27 novembre 2022 prima domenica di avvento


la staccionata nuova



 La prima domenica di Avvento è stata una giornata meravigliosa. Sono venuti a pranzo due amici, un pranzo informale, l'unico che riesco a mettere insieme, spero piacevole. Il tempo era bellissimo, questa luce benedetta delle giornate fra autunno e inverno, limpida, accecante, perfino tagliente intorno a mezzogiorno, per quanto è accurata nel descrivere le cose. Con l'Antoinette abbiamo fatto un giro in giardino, come sempre. Qualche tempo fa ho fatto, tutta da sola, una staccionata puramente decorativa, anche piuttosto accroccata, ma non si vede tanto. In un punto l'ho fatta per non vedere più le galline del vicino. Non tanto per le galline che mi sono simpatiche, ma per la capanna di lamiera, il recinto, i secchi rovesciati.. tutto in ordine precisissimo, per carità, ma privo di qualunque grazia. I legni grezzi della staccionata attirano lo sguardo, si nota il contrasto con un paio di evonimi gialli e verdi davanti e il recinto delle galline quasi non si vede più. Ne ho fatto anche un pezzo lungo la strada, in quella zona davanti al finestrone di sopra che tanti anni fa non mi riusciva sistemare e ora secondo me è uno dei punti più accoglienti e gradevoli del giardino. Anche qui non serve tanto a impedire la vista da e sulla strada, quanto a fare da sfondo e legare insieme una fila di arbusti con l'altra. Dopo che è piovuto e le temperature non sono state ancora troppo basse, il giardino è tutto "cucito", pieno e fitto senza buchi. In questi giorni ho imparato che la parola indiana "sutra" viene dalla radice del verbo cucire ( come sutura), cucire insieme, unire. Il giardino ora è un sutra, una specie di preghiera, per estensione del concetto, un'immagine piccola del tutto. Lo è ora per poco tempo, alla prima gelata qualcosa crollerà fradicio, e qualcosa marcirà e si formeranno nuovi buchi, come succede nella vita, che i periodi veramente buoni sono pochi e preziosi. Sotto il noce grande c'è la zona degli ellebori e anemoni del giappone, c'è anche qualche peonia e aquilegia e come tappezzante c'è un lamio bianco e verde e la phuopsis, o asperula, stylosa. Anche questa l'ho imparata da poco e su facebook, da Mimma Pallavicini: la phuopsis è un'asperula, infatti somiglia! In mezzo c'è cresciuta in estate un'euforbia

fine, spontanea, che fa delle nuvoline verde chiaro, e l'ho lasciata. Molto carina! Dove c'è un piccolo spazio la vita pensa da sola a riempire e lo fa velocemente. Certe volte lo fa anche con gusto, come in questo caso. Ci sono grandi lavori da fare: uno è la pulizia del laghetto. Sono più di dieci anni che l'ho fatto e non l'ho mai svuotato. Non lo voglio svuotare ma devo cercare di togliere un bel po' del materiale che si è depositato sul fondo. All'inizio avevo messo un grosso mastello con la terra e una pianta di ninfea al centro della vasca. Era pesante e è rimasto immerso fino all'estate scorsa. Poi evidentemente le radici delle ninfee, che sono cave e leggere, hanno fatto venire a galla tutto il vaso. Come se si fosse gonfiato un palloncino sott'acqua. Ora devo trovare il modo di toglierlo di lì.  Sono lavori che mi preoccupano abbastanza. Al centro di questo vaso nella terra sempre bagnata sono nate quattro tife di palude, che devo assolutamente eliminare sennò fra due anni ci saranno solo loro. E tante piantine di giunco a spirale. Per il giunco a spirale è andata così: stava dentro un vaso da solo, al bordo, dove l'acqua è bassa. A un certo punto ci è nata una graziosa carex grayi, che fa dei frutti a forma di stella e l'ho lasciata, ma dopo qualche anno ha sopraffatto il giunco. Anche lei è una ciperacea, pianta da palude..Ora per fortuna il giunco è rinato dai semi. Dicevo con l'Antoinette che il materiale tolto dal laghetto è buono, ottimo, per le piante e l'orto. Ti ricordi il limo del Nilo che fertilizzava l'Egitto con le piene annuali? Se lo ricordava, l'ha studiato anche lei a scuola in Africa. Il mio giardino non è bellissimo o ben progettato, ma ora sta bene, sembra tutto unito e in armonia, ogni tanto ci nasce un'erba nuova che prima non c'era, come due anni fa che ci è nata la celidonia. Chissà da dove è venuto il seme. In capo a sei mesi era diventata enorme. 

Non era mai successo: un'iris color arancio ha rifiorito, bella come in aprile. C'è chi dice che è normale, c'è chi dice che è il clima cambiato. Diciamo che è un regalo inatteso.

luce di autunno