Procione e gatto puzzolo

 Una di queste sere, intorno alle sette, arriva un messaggio di mia figlia. Scrive: non bastavano cani e gatti, ora arrivano anche questi. E ride. Il messaggio è accompagnato da una foto.  L'ha mandata una ragazza che canta nel suo coro e ritrae un orsetto lavatore, o procione, nel cortile di casa sua davanti alle ciotole delle crocchette dei gatti. Quando è tornata dal lavoro ha trovato in giardino l'animale, che ha un'aria innocente e per niente aggressiva, tanto che viene voglia di accarezzarlo e giocarci. Ci ha fatto ridere. L'ho pubblicata nel gruppo facebook di giardinaggio e ci sono stati parecchi commenti, molti dei quali insistevano sul fatto che non bisogna allettarli, non bisogna dargli da mangiare, sono un disastro, l'ennesimo, per la fauna locale, portano malattie. Si sa. E' il primo che vediamo da queste parti e viene da ridere, o almeno sorridere, al pensiero di trovarselo in giardino con i gatti. Si dice che siano sfuggiti anni fa dalla zoo di Poppi e si siano riprodotti nelle foreste casentinesi, dove c'è anche, arrivato nello stesso modo, il "cane procione", o nittereute, diverso, più grande.  

La mattina dopo passo dalla scuola elementare durante la ricreazione, faccio vedere la foto alle maestre e propongo di parlare di questo episodio con i bambini: un orsetto lavatore non fa paura e permette di fare un discorso sulla fauna selvatica e su come comportarsi se si incontrano questi e altri animali. Una maestra mi dice subito che ce ne sono troppi, troppi cinghiali, troppi caprioli, e io sono d'accordo. Come non esserlo? Non hanno nemmeno più paura o ritegno, li incontriamo di giorno, ci distruggono le ripe del podere. Ma non è colpa loro se sono così tanti. 

Lei vive in una zona che è riserva di caccia e siccome ce ne sono troppi "hanno introdotto i lupi, una coppia". Mah, dico io, non mi pare che i lupi vengano introdotti, da molti anni sono tornati dalla frontiera nord est e hanno ripopolato le Alpi scendendo per la dorsale appenninica e diffondendosi. No no, mi dice questa signora, li hanno messi e hanno fatto sette cuccioli e ora sono troppi anche i lupi. Mi chiedo, senza dirlo, chi dovrebbe averli catturati e poi dopo essersi assicurato che fossero maschio e femmina, averli portati dove vive lei, qua vicino. E poi come hanno fatto a sapere quanti di preciso i lupacchiotti? Che normalmente dopo la nascita ne sopravvivono di meno. 

La signora continua e mi parla delle nutrie, che sono davvero tante, queste sì introdotte dall'uomo, anzi liberate dagli allevamenti di animali da pelliccia. Si fa prima a liberarle che a gestirne l'abbattimento o trovare altre soluzioni, chiaro. Stanno nei laghetti, nei corsi d'acqua, mi dice lei, (certo, le vedo anch'io, anche di giorno) scavano gallerie e fanno crollare le rive, in più ora si sono incrociate coi castori e ci sono questi ibridi che fanno le dighe...A quel punto eravamo nel campo della fantasia, mi sono cucita la bocca e chiuso lì. Avrei dovuto dire che i castori sono tornati anche loro, sottolineo tornati, in Italia, sempre dalla frontiera nord est, i primi ricomparsi in Friuli nel 2018, perché c'erano, tanto tempo fa e sono stati sterminati; ora le piccole popolazioni sono monitorate per proteggerle, è stata segnalata la presenza in Umbria, ma qui mai sentito. Il castoro ha una grossa coda piatta e zampe palmate, almeno le posteriori. La nutria no, ha la coda che sembra nuda, da ratto. Il castoro fa dighe, e è utile all'ecosistema per una serie di motivi, come il lupo, ma immagino quanto tempo ci vorrà, una volta trovato il primo corso d'acqua ingombro di materiale e di tane di castoro, a dire che provocano allagamenti. Cinque minuti a orologio. Si farà presto la prima campagna contro il castoro, ci scommetto, come contro l'orso e il lupo.

Mi si formano due domande: 

Chi inventa queste storie? è la prima domanda. Deve essere il solito che dice che i verdi buttano le vipere dagli aerei. Anche i cinghiali, sospetto. Però da quote più basse, sennò muoiono. Perdonate il sarcasmo.

Perchè una maestra che ha una formazione, che ha studiato, recepisce in modo così acritico senza un dubbio? Aggiungo che sono molto simpatiche, queste maestre e anche accoglienti.

Comunque: sarebbe possibile un incrocio nutria castoro? Sono due roditori, ma di solito gli ibridi fra due specie sono sterili. E come sarebbe la coda? Palmata o da topone? Perché a me il dubbio che possano aver ragione mi viene, penso: magari sono io che sbaglio; però devo dire che queste persone dubbi non ne hanno neanche l'ombra, e se gli porti uno scienziato che studia questi animali ti dicono "Ma questo che ne sa? Ha letto cose sui libri, non vive mica qui!"

Quando stavamo vicino alla città, trenta e più anni fa, ogni tanto qualche animale faceva razzia nei pollai. E' stata la volpe? La faina? No, è stato il gatto puzzolo. Mi facevano morire dal ridere con questa storia del gatto puzzolo. 

"Ma è sicura Gina che esiste questo gatto puzzolo?" 

"Tò, altroché, mi rispondeva lei, l'ho visto al buio (!!) è una bestiaccia come un gatto, tigrato, però molto più grosso, con la coda a strisce gialle e nere."

 Nessuno aveva mai visto il gatto puzzolo, ma tutti ne avevano sentito parlare e alcuni erano certi della sua esistenza, ci avrebbero scommesso sopra un patrimonio, ma nessuno andava a scuola a raccontare del gatto puzzolo ai bambini come una verità scientifica. Potevi dire: è cultura popolare, ma si restava nell'innocuo campo del folklore, quello in cui nel parco di Fanes Sennes Braies sulle Dolomiti regnava la regina Dolasilla. Non nel campo della scienza. Ora si pretende di essere nel campo della scienza. E' proprio il caso in cui la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza. E tutto accade in un ambito che avrebbe necessità di conoscenza, di approfondimento, di attenzione, perché è vero che i selvatici sono moltissimi adesso e costituiscono un problema, per noi umani, e per loro stessi forse, anche; ed è una cosa con cui bisogna sapere come fare, come comportarsi, perchè neanche è giusto uccidere e basta. Anche gli animali selvaggi dei boschi hanno coscienza e emozioni e di conseguenza diritti.

Veniamo governati da questo tipo di persone, granitiche nella propria ignoranza avvalorata dal fatto che nel corso del prossimo anno rende anche dei soldi. Dopo un anno no, i soldi si perdono, l'economia va a rotoli. Nel senso che la visione è sempre di brevissimo periodo e niente è gestito se non distruggendo o ammazzando, mi pare. Come con i vari orsi, ultima Amarena. E' il campo dei complotti, delle #cosechenoncidicono, delle scie chimiche, dei vaccini che sterilizzano, di Hilary Clinton che beve il sangue di bambini rapiti.  Ma forse stasera sono pessimista e mi ero ripromessa di farla finita col pessimismo che non è utile. Comunque nel mio piccolo proverò a portare informazioni valide e magari un esperto per fare un po' di vera luce sulla fauna selvatica, almeno su questo. Oppure mi arrendo e finita lì.