la capanna della legna

Stamani mettevo a posto la legna. C'è un mucchio di 45 quintali. La metto nella carretta, la porto davanti alla capanna che  fa da legnaia e la metto a posto per  benino. E' un lavoro faticoso, ma mi piace molto, perché costruisco file ordinate, una davanti all'altra, ceppi più grandi per conto loro, e ceppi più piccoli per conto loro. Negli angoli vanno quelli balzani, storti e molto piccoli. Mi piace perché è una delle pochissime cose che riesco davvero a mettere in ordine.
Costruimmo questa capanna dopo poco che eravamo venuti a vivere qui. Comprai dei travetti di castagno, dovevamo costruire una specie di scatola e metterci un tetto. Come ogni volta che facciamo qualcosa insieme litigammo parecchio, io e Mauro. Il terreno in quel punto è in pendenza lieve e per fare in modo che il tetto fosse in piano usai la bolla da muratore, ma proprio perché pende anche il tetto sembrava storto e lui dava retta agli occhi, non alla bolla. Si discusse un bel po' e alla fine il tetto, fatto con una lamiera ondulata, era in piano, ma tutta la capannina soqquadrava, era più un rombo che un rettangolo. Ancora non saprei come farla a pianta quadrata. Usare una squadra? Non so se funzionerebbe. È rimasta così e va bene lo stesso. Fissati i 4 pali e il tetto, mettemmo delle assi orizzontali, distanziate, come pareti per contenere la legna dentro, e lasciammo uno spazio per entrare. Tutto con chiodi e martello perché non avevamo l'avvitatore. Venne una persona a trovarci e disse" Bellina! Sembra di essere sulle Alpi!"
La capannina è ancora lì, dopo vent'anni, ogni anno si rattoppa e si rinforza. Sistemarci la legna per benino è uno dei lavori di stagione e quando è finito sembra di di avere approntato delle difese per la stagione invernale, che comunque a me piace più dei tremendi calori estivi.