Operazioni chirurgiche, schizofrenia e cose surreali, cimici e zanzare e cavoli del mondo.

L'intervento di mia figlia, quasi preciso un mese fa, è andato bene. Il giorno della mia operazione alla cataratta mi aveva accompagnato lei e mentre mi aspettava è andata a sentire all'ambulatorio chirurgico. Si erano dimenticati di lei, o non l'avevano inserita nella lista. C'era un medico presente, che ha fatto una faccia da cui si capivano molte cose e dopo un paio d'ore le hanno telefonato per dirle che il lunedì successivo l'avrebbero operata. Doveva essere la prima della lista perché ha una leggera intolleranza al lattice; se usano guanti o materiale di lattice durante gli interventi al risveglio le viene l'orticaria, ma quella brutta, da grattarsi in continuazione. Però le hanno fatto passare avanti un signore che si è portato dietro tutti quelli che non hanno il problema del lattice, così lei è scivolata in fondo anche alla lista della mattina. Alle due e mezza è arrivata un'infermiera, o una dottoressa, a dirle che con lei ci si vedeva domani. 

Come domani?- ha detto la mia figliola- quindi non mi operate? Ma sono stata senza mangiare né bere da ieri sera!

Allora vai a mangiare qualcosa e ci vediamo domattina.

 E' andata a mangiare un panino al bar e quando è tornata è arrivato un altro infermiere che le ha detto: Sei pronta? Via, che si va in sala operatoria. 

A quel punto mia figlia gli ha detto che ormai aveva mangiato e che si mettessero d'accordo per benino fra di loro su cosa intendevano fare.  Più tardi hanno mandato una dottoressa giovane a scusarsi perchè con lei c'era stata un po' di confusione e che l'avrebbero operata il giorno dopo. Cose surreali dell'ospedale di Arezzo. Anche comiche, se non ci fosse la salute di mezzo. L'operazione è andata bene a parte la gestione del dolore post operatorio. La mattina stavamo andando da lei che doveva uscire dalla sala operatoria e io avevo anche il controllo della mia cataratta, quando ci è arrivato un messaggio che diceva: fate qualcosa perché muoio dal dolore e non mi ascolta nessuno. Ci si può immaginare la preoccupazione. Ho fatto il controllo a razzo ascoltando l'oculista con un orecchio solo e Mauro intanto è entrato a vederla. L'antidolorifico, per fortuna, somministrato in ritardo o insufficiente o cosa, stava facendo effetto. E' andata, ma lei ha trovato tanta differenza, in peggio purtroppo, con l'ospedale di Negrar dove di dolore non ne aveva sentito quasi per niente nonostante l'intervento fosse stato più molto importante. Comunque sta superando anche questa e per un po' smetteremo di parlare di operazioni e roba del genere. Spero. 

Il giorno della dimissione aspettavo fuori dal reparto. Insieme a me c'era una signora magrolina, piccolina, più anziana di me, sola, evidentemente in ansia, però molto dignitosa. Mi ha chiesto se avevo visto passare qualcuno di ritorno dalla sala operaoria, ma non era passato nessuno. Mi ha raccontato che il marito era morto da dieci anni e lei vive con questo figlio che era sotto i ferri ora. Anzi: lei ha detto che è il figlio a vivere con lei. Un figlio grande, intorno ai 50 anni, che ha solo lei. Pochissime parole, che trasmettevano solitudine e necessità di fare da sola, di trovare in sé la forza che ci vuole, anche in un'età in cui ci si dovrebbe riposare, ma non si può, perché quello con cui si poteva dividere le cose, fra cui il peso della vita, non c'è più da tanto. Bisogna far da sola, vestita per bene, capelli colorati, quasi come una difesa, come dire "ce la posso fare". Dopo parecchio tempo è passato il lettino col figlio operato, un intervento lungo e complicato. Lei si è avvicinata un attimo, l'ha toccato, poi si è rimessa a sedere. Ha alzato la testa e mi ha chiesto : "E' fidanzata, sua figlia?"  Una tenerezza infinita.

L'estate 2023 sembra non finire mai, mentre scrivo le cimici asiatiche si affollano sulla zanzariera per entrare in casa, ma c'è stata una buona pioggia che ha ravvivato il giardino e ho potuto lavorare l'orto per mettere, in gran ritardo, qualche cavolo e insalata invernale. Ho riaperto il mio B&B e ho avuto qualche ospite. Ho iniziato i primi di agosto e ho potuto mettere a disposizione un po' di pomodori e cetrioli nostri che all'inizio erano bellissimi e buoni. I cetrioli stranamente ci sono ancora ma le cimici hanno rovinato i pomodori. Ho lasciato le piante che sono ancora verdi sperando che un po' di fresco limiti queste bestiacce e si riesca a mangiare ancora qualche frutto decente più avanti. Pungono la buccia dei frutti che diventa legnosa e marrone, e comunque i pomodori restano piccolissimi. Mi chiedo come faremo l'orto nei prossimi anni, visto che anche le zanzare che si alzano a stuoli dalle piante fanno diventare il lavoro nell'orto e in giardino un atto eroico. Ci pensavo stamani mentre, col fresco, quando ancora le assassine non si muovono tanto, tritavo passando col tagliaerba i resti di potatura. In agosto la gente si fermava da me per una notte, facendo tappa per raggiungere località di mare o turistiche. Sorridenti, vestiti come in estate, calzoncini corti, canottiere, mentre parlavano con me cominciavano a saltellare per i pizzichi di zanzara. Io vestita come in inverno, calzoni lunghi stretti alla caviglia, calzini, maglietta a mezze maniche. E anche così mi pizzicavano il sedere attraverso la maglia leggera dei pantaloni. Ho sentito che in Valpadana anche chi ha gli erogatori di pesticidi col timer non si salva. 

Riflettevo su come sia schizoide questo mondo che abbiamo creato. Mi sono impegnata a sorridere e essere accogliente con gli ospiti che ho avuto, a tacere su quanto ero stufa del caldo esagerato, degli insetti molesti, del lottare contro la siccità e i cattivi pensieri. Per non dire della preoccupazione per la salute di questa figlia. Spero di essermi tenuta tutto sufficientemente per me, di non aver esalato pessimismo. Perché poi neanche è pessimismo, è realismo puro. Lungo le coste dove la gente si abbronza pullulano meduse e arrivano barche cariche di disperati. Per non parlare della guerra.  L'obbligo di divertirsi e spendere cozza con giornate in cui si starebbe chiusi da qualche parte con l'aria condizionata o almeno il ventilatore. Siamo diventati amici, io e il ventilatore, ci ho dormito insieme tutta l'estate. 

Quindi che faccio? Sorrido, ringrazio gli ospiti per essere venuti, non gli dico che mi sembrano matti per andare in giro con 40 gradi, scambio parole il più possibile gentili, cercando di non essere schizoide come il telegiornale. Sto smettendo di guardarlo. Il regno unito nei TG, esiste solo nelle persone di re Carlo e i suoi parenti. La goletta verde passa a giugno per assegnare bandiere blu e dire che meglio di così non si può, l'Italia è il Paradiso delle vacanze; e ripassa a agosto, quando i disgraziati sono finalmente in ferie, per fare prelievi e dire che è tutto inquinato da ammalarsi a metterci un piede. Tipo Marcovaldo. Non credo di essere l'unica a farci caso. Un servizio sugli spritz sulla riviera adriatica e come ci si sta bene è seguito da un altro su un'alluvione a meno di 100 km da lì con morti portati via dall'acqua. Sull'operato del governo abbasso il sipario direttamente. 

Cambio argomento.

Mi hanno chiesto se volevo fare un piccolo orto alla scuola elementare del paesino. Ho detto di sì, poi mi sono pentita, poi ho pensato che era comunque una cosa bella, poi ho chiesto se trovavano qualcuno che lavorasse il terreno per piantarci qualcosa. Nessuno si è presentato e un pomeriggio sono andata con la vanga, dopo che è piovuto. Non mi piace né elemosinare né rimandare, che poi mi sveglio col pensiero di quello che non ho ancora fatto che mi tormenta... Ho vangato un pezzetto e ho tolto dalla terra un secchio pieno zeppo di gramigna e ancora ce n'era. La mattina dopo sono andata a piantare qualcosa con i bambini e le loro maestre. E maestro, per par condicio. Pensavo di proporre un orto del mondo e intanto ho cominciato con delle piantine di cavolo cinese, oltre a quello broccolo calabrese e al nero toscano. Non so quanto la piccola lezione che ho imbastito sia stata efficace. Un bambino piuttosto piccolo di dimensioni che però emanava un'aria di pericolosa autorità ha detto che gli stavo solo facendo perdere tempo. Per un attimo ho visto sul suo viso di bimbo sovrapporsi quello di un adulto...il babbo? O la mamma? 

Mentre alla fine recuperavo la mia roba si è avvicinato un bambino e mi ha detto: 

"Senta, le volevo chiedere una cosa. Vuole essere la mia amica?" 

Ma certo che voglio! Anche fosse stato solo per te stamani sarebbe valsa la pena!

"La lezione- ha concluso- è stata molto interessante"

 Qui ci vuole un sorriso. Si riceve sempre di più di quello che si dà.