Ieri sera ho visto un pezzettino finale di Piazza pulita di Corrado Formigli, sulla 7. Ho fatto male. Sono andata a dormire con l'angoscia. Uso delle piccole pratiche di meditazione prima di dormire, così riesco a riposare meglio. Ma al mattino i pensieri mi tornano presenti e subito sento circolare soprattutto nelle gambe sostanze, che produco io, estremamente fastidiose. Credo che sia cortisolo, l'ormone dello stress. Dice: svegliati, alzati, fai qualcosa, rimedia! Ora con le notizie di guerra è peggio del solito, per forza. Sto anche leggendo Eckart Tolle, che analizza il nostro peggior nemico, la mente. Quando è lei a governare è un nemico terribile, quando è governata è un immenso aiuto. Nella situazione attuale è lei a governare e se ne vedono gli effetti. Anche nella discussione di ieri sera a presa diretta si vedevano molto bene. Menti contrapposte di persone anche intelligenti, anche informate, che si contrappongono come in una piccola guerra, da una parte i pacifisti, o non interventisti, e dall'altra chi vuole intervenire. Zelenski, Putin, la Cia, Biden, il battaglione Azov, le armi chimiche..non ho già sentito tutto questo, con nomi diversi, negli anni della mia vita, riferito a guerra del golfo, Saddam Hussein, Libia, Siria, guerre africane eccetera? Ma certo che l'ho già sentito. Si parte camminando e si arriva di corsa, accelerando, al conflitto. Ogni parte trova motivazioni proprie, anche strutturate, anche credibili. Ognuno crea il suo labirinto, cercando di tirartici dentro. Menti umane al lavoro. Diceva un signore ieri sera: possibile pensare che l'unico modo per fare la pace (perchè nessuno osa parlare contro la pace!) sia passare per la guerra, alimentare il conflitto? Non capite che ora, per il numero di individui presenti sul pianeta e il tipo di armi a disposizione, la probabilità di annientamento è reale? Aggiungo io: se non ci si annienta si aggravano i problemi già esistenti rendendoli irrisolvibili. Un annientamento più nel lungo periodo, mettiamola così.

Mio padre, quando pensò che potessi capire abbastanza, mi diede dei libri sulla seconda guerra mondiale. Se questo è un uomo, la tregua, e anche "Diario di Hiroshima", scritto da un medico che sopravvisse e curò le persone esposte alla radioattività. All'inizio non sapevano cos'era, di cosa si erano ammalati e morivano così male e così rapidamente. Neanche queste informazioni avevano fornito gli americani. Ma mentre ai tedeschi per lo sterminio degli ebrei fu fatto un pubblico processo che forse dura ancora, gli americani in quanto vincitori la passarono liscia e non ho mai capito perché. Dopo quelle prime bombe bisognava proibirne la costruzione. Non sarebbe servito a niente, lo so. Ma almeno come condanna. Ora ce n'è un gran numero in vari paesi e non importa quante sono perché ne bastano poche per produrre danni irreparabili. Per giustificarsi dicono che le hanno per difesa. 

La mia mamma quando io e mio fratello litigavamo, da bambini, diceva: chi ha più giudizio quello l'adopri! Rivolta principalmente a me che ero più grande e femmina, quindi secondo lei meno propensa al combattimento. Mi viene da dirlo anche a me, ora. 

Abbiamo già abbastanza problemi da affrontare, prodotti da noi, dal nostro modo di vivere sul pianeta, principalmente il cambiamento climatico. Forse Putin pensa di affrontarlo così, annientando una parte di umanità, o rendendola schiava, in modo da usare la sua parte di risorse. Putin o la Cina...in questi giorni sento le teorie più disparate, espresse da gente anche poco informata, o per niente, che si crea dei film di fantascienza, senza sapere che sono stati già scritti. Avessero letto un po' di fantascienza starebbero più zitti.

Invito a fare una piccola operazione. Visualizzazione, si chiama. Chiudere gli occhi e spostarsi sulla stazione spaziale. Anche chi fa fatica a visualizzare ha visto foto o filmati presi da lì. Magari con Samantha Cristoforetti o Luca Parmitano, o Paolo Nespoli, che sono i più noti fra gli astronauti italiani. Quel posto sotto i nostri occhi è casa nostra. Sembra bellissimo ma in molte parti non lo è perché l'abbiamo già  rovinato. Inoltre molti posti pure bellissimi sono per noi inabitabili e aggiungo: per fortuna. In questo momento e ancora per molto tempo, (certo, se sopravviviamo a noi stessi), è tutto ciò che abbiamo, l'unico posto dove possiamo vivere. Lo condividiamo con moltissime forme di vita, alcune ancora sconosciute e non abbiamo alcun diritto di distruggergli casa come già stiamo facendo anche senza guerra. Non consideriamo mai i diritti degli altri, diciamo non umani, e forse ora neanche è il caso di parlarne, visto che uno si è svegliato una mattina e ha cominciato a bombardare i suoi simili, figuriamoci se pensa alle altre forme di vita. E lì ricomincia il gioco della mente: ma mica è una cosa improvvisa, è tanto che Putin la costruisce... e la Nato, allora? Che gli faceva esercitazioni ai confini? E Il battaglione Azov? E Zelenski, abile comunicatore? O manipolatore? E Biden, che combatte per mano nostra una guerra a distanza?

No no no. Così si vede che non funziona. Non si arriva da nessuna parte, o meglio si arriva allo scontro. Facciamo parlare la nostra parte più profonda, che sa come vanno le cose davvero. Respiriamo, come dicono ormai in tutti i film, ma si vede che poi nessuno respira sul serio, o facciamo dieci minuti di silenzio totale in ascolto della nostra voce interiore. Facciamo un passo indietro, che dite? Svegliamoci da questo sogno orribile, e evitiamo il peggio. Cominciamo a rimettere a posto i giocattoli, carrarmati, pistole, mitra. E accorgiamoci che era il gioco dell'ego, il gioco della guerra, ma che ci siamo già fatti abbastanza male. Curiamo i feriti, seppelliamo i morti, curiamo il dolore e ricominciamo senza ulteriori danni. Si può, bisogna volerlo.

Naturalmente il post non si rivolge a chi passa di qui che di solito non è un guerrafondaio ma una persona introspettiva e gentile. E' così, al vento, per non sentirsi muti e completamente inutili.