Frassini in fiore, un merlo canterino, edera terrestre
In mezzo al verde nuovo dei boschi, una pelliccia morbida che copre le colline e i monti, si vedono in questi giorni delle macchie bianche, come quando all'inizio di primavera fioriscono i susini selvatici, ma ormai per quello è tardi. Sono i fiori dei frassini. Non succede quasi mai che i frassini fioriscano con quest'abbondanza da vedersi fin da lontano e da "macchiare" i boschi. In certe zone dove ce ne sono tanti ci sono strisciate o zone interamente bianche. Penso che sia stato l'inverno forte e freddo, come sarebbe normale, a spingere questa fioritura così abbondante. Molte altre piante sono fiorite molto bene, il meccanismo credo sia quello di cercare di riprodursi in modo efficace, dopo una stagione difficile che viene percepita come una minaccia. Anche le piante e gli alberi pensano e predispongono rimedi e strategie, come dice l'ormai famoso professor Stefano Mancuso dell'Università di Firenze.
Spero che lo faccia anche il mio frassino, che ha cominciato veramente a allungarsi e ha fiorito con grande entusiasmo. Si sarà finalmente convinto di essere un albero e non un bonsai.
Il merlo
C'è un merlo, o una famiglia di merli, che vivono qui da alcuni anni. Per molto tempo i merli vivevano bene solo in città, e in campagna avevano delle malattie, o delle avversità, poi nella primavera del 2011 si sentì questo rischiamo in lontananza. Si avvicinò alla casa e la sera lo vedevamo in cima all'abete. Lo vedete nella foto, proprio lui.
Glechoma Hederacea
Quando venimmo a vedere questa casa la prima volta, subito, scendendo dall'auto, vidi le piantine che si affollavano sul greppo della stradina, era febbraio e c'era una varietà di bulbose e erbine belle, fra cui alcune insalate di campo e i nontiscordardimé. Mi fece una bellissima impressione. Parlò direttamente al mio cuore. Come dire: se ci stanno bene così tante di loro ci staremo bene anche noi.
In una zona dell'oliveto vicina a un fosso che raccoglie le acque piovane cresce bene l'ortica e insieme un'erba molto bellina, con foglioline graziose con bordi dentellati e un buon odore, che fa fiorellini blu a primavera. Ce n'è tantissima e è talmente bellina che un'amica mi suggerì di portarne una pianta in giardino. Ero curiosa di sapere il nome e l'ho scoperto grazie a un gruppo Facebook a cui partecipo. Si chiama Glechoma hederacea e questo non direbbe niente, se non che si chiama anche, volgarmente, edera terrestre. L'edera terrestre è una delle piantine officinali che usava Messegué, il famoso erborista francese. Da ragazza trovai questo libro suo "Uomini erbe e salute", che è molto bellino anche ora, a rileggerlo, e trasmette l'entusiasmo per la natura e le piante. Usa dei nomi comuni, bellissimi, per le sue piantine, tipo edera terrestre, o regina dei prati, per la spirea ulmaria. Così ora so che fra gli olivi cresce l'edera terrestre, col suo buon odore legnoso, che sa un pò di cipresso. Imparo sempre qualcosa di nuovo, e mi stupisco e mi sento anche umile e ignorante di fronte a tante cose ancora da imparare, e spero di avere il tempo di scoprirne altre. Mi sa che mi toccherà studiare un pò di botanica, una volta che sarò più libera. Ho trovato un'edera terrestre variegata sabato scorso in vendita e l'ho comprata. Viene da un vivaio di Bolsena che coltiva officinali e aromatiche, con un assortimento esagerato.
La prima libellula
Strategie riproduttive
Per finire con una cosa più piacevole ecco un modo di riprodursi interessante e originale, da parte di questa sassifraga. Insieme ai fiori emette dei filamenti e in cima prepara una piantina nuova che potrebbe trovare la terra nella sua ricerca, e formare una nuova pianta grande adulta e bella, sempre a proposito di strategie ...Nell'acqua della vasca i pesci rossi guizzano vivaci e arrivano quando si accorgono che sono nelle vicinanze. Il pesce Lazzaro si è completamente ripreso e i piccoli nuovi si vedono poco, nascosti sotto le ninfee.