Ladro
Non si dovrebbe scrivere quando si è nervosi, o amareggiati. Ma voglio scrivere, per ricordarla, una cosa successa oggi. Sono andata a pulire col decespugliatore un punto del nostro piccolo podere che sta fra l'oliveto e il nostro bosco.
Abbiamo qui un recinto, ma il terreno è circa due ettari e mezzo, tutto terrazzato e non si può recintare tutto. Dei recinti e della loro utilità ho parlato in alcuni post di parecchi anni fa. Questo posto dove ho pulito oggi è fuori dal recinto. E' un campo abbastanza in piano circondato da delle ripe dove due anni fa ho messo a dimora delle piante che avevo e per cui dentro il recinto, cioè in giardino, non trovavo spazio. Piante molto spartane, perché lì è difficile annaffiare, ci ho portato l'acqua con l'annaffiatoio, e è pieno di animali. Sono due alberi di Giuda, delle lonicere, un cotoneaster, un ligustro texano, un piccolo ginkgo, e in alto una yucca. Il ginkgo ho dovuto fasciarlo con una rete, perché i caprioli ci strusciano le corna. Gli alberi di Giuda sono stati un po' sciupati ma ce la fanno. La yucca è diversa dal solito, me l'avevano venduta col nome di Yucca Santa Rosa, e l'ho preso per buono. Ora invece, a cercarlo, scopro che questo nome non esiste. In ogni modo bella, variegata di bianco e quando fa freddo il bianco arrossisce e diventa rosa. Le yucche sono abbastanza veloci, e mi immaginavo già la bella pianta grande, cresciuta e magari fiorita. In altre zone del podere ne ho alcune già grandi, ma tutte verdi. Stamattina però la yucca non c'era più e al suo posto c'è un buco. Per un attimo ho pensato che potevano averla scalzata i cinghiali, ma era lì da due anni e non l'avevano mai toccata. Così penso che qualcuno che passava si sia fermato a prenderla. Anzi, penso che prima l'abbia vista e poi sia tornato con calma con la vanga.
Direte voi: che vuoi che sia, è una pianta, poco male! E se fosse un altro momento lo direi anch'io. Ne ho perse tante, nel tempo, anche solo per non averle annaffiate al momento giusto, o per non averle zappate e l'erba le ha sommerse.
Il punto però non è la pianta, è la mentalità. Se non è chiusa a chiave la roba si intende a disposizione? Secondo me era molto evidente che la yucca era stata piantata, non siamo nel deserto del Nevada o del Neghev, e qui ancora le yucche non nascono da sole. Però non c'era recinto e nessuno che faceva la guardia nelle immediate vicinanze. Così si poteva prendere...
Ho iniziato a piantare lì per fare una specie di giardino ancora più selvaggio in modo che anche chi passa sulla stradina ne possa godere. È un campo che si stava riempiendo di rovi e io cerco di addomesticarlo. Lasciarlo selvaggio, ma permettergli di fiorire, a primavera soprattutto, e forse colorarsi in autunno, e chi passa magari si sorprende, e se io sono lì chiede una pianta, che regalo sempre molto volentieri, se ce le ho pronte. E' un modo di vedere le cose, un sogno anche questo?
Non so, è un periodaccio, mi sento compressa e mi impongo un'autodisciplina cercando anche di non farmi schiacciare, dal Covid, dalla vita e dalla morte, ma non mi riesce tanto bene. Ho bisogno di nutrire e realizzare, anche, qualche sogno possibile, ma poi basta una bischerata come questa per farmi saltare i nervi.