In viaggio con l'Arcangelo .
I monti del Casentino visti dal monastero di Camaldoli. |
Il tracciato di una strada romana nel bosco di Camaldoli . |
Un bambino alzò la mano:
"Ma allora , se spariscono tutte le balene, non possiamo più raccontare la storia di Pinocchio?"
Quel bambino, disse Grazia, ha colto meglio di molti studiosi un fatto fondamentale, che gli animali abitano la Terra, ma anche il nostro inconscio, le fiabe e i miti degli uomini: se li perdiamo, perdiamo parti della nostra Anima.
Questi due i passi del discorso che porto ancora con me. Forse qualcuno li ha già letti in un vecchio post. Basta dire che alla fine piangevo per l'emozione e pensavo che con una così potevo andare dovunque mi chiedesse, che mi fidavo di lei. Questo per dire chi è.
Ho desiderato molto leggere il suo libro sull'incontro con l'Arcangelo Michele. E' un libro che parla di come si possono leggere nella propria vita i segni che permettono di usarla al meglio e non sbagliare a viverla e in questo momento per me è il seguito di quello che penso ed ho scritto della vita di Steve Jobs , (come seguire la propria stella ), si lega a Padre Luciano Cupia , conosciuto qualche giorno fa, e a molti pensieri che mi agitano di recente. Quindi è particolarmente benvenuto e adatto . A proposito di questo riporto una poesia pubblicata da Errebi :
Solo per oggi, e domani ancora...
Alzati presto. Fai un sorriso
Lascia andare i sensi di colpa,non guardarti indietro.
Fai un piano, credi in te stesso.
Goditi ciò che sei. Accetta la tua umanità.
Chiedi aiuto, e accetta ciò che gli altri hanno da darti.
Ringrazia.
Cambia, senza indugio e con coraggio.
Accetta ciò che non può cambiare. Sii paziente
Mantieni le promesse, quelle del tuo cuore.
Non indugiare sul passato.
Vivi con amore ogni momento. Costruisci un domani migliore.
Apri il tuo cuore, esplora la tua anima.
Ricorda, i miracoli accadono.
Sorridi
Stephen Littleword
Non che sia facile comportarsi in questo modo, ma sarebbe bello ricordarselo quando ci si sveglia. .Nel Viaggio con l'Arcangelo Grazia parla di una cosa che nel corso della mia vita è accaduta a me e a tantissime altre persone, soprattutto donne . Non trovando più le risposte nella religione che ci era stata consegnata, nel mio caso non dai miei genitori, che non erano credenti, ma dalla tradizione, io e tante altre donne abbiamo "dato un'occhiata " in molte e varie discipline, strade spirituali, tecniche di meditazione, rilassamento e guarigione. Alcune ci si son buttate a pesce, convinte ogni volta di aver trovato il Verbo Divino, e hanno fatto tante esperienze, spesso superficiali, altre si sono legate da subito ad un'altra "Chiesa", diversa ma altrettanto chiusa e dogmatica di quella che avevano lasciato. Si vede che non aspiravano ad una reale libertà ma solo a controllare e contenere le proprie paure. Penso a molti macrobiotici, o a certi vegetariani fanatici che mi capitavano in negozio.
A me spesso succedeva di affacciarmi su un nuovo panorama e poi vedere i segnali della dipendenza, dell'abbandono della razionalità ..mi ritiravo subito. A scuola avevo studiato un pò di filosofia, ma anche l'insegnante di matematica, la temuta signorina Locchi, ci aveva insegnato a usare il cervello, ad attivarlo, con la sua massima indimenticabile "In matematica ( ma anche nella vita, aggiungo io ) quello che è inutile è dannoso". Le sue dimostrazioni dei teoremi erano asciutte e fulminanti, senza vie tortuose. Anche il mio babbo era così quando mi aiutava nei compiti di matematica, usava la ragione come un rasoio. Quando hai imparato ad usare lo strumento in questo modo è difficile cadere in situazioni pericolose, anche se in certi momenti sei debole. Nelle nuove esperienze che mi succedeva di fare ero sempre un pò rigida, non mi lasciavo andare, ma ognuno ha la sua storia. La rigidità era un pregio negli ambienti religiosi, era incoraggiata e considerata segno di virtù, ma purtroppo non è così.
Spesso, andando al corso di Reiki o partecipando ad una cosa del genere, mi vedevo dal di fuori e temevo di apparire come una patetica donnetta seguace della New Age, eppure lo spirito che animava la ricerca era autentico e sincero. Ora scopro che anche Grazia Francescato e tante altre hanno vissuto queste cose identiche, e anche questi dubbi.
Nel corso del pranzo di laurea la mia figliola più piccola ad un certo punto, non so come ci è arrivata, ha detto che le compagne di Università a volte nominano il Reiki, i Ching, la meditazione, e altre cose del genere.
"Io dico sempre che lo so, lo conosco, mi chiedono come mai, come faccio a conoscere queste cose e io dico che è la mia mamma che ha fatto Reiki, che conosce l'I ching, che ha fatto il seminario sulle costellazioni familiari, che ha fatto un viaggio sciamanico!" (ho scoperto che si chiama così l'esperienza di trovare il proprio animale medicina )
Mi sono quasi risentita, ho tentato di giustificarmi, passavo un'altra volta per la svaporata New Age, ma mia figlia evidentemente la considerava in qualche modo una cosa positiva. Poi ho letto "In viaggio con l'Arcangelo" e ho visto che Grazia Francescato parla con affetto, umorismo, autoironia e grande serietà di tutto questo. Lo chiama con le parole di un indio conosciuto lungo il corso del fiume Xingù in Sud America. Assediato dai fotografi e frastornato di domande le disse: "Questa che voi cercate non è conoscenza, la conoscenza è una via con un cuore ." Noi donne, saranno gli ormoni, che ne so, abbiamo questo modo emotivo e affettivo di conoscere il mondo, ci facciamo coinvolgere .
La nostra è spesso una via con un cuore.
La conoscenza di cui abbiamo fame e desiderio è quella che ci fa esplorare più a fondo noi stesse, che sia il corpo, come quando si fa yoga, o la mente o il cuore. Abbiamo un pò di timore di conoscerci perché qualche volta troviamo dentro di noi cose che ci sconcertano e ci fanno paura, ma alla fine pensiamo sempre che sia meglio affrontarle. Grazia Francescato in questo libro parla di tutto questo, citando tutto il patrimonio culturale, ormai vastissimo, che abbiamo a disposizione. Per esempio Jung, e la sua biografia "Ricordi, sogni, riflessioni" dove lui dice che l'anima è la più genuina realtà, ed è per sua natura religiosa, produce immagini di contenuto religioso e una propria mitologia archetipale che serve a dare senso alla vita. Come dubitarne quando ti arrivano in dono certi sogni ?
Nel libro si parla anche del potere curativo della Terra e dei luoghi, tutti abbiamo l'esperienza del senso di sacralità che ispirano immediatamente certi posti in cui il genius loci è molto forte e presente, qui da noi ce ne sono tanti, tutti quelli che scelse San Francesco, che era sensibilissimo a questo potere della Terra, e scovava sempre posti con una forza particolare, La Verna, Le Celle, Monte Casale, per dirne solo alcuni. Ma quasi tutti i conventi sono costruiti in luoghi di questo tipo. Abbiamo fame di bellezza e di sacralità dei luoghi, anche se poi quando ci andiamo siamo capaci di insozzarli e lasciare tracce pesanti della nostra presenza.
La faggeta di Camaldoli. |
A noi, ragazzi di allora, insegnarono che Carlo Carretto era un nuovo mistico, dovevamo leggere i suoi libri. E' sempre bene per la Chiesa del potere che qua e là spuntino dei mistici, danno un senso di autenticità ad un'istituzione che mira soprattutto al potere, sono un bel vestito da mostrare. Sono anche molto pericolosi perché incontrollabili, attraverso di loro parla lo Spirito e lo Spirito col potere, col denaro, con una tranquilla e ordinata gestione delle cose ha poca affinità.
Grazia Francescato sta, in questo libro, sempre fra quella che chiama la "vox loica", la voce della razionalità fredda, e quella dello Spirito, che vola e sogna , e cerca di mediare e offrire, alla fine, una chiave interpretativa alle proprie esperienz . Siccome il suo cammino con l'Arcangelo non è ancora finito ha già pronto un secondo libro, che uscirà in quest'autunno. Intanto in questo, da leggere e rileggere, trovo me stessa raccontata senza vergogna, me e tante altre donne. Trovo una legittimazione alla mia strada, che da un certo punto in poi non è più passata dai luoghi canonici, ma è stata piuttosto solitaria, condivisa da altri viandanti, con due strumenti nella borsa da viaggio, il sogno e la ragione .
Le foto le ha fatte Mauro un mese fa durante una camminata rigeneratrice nel bosco di Camaldoli.