nuove amiche
Non posso stare tanto tempo al computer, quindi molte delle persone che mi seguono non posso ricambiarle, forse lo potrò fare quando andrò in pensione...però apprezzo tanto i commenti e mi resta il rimpianto di non poter vedere e toccare, stringere le mani, fare un vero incontro con molti di quelli che sono passati di qui. Chissà come sta Luisa, o Gio, o Ommarì ? Spero tutti bene. Alcune persone sono venute a cercarmi e una di queste è Maura, di cui, col suo permesso, pubblico una mail che mi ha inviato che mi ha commosso. Eccola qua.
Il breve racconto che segue é il mio "regalo" di compleanno.
Questa é la vera storia di come fu che un' internauta dilettante e pasticciona
una notte senza sonno si mise a leggere un certo blog.
Se quel giorno mi fossi stancata,
quella notte mi sarei addormentata.
E non avrei navigato e navigato
per approdare infine
ad un luogo incantato...
Dunque, " Iris & libellule "entrambi molto amati da mia madre. Salto indietro
nel tempo.
Una calda domenica del 1966 o '64 o forse '65, verso mezzogiorno. Su una
stradina del Garda bresciano, mia madre cammina davanti a noi - mio padre, mia
nonna ed io bambina seduti in macchina ( la mitica Giulietta sprint blu
elettrico, ma questa é un'altra storia che se vorrai racconterò) papà guida
pianissimo - lei é in sottoveste nera e abbraccia un grande mazzo di iris e
giunchiglie.
Per coglierli e per vedere più da vicino le libellule é finita in un fosso
infradiciandosi da capo a piedi, nonostante o forse proprio perché mio padre le
diceva di non scendere, che sarebbe scivolata senz'altro con quei sandali col
tacco e la suola liscia. Ecco. Appunto.
Ma lei, in fondo al fosso aveva colto più fiori che poteva, era risalita e
senza fare un "plissé", s'era tolta gonna e camicetta e marciava sotto un sole
giaguaro per asciugarsi alla svelta. Teneva il broncio a mio padre, in modo del
tutto illogico gli dava la colpa di essere caduta nel fosso, ma rideva e
cantava mentre la nonna Pierina mi diceva : " l'é tutta
matta la tua mamma, tutta matta!" ma anche lei rideva, ridevamo tutti!
E io rivedo i fili d'erba bagnata sulla sua pelle lattea e quella macchia
nera, gialla e viola danzante sotto il sole come fosse qui ora...Ho iniziato a
leggere " Neve a Ciggiano" e non
mi sono più fermata.
Maura dice che un blog è un luogo incantato. Chi lo sa? Io per me lo uso come ripostiglio dei pensieri, cercando di non caricarlo di cose troppo tristi e pesanti, che in ogni modo a volte escono da sole . Dai ricordi di chi scrive il blog chi legge risale ai propri ricordi, come se uno gli porgesse il capo di un filo dimenticato, e riavvolge le immagini della propria vita. E' il meccanismo della mente per cui a volte i lettori trovano nel testo molto di più di ciò che il narratore pensava di averci messo. Maura mi ha stupito, con me si è messa in gioco con grande entusiasmo, dimostrando che alla nostra età si ha ancora voglia di aprirsi a nuovi rapporti e amicizie . D'altra parte da quando mia figlia impostò questo blog per me, che da sola non sarei stata capace, da esso sono nati molti nuovi rapporti e quindi la mia vita piccolina si è allargata e si è aperta, il contrario di quanto avviene invecchiando. Per Maura e per tutti ninfee e libellule, sempre nelle foto di Mauro che sta diventando proprio bravo!
Il breve racconto che segue é il mio "regalo" di compleanno.
Questa é la vera storia di come fu che un' internauta dilettante e pasticciona
una notte senza sonno si mise a leggere un certo blog.
Se quel giorno mi fossi stancata,
quella notte mi sarei addormentata.
E non avrei navigato e navigato
per approdare infine
ad un luogo incantato...
Dunque, " Iris & libellule "entrambi molto amati da mia madre. Salto indietro
nel tempo.
Una calda domenica del 1966 o '64 o forse '65, verso mezzogiorno. Su una
stradina del Garda bresciano, mia madre cammina davanti a noi - mio padre, mia
nonna ed io bambina seduti in macchina ( la mitica Giulietta sprint blu
elettrico, ma questa é un'altra storia che se vorrai racconterò) papà guida
pianissimo - lei é in sottoveste nera e abbraccia un grande mazzo di iris e
giunchiglie.
Per coglierli e per vedere più da vicino le libellule é finita in un fosso
infradiciandosi da capo a piedi, nonostante o forse proprio perché mio padre le
diceva di non scendere, che sarebbe scivolata senz'altro con quei sandali col
tacco e la suola liscia. Ecco. Appunto.
Ma lei, in fondo al fosso aveva colto più fiori che poteva, era risalita e
senza fare un "plissé", s'era tolta gonna e camicetta e marciava sotto un sole
giaguaro per asciugarsi alla svelta. Teneva il broncio a mio padre, in modo del
tutto illogico gli dava la colpa di essere caduta nel fosso, ma rideva e
cantava mentre la nonna Pierina mi diceva : " l'é tutta
matta la tua mamma, tutta matta!" ma anche lei rideva, ridevamo tutti!
E io rivedo i fili d'erba bagnata sulla sua pelle lattea e quella macchia
nera, gialla e viola danzante sotto il sole come fosse qui ora...Ho iniziato a
leggere " Neve a Ciggiano" e non
mi sono più fermata.
Maura dice che un blog è un luogo incantato. Chi lo sa? Io per me lo uso come ripostiglio dei pensieri, cercando di non caricarlo di cose troppo tristi e pesanti, che in ogni modo a volte escono da sole . Dai ricordi di chi scrive il blog chi legge risale ai propri ricordi, come se uno gli porgesse il capo di un filo dimenticato, e riavvolge le immagini della propria vita. E' il meccanismo della mente per cui a volte i lettori trovano nel testo molto di più di ciò che il narratore pensava di averci messo. Maura mi ha stupito, con me si è messa in gioco con grande entusiasmo, dimostrando che alla nostra età si ha ancora voglia di aprirsi a nuovi rapporti e amicizie . D'altra parte da quando mia figlia impostò questo blog per me, che da sola non sarei stata capace, da esso sono nati molti nuovi rapporti e quindi la mia vita piccolina si è allargata e si è aperta, il contrario di quanto avviene invecchiando. Per Maura e per tutti ninfee e libellule, sempre nelle foto di Mauro che sta diventando proprio bravo!
Le libellule turchesi si uniscono "Coda-testa " e volano attaccate, davanti sempre quella più colorata |