Bruce Cockburn, questione di anima

 Non ho proprio idea del perché, ma non compaiono più i vecchi commenti e nemmeno di nuovi. Quelli vecchi però li ho tutti da parte, per me sono una ricchezza oltre che una testimonianza. Continuo a mettere qui pensieri e continuerò finché ci troverò un senso. Il pensiero di stamani:

Ieri Mauro è stato dalle parti di Pisa, a Castelfranco di sotto a sentir suonare Bruce Cockburn. Lo segue da tanti anni. 

 


Bruce Cockburn è canadese e sembra che oltre che suonare e comporre faccia molte altre cose. Mauro è andato con due amici, S., più giovane di parecchi anni, non ancora sessantenne e M., più o meno coetaneo. Sono stati via tutto il giorno e sono tornati che io dormivo già da parecchio. 

Stamani il racconto è stato emozionante. Il concerto si teneva in un locale di una Casa del popolo che poteva contenere un centinaio di persone e era pieno. Bruce Cockburn ha  79 anni e è arrivato quasi piegato in due e sorreggendosi con dei bastoni, per cui M. si è impressionato e si è chiesto come poteva suonare. Ma una volta presa la chitarra è stato un crescendo e una fusione col pubblico. M. si è molto commosso, e anche Mauro e l'altro amico. Cosa fa spostare un uomo anziano da casa sua, lo sottopone a un tour de force difficile per l'età e le condizioni di salute se non il desiderio di condividere la propria vita, le proprie conquiste interiori, la propria anima? E' una volta di più una questione di anima e di amore. Grazie anche per quello, moltissimo, che è passato a mio marito.