Ieri sera al tg ci hanno fatto vedere l'ingresso di un nuovo gruppo di astronauti, fra cui un italiano che ancora non conoscevamo, nella stazione spaziale interazionale. Si apre il portello, entrano e fanno festa, sembrano vecchi amici ma magari non si conoscono o solo un pochino. Le loro facce sembrano di bella gente, ma penso che se vedessimo le foto con un'espressione neutra ci sembrerebbero tutte persone comuni, quindi penso che quello che le rende effettivamente diverse sia la luce dell'intelligenza. Li chiamiamo astronauti ma non vanno tanto lontano, vanno solo qua sopra, al piano "ammezzato" dove certe volte nei palazzi abita il portiere, niente a che vedere con 2001 odissea nello spazio o i viaggi dell'Enterprise. Però il posto è estremamente pericoloso, richiede intelligenza e cautele non comuni, nessun gesto può essere casuale e anche i comportamenti fra le persone devono essere improntati alla collaborazione e all'empatia, parola anche questa sfruttatissima; bisogna essere ben disposti, sorridenti, in sostanza. Ora dal piccolo al più grande. Stamani mi chiedo perché tanta attenzione nella stazione spaziale internazionale e per niente sul pianeta, che è precisamente la stessa cosa in scala appena più grande, oltretutto se fosse molto più grande non ci potremmo stare perchè la gravità ci schiaccerebbe. Accidenti a tutte le guerre e a chi le fa.