l'impostore

Un pomeriggio di questi, era venerdì, non stavo bene e mi riposavo sul divano in attesa di andare a lavorare. C'era in casa una persona che era venuta trovarmi e se ne stava andando. Ho sentito che apriva il finestrone e diceva "Vuoi entrare? Vuoi entrare anche te? Vieni!" Parlava con i gatti. Non mi sono alzata. C'è sempre un certo traffico di gatti in entrata e in uscita. Ho sentito che chiudeva il finestrone e se ne andava, ho sentito trafficare nelle ciotole del cibo, poi però ho sentito soffiare e allora sono andata vedere. Di solito non soffia nessuno. In cucina c'era un gatto nero estraneo. Avevamo due gatti neri fratelli. Sono spariti uno dopo l'altro un paio d'anni fa, e compaiono in una foto nella pagina iniziale del blog. Questo gatto nero che era in cucina mi ha fatto impressione, un pò perchè ero intontita dall'influenza, credo fosse una forma influenzale. Un pò perchè è uguale ai gatti che non ci sono più. Si dirà che tutti i gatti neri sono uguali. Non è vero, come gli umani ognuno ha la sua fisionomia, la Secchetta ha il musino allungato e somiglia alle statue della dea Sekmet egizia, per questo ne ha preso il nome. La Cacciatrice ha il muso tondo, le micie anziane sembrano civette...
Questo gatto nero ha la fisionomia dei nostri gatti perduti e subito ho sovrapposto le due cose, anche per via dell'influenza, così ho fatto una foto col telefonino e l'ho mandata ai miei. Tutti e tre hanno risposto che era Roger. Ho chiesto al gatto nero, se era il nostro Roger. Orazio, l'altro nero, non poteva essere, tutta un'altra miagolata e soprattutto una camminata in parte, con le zampe di dietro quasi volate in aria. Gli ho chiesto dove era stato per due anni e cose del genere. Ero un pò emozionata, devo dire. Come se qualcuno fosse tornato dall'aldilà. Oltretutto, oltre a somigliare tanto, è un gatto molto gentile, mentre gli si parla impasta con le zampe e se si accarezza fa i goccioloni di saliva, come i gatti perduti, soprattutto Roger. Ha anche la stessa voce. Impressionante quando due immagini, più che immagini, si sovrappongono così. Il gatto poi, il gatto in generale, fa molte cose ma non parla e non può dire da dove viene e chi è. Anche Mauro ha avuto questa strana impressione di sovrapposizione e per un paio di giorni abbiamo continuato a chiederci e a chiedergli se era proprio Roger. Se fosse lui dovrebbe avere almeno una decina d'anni. Avevo i libretti sanitari ma qualche mese fa li ho buttati, mi pareva l'ora. Se fosse lui dovrebbe essere stato con un'altra famiglia, perchè sta bene, è ben nutrito. Ci è capitato una volta, in un altro posto, che un nostro gatto che era stato adottato tornasse dopo una settimana percorrendo una decina di chilometri. Ma qui son passati anni.
Un'altra cosa strana è che a questo gatto hanno soffiato le micie "nuove", che non conoscevano Roger, e quelle più anziane non hanno fatto una grinza. Anche la Holly sembrava lo conoscesse, e di solito con i gatti estranei è aggressiva, li caccia via. E' venuta mia figlia e ha detto che è Roger. Ha fatto un discorso complicato sugli equilibri nelle famiglie feline e sul fatto che ora che la Gwendy sta male si è aperto uno spazio e Roger ha potuto rientrare. Non so. Ho trovato tutta la faccenda piuttosto disturbante, e questo gatto nero mi viene da chiamarlo l'impostore, anche se lui chiaramente non sa niente di questo. Forse. Perchè i gatti stanno in un posto che è a metà strada fra la realtà e i sogni.