili e allora perchè non intervenire se si può? Certo, si sa, non è un discorso morale questo, o almeno non nei confronti dei singoli.,è la solita riflessione di questa signora di più di 50 anni che farebbe meglio a lavare i piatti ammucchiati nell'acquaio, prima che si alzino odori sgradevoli.
Però è vero che questa bellezza plastificata non è più tale. Aprono bocca e ti cade tutta l'implcatura, capisci che dietro l'immagine c'è una persona che non si addice al quadro, uno sfasamento fra quel che si vede e quel che è, un senso, appunto, di irrealtà. Mi chiedevo perchè tante persone hanno letto e commentato con commozione i miei post in questi giorni. A parte l'argomento che ancora è alla base della vita di ognuno, nel bene e nel male. Penso che sia l'osservazione "lenta", non come nei talk show, dove tutto in breve diventa ripetuto, banale e alla fine spazzatura .E poi la verità , che contiene, a guardarla , bene e male stretti in un abbraccio inestricabile , non più separabili . Inutile il giudizio, inutile la morale, quando si è compreso non è questo il piano da cui si osserva, è il piano di osservazione della verità, che fa nascere in cuore un sentimento di pietà per come sono belle queste povere vite martoriate, vissute solo per come siamo capaci di fare, non un passo in più.
Però è vero che questa bellezza plastificata non è più tale. Aprono bocca e ti cade tutta l'implcatura, capisci che dietro l'immagine c'è una persona che non si addice al quadro, uno sfasamento fra quel che si vede e quel che è, un senso, appunto, di irrealtà. Mi chiedevo perchè tante persone hanno letto e commentato con commozione i miei post in questi giorni. A parte l'argomento che ancora è alla base della vita di ognuno, nel bene e nel male. Penso che sia l'osservazione "lenta", non come nei talk show, dove tutto in breve diventa ripetuto, banale e alla fine spazzatura .E poi la verità , che contiene, a guardarla , bene e male stretti in un abbraccio inestricabile , non più separabili . Inutile il giudizio, inutile la morale, quando si è compreso non è questo il piano da cui si osserva, è il piano di osservazione della verità, che fa nascere in cuore un sentimento di pietà per come sono belle queste povere vite martoriate, vissute solo per come siamo capaci di fare, non un passo in più.