stagni e laghetti, la mia esperienza
Mi è stato chiesto di raccontare come si realizza una vasca per piante e animali acquatici. Premetto che in rete si trovano spiegazioni abbastanza chiare e sicuramente anche filmati. Quello che posso fare io, che non sono un'esperta (ne ho fatta solo una!) è raccontare cosa ho fatto e anche quelli che ora considero errori.
La prima cosa, se si vuole realizzare una vasca, è scavare, a meno che non si abbia già un contenitore naturale o artificiale, o un incavo del terreno da poter usare. Il primo stagno per molti è stato una vecchia vasca da bagno!
La mia vasca ha una forma più o meno rotonda e un diametro di circa due metri. Penso sia una dimensione giusta per iniziare, bisogna considerare che può essere necessario pulirla o prendere qualcosa che ci è caduto dentro. Se la vasca è molto grande diventa un problema, anche perché camminarci dentro è difficile, il fondo è viscido e scivoloso.
Punto primo: scavare una buca della dimensione e della forma desiderata. E' l'operazione più lunga e il materiale che si scava deve essere "gestito", cioè spostato o disperso intorno e può essere usato per modificare i dintorni della vasca, creando una collinetta, o un muretto se si trovano sassi di grosse dimensioni.
Punto secondo: la profondità.
La profondità della mia vasca al centro è di 60, 70 cm. Sarebbe meglio fosse anche un metro. Io ho realizzato un gradino per cui in una zona l'acqua è profonda 30 cm e al centro di più. Se l'acqua è troppo bassa in estate si riscalda molto, evapora presto e gli animali e le piante che ci vivono soffrono il caldo. Le vasche che non hanno profondità sufficiente sono trappole per gli animali che possono facilmente morire e diventano pozze putride. Non guardate le foto delle vasche nei giardini inglesi, tutto un altro clima. In inverno, se l'acqua è abbastanza profonda, i pesci continuano a muoversi in basso, dove è ancora liquida, in caso si sia formato del ghiaccio superficiale. In estate quando fa molto caldo l'acqua in basso resta più fresca, soprattutto se è ombreggiata dalle foglie delle piante.
La mia vasca è molto semplice, ma si può prevedere per esempio un'illuminazione subacquea, o una pompa per ossigenazione e giochi d'acqua. Io non li ho fatti principalmente per motivi economici e se si vogliono fare consiglio di rivolgersi a un esperto. A Arezzo c'è il signor Fausto Barbagli che realizza stagni e biopiscine e vende animali e piante adatte. Andare a trovarlo e vedere i suoi stagni è un'esperienza.
Punto tre: i teli.
Una volta realizzato lo scavo bisogna assicurarsi che non ci siano spunzoni, legni o sassi appuntiti che potrebbero bucare il telo di rivestimento. Ci sono filmati di stagni realizzati tutti in cemento, io lo farei solo se la vasca fosse un elemento strutturale del giardino, come in molti giardini formali. Ho messo delle foto di vasche rettangolari molto belle. Prima del telo in ogni modo si stende dell'altro materiale, che si trova nei negozi di materiale edile ed è un feltro per evitare proprio che il telo di plastica si fori. A questo punto si stende il telo di plastica apposito, in rete si trova in vendita e ce l'hanno anche quelli che realizzano le piscine. Il telo deve essere molto più grande dello scavo, deve rivestirlo completamente e se il bordo si dissimula e finge una piccola spiaggetta o una ripa naturale deve essere coperto di sassi o altro materiale adatto. Per prendere le misure bisogna usare un metro a nastro e stenderlo su tutto lo scavo, aderendo alle pareti. Io, come si vede nelle foto della mia vasca, ho fatto un bordo netto e rialzato rispetto al giardino circostante, bordo che si vede e è brutto. Ma io mi accontento! Una volta che il telo è stato steso, che non è operazione semplice come si pensa, bisogna cominciare a mettere l'acqua. L'acqua spinge sulle pareti, stende e aggiusta il telo. Se ne mette all'inizio circa un terzo del totale e si continua a lavorare sui bordi.
Punto quattro, il colore.
Il colore migliore per il telo di plastica è il nero. Una volta che la vegetazione si è insediata il nero conferisce l'aspetto di uno stagno naturale. I colori chiari, anche se sono attraenti, fanno vedere tutte le alghe che si formano, la torbidità dell'acqua e lo sporco. Il telo è sempre bene prenderlo robusto e di buona qualità, garantito per una ventina d'anni.
questo per me è molto bello |
Il laghetto può essere fatto in pieno sole, come il mio, o in mezz'ombra, per esempio se un edificio in certe ore ha funzione ombreggiante. Ci si può piantare accanto un albero, o si può costruire accanto ad un albero, ma si deve considerare che le foglie ci cadranno dentro e faranno imputridire o acidificare l'acqua. Durante l'anno ogni tanto tolgo materiale dal fondo, anche solo con una canna. Anche in natura gli stagni diventano paludi, si riempiono e si asciugano, e questo bisogna evitarlo. Ci sono alberi che amano stare vicino all'acqua, ma nel caso di un laghetto artificiale non avremo terreno inzuppato e quindi possiamo metterci quello che vogliamo, però stanno molto bene i salici, per esempio, soprattutto, secondo me, il salice contorto. Invece eviterei lavande e simili, che con l'acqua non c'entrano niente. Gli alberi vanno sempre piantati abbastanza distanti per evitare che le radici possano muovere il fondo della vasca o insinuarsi in modi imprevedibili.
Punto 6: animali e piante.
Dentro la vasca se ci piace metteremo dei pesci, e se l'acqua fosse corrente, se per esempio si potesse sfruttare un ruscello o una fonte, non ci sarebbe neanche bisogno di piante. Ma se l'acqua è ferma le piante sono necessarie. Io non ho messo ghiaia e sassi sul fondo, perchè poi se ci deve camminare si rischia di bucare il telo, e ho messo dei mastelli chiusi con le piante di ninfea. In acqua le piante si arrangiano molto di più che in terra e radici e nuovi germogli si ritroveranno velocemente al bordo opposto della vasca. Metto le piante distanti una dall'altra, per evitare un groviglio di radici che renda difficile estrarle se c'è bisogno.
Bellissime sono le ninfee e i loti, anche se si deve sempre stare attenti alle dimensioni, perchè in acqua tutto cresce veloce, e un ciuffetto in una sola stagione è capace di riempire la vasca. Farsi consigliare e scegliere varietà più piccole per una vasca piccola. Tutte le piante "puliscono l'acqua" perché vivono al suo interno e si nutrono dei nutrienti disciolti. Anzi viene consigliato di nutrirle ulteriormente con dei composti a lenta cessione che non intossicano i pesci, ma io non lo faccio e mi sembra vivano e fioriscano bene lo stesso. Ci sono piante chiamate ossigenanti, perché vivono sotto la superficie dell'acqua e lì fanno il processo di fotosintesi liberando ossigeno che fa vivere bene i pesci, di queste ( miriophillum, ceratophillum) non si può fare a meno. Il mondo delle piante acquatiche e ripariali è appunto un mondo che si apre, viene voglia di averle tutte. Ma alcune sono da evitare. Io ho preso la azolla caroliniana che vive sulla superficie e forma uno spesso tappeto verde, estate e inverno, e ora non riesco a liberarmene.
Sconsiglio anche di prendere le gambusie, i pesciolini scuri molto voraci che mangiano le larve di zanzara. Da quando ci sono loro i pesci rossi non si sono più riprodotti, penso che le gambusie gli mangino le uova. Da me i primi ospiti sono arrivati dall'aria: le libellule, appena messa l'acqua. Libellule di tutti i colori, anche solo per loro valeva la pena fare il lavoro. Con una porzione di ninfea che mi avevano regalato arrivarono i primi due pesci rossi, le rane e le chiocciole d'acqua, penso con le uova attaccate alle radici. Si crea un biotopo, un piccolo ecosistema, e arrivano visitatori più e meno desiderati, arrivano i ditischi, che sono come degli scarafaggi acquatici con le zampe posteriori dotate di una specie di pinne che gli permettono di nuotare. Arrivano rospi e rane a accoppiarsi e fare le uova. A febbraio si trovano tubi di gelatina pieni di uova e le gambusie le attaccano, ma mai tutte. La vasca si riempie di girini e poi di rane e rospi piccolissimi. Arrivano purtroppo anche le bisce a mangiare sopratutto le rane e gli aironi dal cielo a mangiare tutti, rane e pesci. Bisogna saperlo perchè potrebbe darci fastidio la presenza di certi animali, potrebbe renderci sgradevole stare in giardino e una volta fatta la vasca disfarla sarà impegnativo. I serpenti sono comunque molto discreti e non si fanno vedere volentieri, però possono capitare incontri ravvicinati. In una vasca non molto grande non bisogna farsi tentare dalle bellissime carpe koji, che diventano molto grosse e mangiano le piante presenti. Nemmeno dalle tartarughe d'acqua, che mangiano serpenti e pesci e diventano anche loro molto grandi. Mai immettere in natura gli animali allevati nelle vasche, a meno che non siano specie già presenti naturalmente nei nostri ecosistemi.
Intorno alla vasca, anche se il terreno non è zuppo perchè l'acqua è contenuta dal telo, c'è comunque uno speciale microclima, l'acqua evapora, l'aria è un po' più umida e di notte anche in estate si forma un po' di rugiada, per cui si possono coltivare piante che hanno bisogno di maggiore umidità. L'acqua in giardino crea un punto di attenzione speciale, riflette il cielo e il paesaggio circostante, permette di coltivare piante bellissime e di osservare la vita degli animali. Per i bambini è una scuola all'aperto, ma bisogna anche considerare che gatti e bambini possono caderci dentro e alcuni cani ci nuotano volentieri buttando tutto all'aria.. Una vasca anche semplice e senza ricircolo come la mia vive con pochissimi interventi. L'acqua non si toglie, è la stessa dall'inizio, con gli apporti della pioggia e le aggiunte in estate quando c'è molta evaporazione. Ultimo punto: ci vuole un po' perchè si crei un equilibrio e lo stagno sembri esser stato sempre lì. All'inizio l'acqua sarà torbida, e tornerà torbida ogni tanto, e si intorbidirà ogni volta che andiamo a frugare in basso. Ci vuole pazienza e non ci si deve scoraggiare, altrimenti si fa come una signora che conoscevo che fece costruire una vasca in muratura e ci mise le piante pensando che tutto si sarebbe aggiustato in pochi giorni, siccome non avvenne la fece vuotare. Col risultato di avere in giardino un elegante contenitore che si riempiva di foglie secche e erbacce. La pazienza è la prima e più importante virtù del giardiniere!