Il libro dell'estate
Una di queste ultime notti non riuscivo a dormire, mi ero già svegliata parecchie volte e mio marito, alle 4, era già partito per andare al lavoro a Firenze, così ho acceso la luce e ho aperto uno dei libri che leggo quando posso, " il giardino come spazio interiore" di Ruth Amman, suggeritomi nei commenti al blog da un'amica. A proposito: grazie, è molto bello!
Non avevo lasciato un segno, così ho aperto a caso, pensando che la lettura mi avrebbe rasserenato e mi avrebbe ricondotto dolcemente al sonno. Nella pagina l'autrice, che si occupa di giardini e di psicoanalisi , raccontava il sogno di una sua paziente, dove c'era un sentiero nel bosco, fiancheggiato da una parte e alle sue spalle da una forra in cui scorreva un torrente tumultuoso e scuro, davanti invece il bosco era chiaro, luminoso e piano. Una voce nel sogno le diceva "Adesso vai avanti , lascia tutto questo alle spalle."
Una di quelle cose curiose che a volte succedono e io penso che mai potrebbero succedere a me: la mattina dopo dovevo andare dal notaio a definire con mio fratello le ultime formalità riguardanti l'eredità della mia mamma, e questo mi pesava terribilmente sul cuore. Il messaggio del libro diceva che anche per me, come per la sognatrice, era venuta l'ora ed avevo il permesso di andare per la mia via, ora più piana, e lasciare tutto quello alle spalle.
Questa signora con la faccia buffa è Tove Jansson |
"Tutta l'insenatura era increspata di piccole onde rabbiose , in mezzo alle quali il salsiccione di plastica luccicava come un'arancia del Paradiso.Il babbo issava e tirava e infine il salsiccione di plastica girò verso il cielo il suo grosso ventre con l'ombelico di ottone: i tubi furono collegati e la pompa entrò in azione, e un potente getto di fango e sabbia si levò in aria! E dopo il getto uno zampillo d'acqua dolce partì dritto verso la roccia e fece fumare il muschio. Acqua ! Acqua! gridò Sofia tutta inzuppata e quasi isterica e abbracciò il tubo pulsante e sentì come esso pompava l'acqua per Clematis Nelly Moser e Fresia, Fritillaria Othello e Madame Droutschky, per Rhododendron e Forsithia Spectabilis. Vide il getto potente curvarsi ad arco, precipitarsi sull'isola e infilarsi dritto dritto nella cisterna asciutta. Acqua ! Urlò Sofia, poi corse verso il pioppo e vide quello che si era aspettata di vedere, un virgulto verdissimo. E in quell'istante cominciò a cadere la pioggia, tiepida e violenta, e l'isola fu doppiamente benedetta. La nonna, che aveva dovuto risparmiare tutta la vita, aveva un debole per lo spreco. Vide la palude e le cisterne e ogni minima fenditura della roccia colmarsi d'acqua che traboccava dagli orli. Guardò i materassi che erano fuori a prendere aria e le stoviglie che si lavavano da sole. Tirò un sospiro di felicità e, immersa nei propri pensieri, riempì una tazzina tuffandola nel recipiente dell'acqua potabile e la vuotò sopra una margherita. "
Questa stessa felicità ho provato spesso quando ha piovuto, piovuto e non affogato tutto, certamente, e spero di provarla presto di nuovo. Non è una recensione, è che certe volte in certi libri si trova un pezzettino di noi e anche la serenità che al momento manca.