Il cerchio dell'anno, la rinascita e il cane diventato proprietario



Come sempre, in questi giorni che per convenzione consideriamo finali, molto invece rinasce. L'anno a queste latitudini è un cerchio ininterrotto in cui, ora che fa freddo, la vita invece per alcune piante ricomincia: la morte e la fine erano prima, a fine ottobre, che era ancora estate e mancava l'acqua essenziale per ripartire, ma ora anche se gela tante piante sono rispuntate dalla terra con prepotenza, e sono molto belle.  Spuntano le iris olandesi, che sono le prime, insieme alle foglie verde cupo delle sternbergia e di certi bulbi che io chiamo gli scapoli, che non hanno mai fatto fiori, a memoria mia, e infittiscono ogni anno senza partecipare in alcun modo alle danze amorose. Gli acanti, assorbita la pioggia, sono abbondanti! I noccioli, che pochi giorni fa avevano ancora tutte le foglie, le hanno perse tutte insieme e lasciano filtrare  il bel sole di dicembre attraverso la trama dei rami già ornati dei pendolini dei fiori. La lonicera è puntuale all'appuntamento e apre i suoi fiorellini crema di cui ora non sento il profumo per il raffreddore, ma tanto fiorisce fino a marzo. Gli ellebori si preparano allo show. Insomma il giardino è più vivo ora che d'estate ed è un piacere starci in mezzo. 


Ho preparato la solita ghirlanda di abete, finto, per la mensola del camino. Bisogna farla finta perchè il calore che si sprigiona al di sotto seccherebbe e farebbe diventare grigio qualunque vegetale. Volevo aggiungere un elemento vivo e più "naturale", ho guardato fuori e ho pensato di usare i baccelli penduli del glicine, grandi, belli e coperti di peluria, ho fatto dei mazzetti e li appoggiati all'inizio e alla fine della ghirlanda. Giorni fa avevo avuto ospiti nel B&B e un bambino molto simpatico, Diego, aveva voluto che gli prendessi un paio di questi baccelli. Gli avevo raccontato, a lui e alla sorellina, che a febbraio, in certe giornate asciutte, i baccelli scoppiano con un rumore come un petardino, e lanciano via i semoni tondi e schiacciati contenuti all'interno. Non avevo pensato che il calore asciutto di casa avrebbe fatto lo stesso effetto. La sera al ritorno dal lavoro Mauro ha detto che i baccelli non avevano fatto altro che scoppiare tutta la sera e c'erano sul pavimento bucce arrotolate e semi!

Piccola storia di fine anno: Mauro va in giro con la Holly intorno e per il paese. La Holly sembra, ma sembra soltanto, un cane da combattimento, è molto buona con gli umani, ma poco amichevole con gli altri cani. Le piace andare in giro e passare davanti alle case dove ci sono i suoi simili, abbaia, li chiama e li sfida, sembra che li voglia mangiare tutti. Quando fa così bisogna tenerla forte, e solo Mauro riesce e trattenerla, ci vuole tanta forza, l'anno scorso a me che la tenevo un attimo mi fece cadere. I ciggianesi non l'apprezzano, a vederla passare qualcuno fa commenti poco piacevoli. Pazienza, il suo passaggio fra le case dura pochi minuti, dopo è in mezzo agli oliveti, e per lei quella passeggiata è così bella, che chiede a Mauro di farla ogni giorno, è il suo spazio di socialità, un pò berciato e aggressivo, ma bisogna avere i cani da tanti anni per capirlo, lei inoltre sarebbe, in teoria, una femmina alfa, in poche parole, un capo... C'è un cane libero in paese, che la veniva a trovare quando era in calore,  e lei allora era gentile, un cagnetto di media taglia, nero focato a pelo lungo, sempre sciolto. Pensavamo avesse un padrone e una casa, ma non è così. Si incontrava in giro, sempre cauto e remissivo, pronto a ritirarsi se c'era pericolo, dalla Holly lontana dal calore si teneva a opportuna distanza. A Ciggiano c'è un gruppo di persone che ama gli animali, una è la Sira, una signora molto gentile, che ha un cane che si chiama Leo. Queste persone, in questi giorni di gran freddo, anime buone per davvero, hanno predisposto una casetta, una cuccia protetta per il cagnolino libero accanto alla recinzione di Paolo, che ha la Neve, una maremmana bianca, un buon cane nemico giurato della Holly, in questa rete di relazioni canine minacciose che non coinvolgono gli umani. Mauro ha detto che il cagnolino sempre libero ha capito che quella cuccia è la sua casa. E una volta afferrato il concetto ha cambiato subito atteggiamento, quando passa la Holly anche lui si avventa e finge un'aggressione. E' diventato proprietario! Cioè, in termini più razionali, lui che era un vagabondo senza fissa dimora, ha identificato un territorio come proprio e lo difende!, ma certo fa ridere questo cambiamento quasi immediato, sembra un inquilino petulante di un alloggio in una schiera di case. Quanta gente fa così. Mi fa pensare per esempio a certi stranieri che sono venuti a vivere qui, hanno vissuto tutte le vicende del rifiuto degli italiani, dell'essere marginali, ma una volta integrati sono diventati i peggiori nemici dei nuovi immigrati.