Femminicidio e emulazione

 E' una vera strage: ogni giorno in Italia c'è almeno un nuovo omicidio di donna da parte del marito o del compagno, ma ci sono anche tanti casi di omicidi nell'ambito della famiglia. Si tentano analisi, per lo più scontate e piene di luoghi comuni, si sottolinea la contrapposizione fra uomo e donna, come se fossero nemici, le donne sono presentate come vittime e certamente lo sono, ma spesso sono anche loro, nell'ambito della coppia, delle torturatrici raffinate... Dovremmo ricordarci le figure archetipiche femminili, Lilith, la Madre Terribile, la donna ricattatrice, lagnosa, esigente, che si contrappone all'uomo autoritario, insensibile, padrone... Forse sarebbe bene allontanarsi, fare un passo indietro e osservare questo fenomeno da una maggiore distanza,  come se fossimo, per lontanissima ipotesi, degli extraterrestri in visita che analizzano l'animale uomo come specie, e magari loro, gli extraterrestri , sono creature che funzionano come un alveare, così non possono, con il proprio coinvolgimento, inquinare l'osservazione. Si vedrebbe facilmente che l'uccisione della femmina della specie non danneggia il genere femminile, ma la specie umana per intero, ed è senza dubbio un segno di forti problemi e grandi cambiamenti, anche fisici. C'è tutta la discussione su cosa sia Amore,  che è legata secondo me al livello culturale, e non mi riferisco al titolo di studio, che non rappresenta più niente, ma alla formazione personale più in generale, e soprattutto quella ricevuta in questi anni di berlusconismo, in cui le donne venivano considerate in base alla misura di reggiseno e poco più.  E questo forse lo sappiamo. Poi c'è l'aspetto dell'emulazione. La televisione  e i mezzi d'informazione diffondono le notizie e i particolari degli omicidi e a me viene da pensare che sarebbe meglio che sorvolassero, che dessero informazioni più stringate e asciutte, perché è evidente che molte persone prendono idee e suggerimenti. Nel caso più favorevole restano solo suggestionati.
Da ragazza per un certo tempo io e un'amica andavamo, il pomeriggio della domenica, nel locali della parrocchia dove si proiettavano dei film rivolti soprattutto ai ragazzi, per lo più quelli con Terence Hill e Bud Spencer, che in sostanza  se le davano e picchiavano dall'inizio alla fine. Noi avevamo un compito vago di custodia, stare attente che i ragazzini non si facessero male, e rispondere ai bisogni elementari. Erano dei filmetti scherzosi e all'apparenza innocui, ma ci accorgemmo presto che non era per niente così, perché nell'intervallo del film i ragazzi, appena accese le luci, cominciavano a picchiarsi imitando i gesti che avevano appena visto e per cui si erano entusiasmati, tirando anche dei gran calci in aria, stile karate. Roba che se uno si trovava nella traiettoria finiva steso. Pericoloso e molto buffo. Cercavamo di bloccarli, ma era difficile e ci si ritrovava a ridere e intanto tentare di far star buoni tutti quei ragazzini invasati. Chissà, sarà un'estensione del fenomeno dei neuroni specchio, pensavo ricordando quei pomeriggi al cinema parrocchiale, e ora penso la stessa cosa per questi omicidi, più se ne parla e più si alimenta il fenomeno, invece di diminuirlo. Forse ci vorrebbe una squadra di bravi antropologi per studiare questi comportamenti e bisogna anche ricordarsi di una cosa: che l'uomo come specie, con comportamenti  complessi, difficili da analizzare, resta comunque una bestia, per alcuni aspetti la peggiore apparsa sul pianeta fino ad ora.

PS è chiaro che in questo post c'è un pò di ironia, amara, ma c'è. Almeno io ce la volevo mettere.