Ridere!



Il giorno di Natale mi hanno raccontato una barzellettina. Ci ho riso abbastanza, ma ci ho riso molto di più dopo, quando l'ho raccontata io. La racconto anche a voi . Quando ero giovane raccontavo molto le barzellette, ma non  mi soffermavo sugli aspetti narrativi, le premesse della comicità, che sono sempre poco credibili. Anche in questo caso sono poco realistici, ma è una barzelletta!
C'è un gufo che vola in una notte tempestosa e viene sbatacchiato di qua e di là, finché il vento non lo spinge verso la finestrina aperta di una chiesetta. Siccome la finestrina è spalancata, anche nella chiesa c'è vento e il gufo continua ad essere sbatacchiato in giro, ma poi trova una porticina aperta, quella del tabernacolo, ci finisce dentro e si sente al sicuro. Il vento con un'ultima folata ce lo chiude dentro. E siamo arrivati alla fine incredibile della premessa : abbiamo un gufo chiuso dentro ad un tabernacolo e ci si crede. La mattina dopo arriva il prete per la Messa, davanti ad una piccola folla di vecchine e vecchini, e questo, vista la situazione attuale, è credibilissimo. Apre il tabernacolo per prendere il calice con le ostie consacrate e vede gli occhi gialli del gufo che lo fissano . Chiude immediatamente e dice: "Fratelli, oggi niente Comunione... ha cert'occhi da matto!"