Ridimensionare, e anche darsi obbiettivi possibili

Diciamo che questo è un post di ridimensionamento, anche un po' pessimista, realistico, ecco. Avevo detto di aver superato le 250000 visite e di aver trovato tutti quei commenti. In questo blog non ho impostato il controllo di commenti, non ho mai pensato che servisse, per gli argomenti che tratto di solito, e comunque se trovo un comentaccio posso eliminarlo dopo. Invece avevo parecchi commenti in attesa di approvazione. Come sia successo non lo so. Li ho pubblicati con molto piacere. Poi ne avevo tipo 650 nella spam. Ho passato del tempo a eliminarli definitivamente, non ho finito e intanto ho pensato. Pare che moltissimi contatti, la maggioranza, siano falsi. Non ci sono persone in carne e ossa dietro, ci sono solo programmi informatici che cercano di vendere qualcosa. Si parla e si scrive nel vuoto...be', alla fine basta saperlo.

Quindi mi sono opportunamente ridimensionata, la valanga di commenti è quasi tutta spazzatura. I pochi buoni sono probabilmente ottimi, nel senso che dietro c'è un po' di vera attenzione.  


Si va avanti. Molte cose sono rimaste a lungo sospese per il virus e forse torneranno a esserlo di nuovo. Dovevamo rifare la fossa biologica. Noterete che scrivo spesso di cacca. E' un argomento principe, nelle conversazioni in certi negozi, erboristerie, alimentari, ma forse in tutti i negozi, e anche se si parla fra amici; ma se si scrive si preferisce evitare, eppure è una cosa importante da sistemare. Il materiale di scarto esiste e gli va trovata una sistemazione il più possibile definitiva. Non dirò come eravamo arrivati a dover fare una nuova fossa, ma in ogni modo, nonostante la spesa e la rottura di scatole, non mi dispiaceva affatto. Se però certe cose andassero bene vorrei realizzare un gabinetto a secco, o toilette compostante.  Bisogna finirla di usare l'acqua per queste cose. 

Ora abbiamo una fossa bicamerale con un soffiatore che ossigena. L'acqua che esce, dicono, esce in tabella 4, cioè pulita. Dice che si potrebbe bere. Non credo per niente, ma insomma restituire all'ambiente dell'acqua trattata naturalmente che non fa danno è senz'altro meglio.Siamo in regola più di prima e io sono abbastanza contenta, perché significa che contribuiamo di meno a insozzare il pezzetto di mondo in cui abitiamo. 

Per collegare la nuova fossa con la casa avevamo fatto uno scavo, l'8 marzo, per posare i tubi e ricollegarsi con quelli già esistenti. Ma il 9 c'è stata la chiusura e siamo stati 4 mesi con uno scavo aperto che ci impediva il transito in un punto dove dobbiamo passare continuamente, per andare a prendere la legna, per stendere i panni lavati, per usare il tagliaerba. Per fare un esempio è stato come se in una casa per andare da una stanza all'altra si dovesse ogni volta uscire e rientrare dalla finestra. Una piccola cosa, rispetto a tante che succedono, ma che sommata al resto faceva venire un gran nervoso. Per far passare i tubi avevamo dovuto tagliare le radici di un noce che sono state esposte per quattro mesi e più. Ora questo lavoro è finalmente concluso e pagato. Il noce, povera pianta, probabilmente ha pensato di essere in pericolo grave. In effetti lo era, e così si è impegnato a riprodursi e ha fatto tantissime noci, anche molto buone. Le sto raccogliendo. Tutto in questo periodo, è avvenuto in modo estremamente lento, snervante, quasi. Della situazione della mia suocera è meglio non parlare per niente. 

Volevo sistemare la zona intorno alla nuova fossa invece è rimasta una specie di discarica, ma piano piano ce la farò. E' una zona in ombra parziale e ci sono diverse piantine in vaso che aspettano di andare lì a dimora. Ho avuto molto tempo per lavorare all'aperto, e si vede, perché il giardino è tenuto meglio di altri anni e ho allargato la parte coltivata fuori dal recinto. Come contropartita ho perso parecchie piante e non ho potuto sostituirle, perché non mi sono potuta allontanare di casa. Di solito io e l'Antoinette facevamo dei giretti per comprare piantine nei vivai qua intorno. Ho perso quasi tutte le gaillardie e le gaure, per esempio. 

Ora, dopo tutte le piogge di questo periodo, che in certi posti sono state alluvioni, ma ormai non ci si fa più caso, il giardino è verdissimo e tutto cucito, senza quasi spazi vuoti, e abbastanza fiorito. 

Per qualche giorno è qui da me mia figlia che sta in Galles e mi ha chiesto se le ricordo come si fa la maglia. Ieri pomeriggio abbiamo rifatto insieme l'avviatura più semplice e i due punti fondamentali. Ha detto che voleva fare una coperta. Ma per cominciare, ho detto io, forse è meglio una sciarpa, o un golfino. Mi ha fatto vedere su internet le foto di una coperta che sembrava un mare con le onde tutte di un verde diverso. Per quanto io sia esperta di lavoro a maglia non riuscivo a capire come cavolo si facesse a realizzarla. Vedi, le ho detto, è come se tu dicessi che vuoi andare a fare una passeggiata e decidessi di iniziare andando in cima all'Everest. Per cominciare è meglio darsi obbiettivi più raggiungibili.


Porsi obbiettivi possibili, me ne devo ricordare sempre anche per me.