Cose da matti

 Una volta in pensione mi ero ripromessa di mettere in ordine una capannina piccolissima, tipo un metro e mezzo per due, dove teniamo di tutto. All'inizio ci tenevo anche i vetri. Ho un'insana passione per i barattoli, le bottiglie della salsa di pomodoro, del vino e della birra, soprattutto quelle di forme poco comuni, o un po' lavorate, o con dei marchi..il vetro si può stampare e la Cirio usava delle bottiglie da 750, con dei pomodori San Marzano in rilievo stampati sul vetro, che non riuscivo a buttare. O certe bottiglie di vino con un bel marchio. Non è una cosa che faccio ora che sono anziana, è da quando ero giovane che faccio fatica a separarmi dagli oggetti di vetro, che oltretutto possono sempre servire. Tipo una gazza ladra. 

Ci teniamo anche, nella capannina, il trapano, l'avvitatore, le viti, i chiodi, le fascette per i tubi per annaffiare, le seghe, i seghetti, le forbici, le falci, le roncole, le pietre per affilare, il tagliasiepi, i pennelli, le vernici, il decespugliatore elettrico, la motosega...insomma, inutile che faccia un elenco. 

Chi vive in campagna, sa. Col  tempo, saranno più di 15 anni che ce l'abbiamo, la roba dentro è aumentata. A un certo punto, non ottenendo collaborazione dal marito per quello che lo riguarda, mi sono fatta violenza, per modo di dire, e ho buttato quello su cui potevo autonomamente decidere, cioè quasi tutti i vetri. Ora ne tengo pochi e in casa, in un posto dove non posso tenere altro. Più che altro barattoli da marmellata, perché qualche marmellata o piccole conserve le faccio durante l'anno, ma poche, anche perché una figlia sta a migliaia di chilometri e spedirle del cibo dopo la brexit è un manicomio. L'altra non mangia volentieri quello che produco io e nemmeno mio marito. Lui predilige cose che qui proprio non abbiamo, tipo, fra le marmellate, quella di mirtilli. Ma scommetto l'osso del collo che se il clima cambiasse del tutto e crescessero mirtilli e non fichi e uva, improvvisamente si appassionerebbe a questi. Comunque. Dopo aver portato una macchinata di vetri ai bidoni c'era parecchio spazio libero, si respirava. Ma dopo un anno era peggio di prima. Perchè qualunque cosa nuova arrivasse a casa veniva cacciata nella capannina. Pezzi di tubo per stufa a legna, curve di tubo, pezzi di isolante...Il risultato di queste cose è che quello che c'è dentro non si sa più, e anche se ti ricordi vagamente, per trovarlo devi togliere tanta di quella roba ammucchiata in modo del tutto casuale che rinunci e ricompri quello che ti serve. Ho messo mano alla capannina.

La baracca accroccata.

Sotto una tettoia avevo creato, con tutto il legno vecchio e di recupero che stava in giro, due pareti accroccate per chiuderne una parte. Volevo fare una stanza chiusa perchè qui fondi sani non ne abbiamo. Una parete l'ho lasciata trasparente comprando del policarbonato costato un occhio della testa. L'ultima parete l'ho chiusa per ora in parte con due pezzi di un portoncino che mi aveva regalato un amico e ora ci devo fare una porta. In pratica è diventata una baracca accroccata, ma abbastanza asciutta e buona per tenerci anche lì un po' di roba che stava nella capannina e per farci dormire i gatti. Per questo ho allestito scatole e ceste con dentro un po' di roba calda e soprattutto pezzi di una coperta leggera che quelli del 118 avevano messo addosso a Mauro quando si ruppe il gomito. Sono fogli leggerissimi plastificati con una superficie riflettente che impediscono al calore corporeo di dissiparsi. I gatti, che ora fra titolari e immigrati di recente sono sette, hanno apprezzato moltissimo. La porta mi preoccupa un po', ma farò come Gastone: lo faccio e basta. E' l'unico sistema. Per ora un foglio di policarbonato appoggiato lì ne fa le funzioni. 

Torniamo alla capannina. Dopo aver tolto la roba grossa e averla sistemata nella baracca accroccata ho preso le scatole delle cose piccole. Grazie a Dio avevo usato delle scatole di plastica.  Per la baracca accroccata avevo ricomprato tante viti da legno di varie misure, non potendo trovare, a causa del casino che c'era, quelle che avevamo già.  E ora ho passato due giornate a dividere viti da legno per dimensione, chiodi, tasselli da muro, fascette e ogni ben di Dio. 

Per dare un'idea ho trovato 5 lucchetti nuovi senza chiave e  poi per miracolo le chiavi di 4 di questi. Ora abbiamo 5 metri per misurare di quelli a nastro che si ritirano nella custodia, due metri a stecca, due avvitatori, due trapani ( per la verità uno per tipo viene dalla casa della mia suocera e quindi ci si passa sopra) un flessibile, una scartatrice...roba che serve. Anche perché presto ho intenzione di sistemare gli infissi. Ma per usare tutte le viti e i chiodi che ho trovato dovrei costruire una casa di legno. Non è detto che non succeda.